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Ascoli Piceno, striscione 25 Aprile: Acciarri presenta interrogazione in Regione. Domani la manifestazione di protesta

di Redazione Picenotime

venerdì 02 maggio 2025

La vicenda legata allo striscione del 25 aprile che ha visto la fornaia Lorenza Roiati, titolare dell'attività L'assalto ai forni di piazza Arringo, sottoposta per ben due volte all'identificazione operata dalle forze dell'ordine continua a far registrare dei risvolti. Come già precedentemente annunciato, la consigliera Monica Acciarri nelle ultime ore ha presentato un'interrogazione al Consiglio regionale delle Marche per fare luce in merito. ''Vogliamo cercare di capire cosa è realmente accaduto nei confronti degli autori di uno striscione assolutamente pacifico ed in linea con lo spirito della giornata del 25 aprile e delle azioni della regione marche per favorire la crescita di una coscienza democratica ed antifascista – spiega Monica Acciarri -. Gli agenti della polizia municipale hanno compiuto degli atti ingiustificabili nei confronti della signora Lorenza Roiati alla quale è stato richiesto di identificarsi per aver affisso davanti al suo negozio uno striscione che, con educate e pacifiche parole, salutava il 25 aprile come festa della Liberazione, della Resistenza, dell’Antifascismo''.

Nei giorni seguenti in città sono poi comparsi alcuni striscioni di risposta che hanno generato tutta una serie di inevitabili reazioni. ''È bene chiarire che le forze di polizia, a qualsiasi livello appartengano, devono operare per garantire l’ordine democratico che si evince chiaramente dalla Costituzione italiana che dei valori della Resistenza è impregnata - prosegue -. Costituiscono invece pericolo per l’ordine pubblico democratico le scritte inneggianti al fascismo e al nazismo, come quelle, violente, che si sono verificate ad Ascoli Piceno nei giorni scorsi, che devono essere perseguite in quanto apologetiche e tendenti, alla ricostituzione del partito Fascista, cose queste espressamente negate dalla Costituzione e dalle leggi. Le argomentazioni addotte per giustificare quanto accaduto sono del tutto insufficienti e sembrano non aver compreso la gravità di quanto è successo''.

Lunedì le opposizioni (Pd, M5S, Avs e Iv) in Parlamento hanno chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di chiarire chi ha disposto i controlli e perché. Nel frattempo il Collettivo Caciara ha organizzato per domani sabato 3 maggio ad Ascoli Piceno una manifestazione di protesta. Il corteo partirà alle ore 15 dal quartiere di Porta Romana (piazza Cecco d'Ascoli) per poi raggiungere piazza Ventidio Basso. ''Scendiamo in piazza perché viviamo sotto un controllo ossessivo e intimidatorio – scrive il Collettivo Caciara in una nota – che si abbatte solo contro chi osa ancora alzare la testa. Chi mette uno striscione antifascista viene identificato due volte nello stesso giorno. Chi difende la memoria partigiana viene trattato come un problema di ordine pubblico. Scendiamo in piazza perché siamo stanchi delle minacce, della repressione, delle misure di sicurezza che vogliono farci vivere nell’isolamento e nella paura. Non accetteremo alcuna bandiera di tutti i partiti che hanno avuto già abbastanza palco e visibilità non richiesta in questi giorni e a cui chiediamo di fare un passo indietro e lasciare spazio alla politica dal basso''.

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