Piceno, crisi e maltempo riducono gli ordini di mimosa

di Redazione Picenotime

venerdì 07 marzo 2014

Alla vigila della Festa della donna le aziende florovivaistiche del Piceno segnalano come il fiore simbolo di questa festa sia meno richiesto. In particolare la Cia – Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli sottolinea come il Febbraio tiepido ha reso più vulnerabili alle piogge torrenziali, verificatesi nei giorni scorsi, le mimose con danni a buona parte del prodotto. Una riduzione degli ordini dovuta anche a causa della crisi economica che fa registrare una flessione pari a quasi un terzo della produzione totale. 

Prima il freddo artico fino a Gennaio e poi il tiepido ma piovoso Febbraio – spiega Massimo Sandroni direttore della Cia di Ascoli - hanno creato disagi enormi alla pianta simbolo dell’8 Marzo, che è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici. Se da un lato la “finta” primavera delle scorse settimane, con il caldo e le temperature miti, ha anticipato la fioritura e quindi la raccolta delle mimose, dall’altro le ha rese più vulnerabili alla pioggia insistente, danneggiando una parte consistente del prodotto che spesso si è annerita nel momento della conservazione in frigorifero”.

Le previsioni di minori vendite al dettaglio per colpa della crisi, inoltre, ha ridotto i volumi d’acquisto di mimose dalle aziende agricole e anche i prezzi pagati ai produttori sono calati rispetto all’anno scorso, passando dai 9 euro al chilo dell’anno scorso (cioè 25-29 euro a “cartone”) agli attuali 6-7 euro al chilo (20 euro a “cartone”). 

Per questo non c’è alcun motivo per prevedere rincari al pubblico. Anche perché già di norma la mimosa viene venduta al commercio in piccoli ramoscelli i cui prezzi variano dai 3 fino ai 10 euro, che sono valori comunque molto lontani da quelli riconosciuti ai floricoltori. 

8 marzo

8 marzo