Monteprandone, il Comune aderisce alla Rete Re.A.Dy. contro le discriminazioni
di Redazione Picenotime
venerdì 14 maggio 2021
Il Comune di Monteprandone entra nella Re.A.Dy. Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Con l’atto di adesione approvato dalla Giunta comunale, viene deliberata anche la sottoscrizione della carta degli intenti, firmata dall’assessore alle pari opportunità Roberta Iozzi, che definisce le finalità e gli impegni dell’Amministrazione.
Re.A.Dy. è una rete nata nel 2006 e riunisce Enti Locali e Regionali per promuovere culture e politiche delle differenze e sviluppare azioni di contrasto alle discriminazioni. La carta propone numerose finalità tra cui individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender realizzate da pubbliche amministrazioni a livello locale; contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le pubbliche amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone Lgbt+; promuovere presso le pubbliche amministrazioni un'attenzione permanente all'emersione dei bisogni della popolazione Lgbt+ ed operare affinché questi siano presi in considerazione anche nella pianificazione strategica degli enti.
“Con questa adesione l’Amministrazione comunale si impegna a promuovere politiche che sappiano rispondere ai bisogni delle persone Lgbt+, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e sostenendo il confronto libero da pregiudizi – dichiara l’assessore alle pari opportunità Roberta Iozzi – contribuiamo così alla diffusione di una cultura sociale basata sul rispetto e sulla valorizzazione delle differenze di genere. Lo facciamo nel nostro piccolo, partendo da questo atto, in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia che si celebra il 17 maggio di ogni anno, e auspicando che presto si possa arrivare a livello nazionale ad approvare norme certe che puniscano comportamenti che istigano all’odio, alla violenza di matrice omo-lesbo-bi-transfobica così come le norme quella basata su sesso e genere alla stregua delle condotte fondate sull’odio etnico, razziale e religioso”.
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