San Benedetto del Tronto, una ''cabina di regia'' per contrastare la violenza
di Redazione Picenotime
giovedì 01 giugno 2017
Nella riunione di Giunta del 31 maggio, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto ha deliberato l’istituzione della “Cabina di regia per l’attuazione di politiche di prevenzione e contrasto alla violenza”.
“L’istituzione della Cabina di Regia - spiega il Sindaco Piunti - è prevista da una legge regionale, la n. 32 del 2008 in materia di interventi contro la violenza sulle donne, e vuole essere una risorsa per il territorio al fine di migliorare la prevenzione, l’intercettazione e il fronteggiamento del disagio relazionale che si ripercuote sulle fasce deboli, in primis le donne”.
La cabina di regia è composta, nel rispetto di quanto previsto dalla legge, da rappresentanti di enti pubblici e del privato: ne fanno parte rappresentanti della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Ascoli Piceno, dei Consultori Familiari dell’ASUR, delle forze dell’ordine, dei Servizi di Pronto Soccorso ospedaliero, del Centro Antiviolenza, del mondo dell’istruzione, funzionari comunali dei servizi sociali e della comunicazione, avvocati esperti in diritto di famiglia e diritto penale.
“Ritengo assolutamente fondamentale l’istituzione di questo tavolo di lavoro, il cui obiettivo - spiega l’assessore alle pari opportunità Antonella Baiocchi, relatrice della delibera approvata dalla giunta e coordinatrice della cabina di regia- è quello di coinvolgere i componenti della cabina in tutte le azioni volte contrastare ogni forma di violenza. La violenza è una componente intrinseca alla società dai tempi dei tempi, che diversamente da cui si tende a credere è più un problema di cultura che di “natura umana”. Spesso leggiamo di tragedie annunciate, nel senso che i soggetti che si rendono protagonisti di episodi di violenza lanciano messaggi più o meno espliciti, segnali che le istituzioni hanno il dovere di intercettare. Sia in ambito privato che in contesti pubblici è necessario attuare azioni coordinate per prevenirne e contrastarne lo sviluppo e promuovere una cultura adeguata della gestione delle divergenze: vanno attuate iniziative per alfabetizzare le persone, fornire cioè gli strumenti per decodificare in se stessi e negli altri atteggiamenti che, se non adeguatamente gestiti, possono sfociare in forme violente”.
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