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Piceno Consind, replica alle dichiarazioni del Presidente di Confindustria di Ascoli Piceno

di Redazione Picenotime

mercoledì 25 giugno 2025

Il Piceno Consind ritiene doveroso fornire una replica puntuale alle dichiarazioni rese negli ultimi giorni dal Presidente di Confindustria Ascoli Piceno dott. Simone Ferraioli, al fine di ristabilire la verità dei fatti e tutelare l'immagine dell'Ente e dei Comuni consorziati.

1. Sul ruolo del Piceno Consind nel Fondo Contrasto alla Deindustrializzazione Contrariamente a quanto affermato dal Presidente Ferraioli, il Fondo Contrasto alla Deindustrializzazione è stato concesso proprio in virtù dell'esistenza e dell'operatività del Piceno Consind. L'individuazione territoriale non rappresenta un mero riferimento geografico, ma il riconoscimento di un soggetto istituzionale attivo e radicato nel territorio, condizione necessaria per l'assegnazione delle risorse. Infatti lo stesso DPCM del 30 novembre 2021, citato da Ferraioli, parla chiaramente di "riparto delle risorse tra i consorzi industriali" (art. 2) e di "risorse del fondo […] ripartite in pari misura tra i consorzi industriali" tra cui il Piceno Consind (art. 3). Questa formulazione normativa dimostra inequivocabilmente che il Fondo è destinato specificamente ai consorzi industriali operativi e che senza l'esistenza e l’operatività del Piceno Consind tali risorse non sarebbero mai state assegnate al territorio. Il Piceno Consind inoltre, insieme ad altri consorzi del Lazio ed alla Federazione nazionale FICEI, ha svolto un'intensa attività di lobbying presso le istituzioni competenti per sollecitare l'adozione del decreto di attuazione della legge di bilancio 2021, contribuendo alla definizione del quadro normativo che ha reso possibile l'erogazione dei fondi.

2. Sulla situazione finanziaria dell'Ente Le affermazioni relative alla presunta "emorragia di risorse" sono prive di fondamento e gravemente lesive della reputazione dell'Ente. I dati oggettivi dimostrano che: • Il Piceno Consind ha chiuso gli ultimi cinque bilanci in utile, testimoniando una gestione virtuosa e un progressivo risanamento della situazione finanziaria • Le criticità finanziarie derivano esclusivamente dai debiti contratti nel periodo 2003-2011, precedente all'attuale amministrazione • Dal 2011, l'attuale amministrazione ha ridotto notevolmente l'esposizione debitoria ereditata dalla precedente gestione commissariale, risolvendo numerosi contenziosi con creditori e avviando un processo strutturato di risoluzione delle problematiche pregresse • Nelle ultime settimane il Piceno Consind è riuscito a coinvolgere i due principali creditori in un tavolo di trattativa, dimostrando concretamente l'impegno verso la definitiva risoluzione delle questioni ereditate da altri.

3. Sui presunti accantonamenti dei Comuni È infondata l'affermazione secondo cui i Comuni soci sarebbero costretti ad accantonare risorse per far fronte alla chiusura dell'Ente. Tutti i debiti del Consorzio sono trasparentemente rappresentati nei bilanci annuali, regolarmente approvati dall'Assemblea dei soci, ovvero dai Comuni consorziati. Il Piceno Consind ha sempre informato dettagliatamente nelle assemblee i propri soci (Comuni e Provincia) sulla situazione debitoria e sugli sviluppi che si sono via via susseguiti, garantendo la massima trasparenza nelle comunicazioni. La gestione finanziaria dell'Ente rispetta pienamente i principi di trasparenza e correttezza amministrativa, con piena conoscenza e condivisione da parte degli enti soci. È fondamentale precisare che, finché il Consorzio esiste ed è operativo, i debiti rimangono a carico dell'Ente consortile e non ricadono sui Comuni soci. L'ipotesi di accantonamenti preventivi da parte dei Comuni appare quindi priva di fondamento giuridico e amministrativo.

4. Sulla ripartizione dei costi di manutenzione Per quanto riguarda la critica relativa all'addebito alle aziende insediate dei costi di manutenzione generale (strade, illuminazione, canali, etc.), la decisione del Piceno Consind è perfettamente aderente alla legislazione vigente in materia di consorzi industriali. Tale modalità di ripartizione delle spese rappresenta la prassi standard adottata da tutti i consorzi industriali operanti in Italia e costituisce un principio consolidato di gestione consortile, finalizzato a garantire la sostenibilità economica dei servizi erogati. Il corrispettivo a carico delle aziende è pari ai costi effettivamente sostenuti dal Consorzio, perfettamente tracciabili e rendicontabili, nel rispetto dei principi di trasparenza e proporzionalità. Non si tratta quindi di oneri impropri, ma del giusto contributo per i servizi di cui le aziende beneficiano direttamente. È importante sottolineare che il mancato addebito di tali costi alle aziende beneficiarie configurerebbe una violazione dei principi di corretta gestione amministrativa, esponendo l'Ente e i suoi amministratori al rischio di accuse di danno erariale da parte della Corte dei Conti. La scelta gestionale del Consorzio, lungi dall'essere arbitraria, tutela la legalità dell'azione amministrativa e garantisce una corretta ripartizione degli oneri tra i soggetti che effettivamente beneficiano dei servizi consortili.

5. Sui servizi e sul valore aggiunto del Consorzio Il Piceno Consind continua a svolgere funzioni strategiche insostituibili per lo sviluppo territoriale, che contraddicono palesemente la definizione di "contenitore vuoto" utilizzata dal Presidente Ferraioli. In particolare, il Consorzio gestisce lo Sportello Unico per le Attività Produttive in forma associata, che coinvolge 55 Comuni delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Questo servizio consente anche ai piccoli Comuni di avvalersi di un supporto professionale, efficiente e rapido per le pratiche relative alle attività produttive, garantendo standard qualitativi elevati che singolarmente non potrebbero essere sostenuti dai Comuni. Si tratta di un servizio fondamentale per la competitività del territorio e per la semplificazione burocratica. Inoltre il Consorzio garantisce la gestione urbanistica degli agglomerati industriali, funzione di alta specializzazione che può essere garantita esclusivamente da un organismo sovracomunale specializzato nella materia. La complessità della pianificazione e gestione urbanistica delle aree industriali richiede competenze tecniche specifiche e una visione d'insieme che solo un ente consortile può assicurare, coordinando gli interventi su scala territoriale. Infine il Consorzio garantisce criteri omogenei per l'insediamento delle attività produttive nelle aree industriali di sua competenza, organizzando efficientemente ed efficacemente le aree attrezzate secondo standard uniformi e elevati, in base a regolamenti adottati dall’assemblea dei soci (Comuni e Provincia). A tale proposito, è importante evidenziare l'anomalia per cui le opere di urbanizzazione sono state realizzate dal Piceno Consind, mentre i relativi oneri di urbanizzazione vengono regolarmente versati dalle aziende ai Comuni territorialmente competenti. Questa situazione determina uno squilibrio tra chi sostiene effettivamente i costi di realizzazione delle infrastrutture (il Consorzio) e chi percepisce le relative entrate (i Comuni), evidenziando ulteriormente il ruolo centrale e l'impegno finanziario del Consorzio per lo sviluppo industriale del territorio. Questi servizi dimostrano come il Piceno Consind rappresenti un modello di governance territoriale efficace, in grado di ottimizzare le risorse e garantire servizi di qualità attraverso la gestione associata. L'eliminazione del Consorzio comporterebbe inevitabilmente la perdita di questi servizi strategici o la loro frammentazione tra i singoli Comuni, con evidenti inefficienze e maggiori costi per la collettività. L'affermazione che si tratti di un "contenitore vuoto" misconosce completamente il valore concreto di questi servizi e il lavoro quotidiano svolto dall'Ente per il territorio piceno.

6. Considerazioni conclusive Le dichiarazioni del Presidente Ferraioli risultano gravemente diffamatorie nei confronti del Piceno Consind e degli enti consorziati, basandosi su informazioni inesatte e interpretazioni distorte della realtà. Il ricorso a toni e contenuti così aspri, privi di riscontro nei fatti, appare finalizzato più a creare un danno reputazionale che a promuovere un confronto costruttivo sul futuro del territorio. Alla luce di quanto sopra esposto e delle evidenze presentate, sorge il legittimo dubbio che il Presidente Ferraioli abbia in mente progetti alternativi per la gestione consortile e del territorio. Se così fosse, dovrebbe rendere pubbliche le proprie proposte anziché limitarsi a una demolizione sistematica basata su presupposti infondati. Il Piceno Consind ribadisce la propria disponibilità al dialogo con tutte le forze produttive e istituzionali del territorio, nell'interesse superiore dello sviluppo economico e sociale del Piceno, ma non può tollerare attacchi infondati che minano la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini e che, se reiterati, saranno oggetto di ogni e più opportuna valutazione a tutela della propria reputazione e di quella degli enti consorziati. 

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