Giornata Sicurezza Lavoro, la Uil Marche incontra i Prefetti: “Migliorare azioni su prevenzione e amianto”
di Redazione Picenotime
lunedì 28 aprile 2025
Due morti sul lavoro su tre lo scorso
anno sono state registrate nei settori delle costruzioni, della
metalmeccanica, della logistica e del commercio. Un bilancio tragico
che non si arresta, conta su sempre minori investimenti pubblici per
fronteggiarlo e si affianca all’incremento costante delle malattie
professionali, sintomo di un sistema di prevenzione ancora
inadeguato. Malattie professionali come, ad esempio, i mesoteliomi
che causano più morti degli stessi infortuni. La Uil Marche ha
incontrato i Prefetti sul territorio regionale per chiedere ancora
una volta alle Istituzioni di rendersi promotrici di azioni più
incisive e condivise per interrompere questa terribile conta che tra
l’altro, nella nostra regione, annovera un indice di gravità
superiore dello 0,2% rispetto alla media italiana. Le delegazioni di
sindacalisti sono state ricevute nelle Prefetture di Pesaro, Ancona,
Macerata, Fermo e Ascoli. Nel corso degli incontri sono stati
consegnati il Dossier sugli infortuni nelle Marche e il Focus
Amianto, realizzati dal Centro Studi e dal Coordinamento Amianto del
sindacato.
“Abbiamo chiesto che il 28 aprile non sia solo un
giorno della memoria ma il punto di partenza per una nuova stagione
di diritti, dignità e sicurezza per chi lavora. Ogni morte sul
lavoro è una sconfitta per lo Stato, per le Istituzioni e per tutta
la società. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di dedicare
anche il Primo Maggio 2025 al tema della salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro con lo slogan ‘Uniti per un lavoro sicuro’” ha
detto la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli.
Nelle Marche, il trend degli infortuni sul lavoro mostra un
miglioramento negli ultimi anni, ma persistono aree di forte
criticità. Tra il 2008 e il 2013 si è registrato un calo
significativo del -32,80% degli infortuni denunciati, a fronte di un
dato nazionale fermo a -20,60%. Il risultato fu trainato da ingenti
investimenti pubblici – fino a 800.000 euro l'anno – e da una
stretta collaborazione tra Regione, Inail e altri attori della
sicurezza. Successivamente, il miglioramento si è affievolito: tra
il 2014-2018 il calo è stato solo del -6,80%, mentre nel 2019-2024
(escludendo gli anni pandemici) si è fermato al -12,80%. A pesare è
stata la scarsità di risorse e l’assenza di una programmazione
incisiva, nonostante la presenza di competenze professionali di alto
livello. L’indice di frequenza, ovvero il rapporto tra il numero
degli infortuni e la popolazione lavorativa rivela che le Marche ha
una media regionale ben superiore alla media Italia (+2,18) con i
dati più critici nelle province di Ancona (+2,10) e Pesaro Urbino
(+1,79).
Crescono invece le malattie professionali. Nel 2024 ne
sono state denunciate 7.725 (+14,08% rispetto al 2023). Il continuo
andamento negativo è il sintomo di una minore attenzione alla
prevenzione, che si traduce probabilmente in una carente azione di
contrasto delle tecnopatie. “Probabilmente - denuncia la segretaria
Mazzucchelli - la malattia professionale non è percepita, spesso per
lunga latenza della patologia, nello stesso modo in cui è vissuto
drammaticamente l'infortunio sul lavoro. Su questo tema gravi sono i
ritardi del sistema istituzionale della prevenzione a tutti i
livelli, anche perché le malattie professionali non sono solo causa
di gravi e durature inabilità, ma producono anche un numero
elevatissimo di decessi, anche superiori a quelli che avvengono per
eventi infortunistici, come ad es. mesoteliomi e altri tumori
professionali”.
Per quanto riguarda l’amianto, a oltre
trent’anni dalla sua messa al bando, nelle Marche si registrano
ogni anno oltre 150 decessi collegati all’esposizione, su circa
4.400 a livello nazionale. La nostra regione risulta tra le più
virtuose nel censimento (55% della mappatura nazionale è opera di
Piemonte e Marche), ma le attività di bonifica restano estremamente
limitate. "Manca ancora – prosegue la segretaria Mazzucchelli
- il nuovo Piano Regionale Amianto e per questo sollecitiamo
un’immediata accelerazione dei lavori. Occorre rafforzare la
sorveglianza sanitaria per ex esposti e lavoratori a rischio, oggi
ancora insufficiente". Tra le proposte della UIL Marche:
aggiornamento della mappatura dei siti contaminati, incremento dei
finanziamenti per le bonifiche, creazione di discariche di
prossimità, tracciabilità dell'amianto bonificato, sviluppo di
campagne informative, e istituzione di un Comitato Regionale Amianto
per monitorare l’attuazione del futuro piano.
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