CGIL Ascoli Piceno: “Non lasciamo alla deriva aree interne del Piceno. No a ipotesi chiusura stabilimento Beko Italia”
di Redazione Picenotime
giovedì 14 novembre 2024
Non lasciamo andare alla deriva le aree
interne del Piceno. No alla ipotesi di chiusura dello stabilimento
BEKO ITALIA di Comunanza. Servono investimenti e tutela
dell’occupazione. Alcuni giorni fa il Sole 24 Ore, in un
articolo sull’analisi della situazione delle aree interne in
Italia, individua la provincia di Ascoli Piceno al terzo posto tra i
territori più colpiti dallo spopolamento, con una variazione di –
13,1% dal 2014 al 2024.
Una parte di territorio che, pur colpito
dal sisma del 2016, presenta criticità e fragilità storiche ma
anche ricchezze e potenzialità da valorizzare.
Barbara Nicolai, Segretaria Generale
della CGIL di Ascoli Piceno spiega: “Territori fragili e marginali
caratterizzati anche dall’invecchiamento crescente della
popolazione, dal reddito pro capite più basso rispetto alla media
provinciale, da una minore offerta pubblica di servizi socio sanitari
e socio assistenziali. Gli interventi sono stati negli anni
residuali, non organici e poco incisivi a partire dalla Strategia
nazionale per il rilancio delle aree interne (SNAI) e dai fondi del
PNRR fino ad arrivare ai pericoli della legge sull’autonomia
differenziata che rischia di parcellizzare ancora di più le azioni
secondo una logica di campanile.” Continua Nicolai: ”E’
evidente la mancanza di investimenti a sostegno dei piccoli Comuni e
la mancanza di una politica industriale, sia del Governo Meloni che
della Giunta Acquaroli,che riducono ricchezza, lavoro e lasciano
questo territorio senza futuro. Alle aree interne e alle comunità
locali del nostro territorio servono invece politiche di investimento
di rilancio che garantiscano lavoro, una maggiore tutela del
territorio e servizi legati a istruzione, salute e mobilità evitando
dispersioni, azioni provvisorie e sussidi a pioggia.”
La
Segretaria Generale della CGIL di Ascoli Piceno spiega le
preoccupazioni della CGIL: “E’ in questo contesto già
preoccupante che apprendiamo delle notizie allarmanti che arrivano
dallo stabilimento di BEKO ITALIA di Comunanza, ex Whirpool. Tutta la
nostra Camera del Lavoro si schiera con forza contro qualsiasi
ipotesi di chiusura del sito e al fianco della FIOM CGIL Ascoli
Piceno in questa battaglia. Il mantenimento del sito produttivo di
Comunanza, con tutto il suo indotto e tutte le altre attività
collegate del terziario, è di vitale importanza per il futuro delle
nostre aree interne.
Per questi territori non c’è ricostruzione
post sima che tenga se non si garantisce il mantenimento, se non
l’ampliamento, del tessuto produttivo locale.”
Conclude Nicolai: “Preservare i
livelli occupazionali rappresenta l’obiettivo principale a tutela
dell’economia, dello sviluppo e della coesione sociale.
Per
questo chiediamo con forza a tutte le forze politiche, alle
istituzioni locali, alla Regione Marche e al Governo di
attivarsi per evitare una ulteriore dismissione che avrà effetti
devastanti per il nostro territorio e che non accetteremo in alcun
modo. Ci rendiamo disponibili sin da ora ad essere parte attiva di
un confronto urgente e necessario tra istituzioni, parti sociali e
comunità locali sia per una soluzione positiva della vertenza BEKO
ITALIA che per la definizione e condivisione di un progetto più
complessivo di rilancio delle aree interne che definisca in concreto
una nuova idea di sviluppo e rilancio per tali aree ed evitare il
definitivo declino socio economico. Anche per queste ragioni il 29
Novembre sarà sciopero generale in tutto il territorio.”
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