Venarotta: progetto la mia scuola a rifiuti zero, ''Il mare comincia da qui''
di Redazione Picenotime
mercoledì 09 aprile 2025
Nell’ambito del progetto La mia scuola a rifiuti zero, volto a diffondere la riduzione dei rifiuti, il riuso, il del riciclo e l’economia circolare, si è svolto oggi a Venarotta l’incontro con i bambini della scuola Primaria. A rappresentare l’Amministrazione comunale il consigliere Federico Mancini, che ha collaborato con le docenti e gli alunni per la buona riuscita dell’iniziativa.Dove finiscono i rifiuti se non li raccogliamo e differenziamo correttamente? Per terra, rispondono i bambini. E poi? Per le strade, nei fossi, nei fiumi e giù fino al mare. Per questo un sindaco francese ha fatto scrivere sui tombini del suo comune “Il Mare comincia qui”.
Ognuno di noi è responsabile dell’inquinamento marino, soprattutto da plastiche e microplastiche. Molti uccelli scambiano i tappi colorati delle bottiglie per cibo e quindi restano uccisi cercando di mangiarli. Per questo oggi i tappi non si staccano più dalle bottiglie. Ma è fastidioso bere dalla bottiglia con il tappo attaccato, dice un bambino. Si certo, è fastidioso, ma possiamo salvare molte specie marine. Un piccolo fastidio per noi, un grande contributo all’ambiente.
Anche fare la raccolta differenziata è fastidioso, bisogna separare, mettere nel sacchetto giusto, tenere molti sacchetti diversi in casa. Ma in questo modo i rifiuti non finiscono in discarica, possono essere riciclati e diventare nuove materie prime seconde. Allora cosa finisce in discarica? Solo quello che buttiamo nel sacco nero, per questo dobbiamo stare attenti a non buttare cose che potrebbero andare nelle altre raccolte.
E’ una questione che riguarda tutti, perché i rifiuti li producono tutti. Chi non produce i rifiuti? Nessuno! Cristian, ad esempio, beve il succo di frutta e getta il vetro, ma se lo differenzia non diventerà un rifiuto.
Questi rifiuti richiedono molti materiali per essere prodotti: ad esempio la lattina di CocaCola ha bisogno del metallo, la bottiglia del vetro o della plastica. Solo se separiamo possiamo contribuire a recuperare risorse, perché le risorse non sono infinite. Salvatore dice che anche l'estrazione delle risorse dalla terra consuma, ad esempio, prodotti chimici e tanta acqua. In Cina esiste un lago nero, senza neanche un pesce o un essere vivente che si chiama il Lago dell'Hi Tech, un lago artificiale pieno di fanghi tossici (radioattivi), dove sono smaltiti tutti i prodotti chimici e gli scarti di produzione di smartphone, tablet, PC e TV.
Cosa posso fare con gli imballaggi, ad esempio, invece che buttarli? Rocco ha fatto una maschera antigas con il cartone e un bicchiere di plastica. Elisa un contenitore di palline con il tubo delle pringles, Marta la casa di Barby con le scatole delle palline di Natale, Lorenzo una sedia con le bottiglie vuote, Marco una casa di bambù. Quante idee originali per ridurre i rifiuti e divertirsi!
Un buon esempio di recupero e riciclo riguarda il progetto esosport, volto a recuperare scarpe sportive, palline da tennis e padel, nonché camere d’aria e copertoni di biciclette per dare loro nuova vita attraverso il riciclo, creando pavimentazioni antitrauma per parchi giochi e piste di atletica.
Con piacere scopriamo che a Venarotta tutti i bambini hanno l'orto in casa. Così ci raccontano come le pianete sono tutte diverse, ma trovano un equilibrio tra loro e lo scarto di una diventa il nutrimento di un’altra. La natura non produce rifiuti: In autunno l'albero lascia cadere la foglia, che ha esaurito il loro ciclo di vita. La foglia viene composta da decompositori, che la trasformano in un nuovo nutrimento per la pianta. Non c'è rifiuto. Non come la plastica che non si decompone dice Chiara. Anche noi facciamo parte della natura, perciò dobbiamo seguire il suo esempio e non generare rifiuti.
Un bambino dice che si possono fare i prodotti biologici, ma nelle coltivazioni come negli allevamenti spesso vengono usati prodotti concimi chimici, antibiotici, conservanti e ormoni per far crescere piante e animali più in fretta e senza malattie. Gli erbicidi, ad esempio, uccidono i decompositori e gli impollinatori come le api, i bombi e le farfalle: sarebbe un piccolo prezzo da pagare se questo consentisse a tutti di avere abbastanza cibo, MA non è così. Noi sprechiamo il cibo, mentre da un'altra parte c'è chi non ha cibo.
Chi finisce tutto quello che ha nel piatto? Quanto scarto produce la mensa? Fate questo esercizio la prossima volta che andate a mensa, cercate di rispondere a queste domande e di capire cosa viene scartato e perché. Se vogliamo conoscere il problema, dobbiamo aprire il sacco nero e verificare gli scarti. Un bambino porta l'organico agli animali. Come si fa il compost? Sostanzialmente riproduciamo ciò che fa l'albero con la foglia, restituiamo all’orto e al terreno una parte di quello che ci ha dato, così non si impoveriscono.
Se troviamo molti scarti a mensa o nell’organico di casa, vuol dire che dobbiamo comprare meno: La maestra Mariella propone di fare un giorno svuota frigo, dove non si fa la spesa e si mangiano tuti gli avanzi del frigo con ricette nuove e saporite! Sennò nel sacco nero troveremo cibo scaduto, che genera spreco di suolo, materie prime, trasposto, imballaggi. Andate a fare la spesa? Una bambina risponde che a volte compriamo cose che costano poco, ma che in realtà non ci servono e spesso finiscono in fondo al frigo e nessuno le mangia. Allora bisogna cominciare proprio da qui, dalla spesa, per svuotare il nostro sacco nero e lasciare alla terra le risorse che le servono per riprodurre il suo ciclo vitale.
Per verificare se a Venarotta ci sono sprechi o abbandoni di rifiuti nelle prossime settimane organizzeremo una giornata di pulizia dei giardini, con insegnanti e studenti, tutti a caccia di rifiuti. Nell’attesa, per oggi facciamo delle colorate agende antispreco con carta riciclata e decorazioni di recupero, dove possiamo appuntare tutto quello che serve per non avere scarti inutili in casa, in cucina, a mensa o al ristorante!
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