Confindustria Ascoli Piceno, prosegue ciclo di incontri 'T-talk 24'. Giornata dedicata alla transizione digitale
di Davide Ciampini
giovedì 10 ottobre 2024
Si chiama "T-talk 24" il ciclo di incontri divulgativi di Confindustria Ascoli Piceno. Dopo gli appuntamenti di Marzo e maggio, incentrati su export ed intelligenza artificiale, ha avuto luogo oggi un incontro sulla transizione digitale. A presiedere la conferenza stampa tre relatori d'eccezione quali Fabio Gussoni (CEO Scandolara S.p.a.), Antonio Perfetti (Consigliere delegato Fondazione Ricerca & Imprenditorialità) e Gregorio Piccoli (CTO Zucchetti)
"La nostra azienda ha da poco compiuto cent'anni - ha esordito Fabio Gussoni - e produce da sempre il medesimo prodotto. Si tratta quindi del tipico 'case study', basato sulla old economy. Ci si domanda, a fronte di tutto ciò, le ragioni di una possibile innovazione. Abbiamo analizzato le proposte che il mercato delle PMI poteva offrirci. Ci siamo orientati su una soluzione sì moderna, ma che fosse praticabile e sostenibile. Una soluzione operabile da tutti, specialmente da coloro coloro che, sino ad oggi, avevano utilizzato il vecchio sistema".
"Il mio intervento sarà pertinente rispetto al tema di oggi - ha dichiarato Gregorio Piccoli -. Al fine di affrontare un cambiamento del genere, è necessario prima soppesare i possibili rischi. Lampante a tal proposito la rivoluzione di internet. Lì ebbi modo di vedere i rischi e le annesse contromisure da adottare. Il metodo più efficace per gestire tutto ciò è quello di esprimere bisogni di business in modo chiaro. La tecnologia deve restare un fine e non un mezzo, sì che essa dovrebbe soddisfare un bisogno. È necessario dunque ponderare le proprie azioni prima di una rivoluzione di tale portata. Noi sappiamo che, all'inizio, tutte le tecnologie hanno un exploit. Solo il tempo potrà sancire se queste possano rappresentare un'opportunità di business o meno".
"Il valore di questo incontro è dato dalla testimonianza di chi mi ha preceduto - ha proseguito Antonio Perfetti -. Esiste un tema oltre a quello già citato dei reschi, ossia le illusioni. Il rischio implica infatti la possibilità di fallire. Guardiamo le startup digitali: delle 30.000 avviate di recente, solo 12.000 sono quelle sopravvissute. Il 40% di esse muoiono, con buona probabilità, nel giro di cinque anni. Le rimanenti creano tuttavia una nicchia di mercato particolarmente profittevole. C'è l'illusione - ha chiosato - che la digitalizzazione si possa attuare in tempi brevi. Cosa non vera, in quanto sono molteplici le dinamiche cambiate".
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