Comunicati Stampa

San Benedetto del Tronto, successo per il convegno ''La supervisione nei servizi sociali''

di Redazione Picenotime

Si è svolto ieri un evento territoriale di grande importanza per le persone e i professionisti impegnati nel settore sociale. Il convegno “La supervisione nei servizi sociali”, che si è tenuto all’Auditorium comunale di San Benedetto del Tronto, ha registrato la presenza di oltre 160 iscrizioni ed ha coinvolto 10 regioni italiane. Grandissimo l’afflusso di assistenti sociali e counselor cui fanno seguito educatori e pedagogisti, psicologi e psicoterapeuti, formatori, coach, orientatori, operatori socio-sanitari, sociologi, antropologi.

Gli utenti ed i clienti dei servizi, le persone fragili hanno bisogno di professionisti validi che facciano qualità tutti i giorni, hanno bisogno di professionisti consapevoli capaci di prendersi cura di sé prima di donare la cura all’altro. La crescita personale, la formazione e la supervisione sono modi della cura per usare un linguaggio heideggeriano”, queste le parole di apertura del Dr. Cristian Flaiani che ha moderato gli interventi.

Dopo i saluti graditissimi dell’assessore Andrea Sanguigni, l’assistente sociale Dr.ssa Rita Ferro ha iniziato subito a condurci all’interno delle stanze di questo “viaggio avventuroso” della supervisione intesa come ricerca della “chiave” utile a superare ostacoli, risolvere problemi e migliorare la qualità della persona e del lavoro per migliorare la qualità di vita degli utenti/clienti,

In seguito la coordinatrice dell’ATS21 Simona Marconi ha parlato dello “sconfinamento” e della “contaminazione” delle competenze professionali come strategia di crescita delle professioni, profondamente chiamate a lavorare in gruppo in modo tale che la cura e la presa in carico rispondano alle esigenze di un welfare di comunità in cui l’intervento sociale sia espressione globale di tutto il territorio unito per il bene dei più fragili.

Magistrale intervento del Prof. Eugenio Lampacrescia che tra pedagogia e filosofia ha portato a riflettere non tanto sulla necessità di una multi-disciplinarietà o inter-disciplinarietà degli interventi sociali quanto sulla trans-disciplinarietà come occasione per costruire ponti al di là di posizioni egolatriche e sterilmente autoreferenziali, alla ricerca del comun denominatore del lavoro educativo che è e deve restare “centrato sull’utente” come direbbe Carl Rogers.

A seguire la Coordinatrice del CNCP, la sociologa Sabrina Spagnuolo ha parlato dell’importanza del counseling a sostegno delle fragilità portando esperienze di progetti in corso di svolgimento nella regione Lazio e Marina Mariniello ha affrontato con grande competenza e lucidità il difficile tema della gestione delle emozioni nei colloqui di supervisione offrendo al pubblico strumenti utilissimi per orientarsi e per comprendersi. 

Nella seconda parte della mattinata Monia Sabbatini ha illustrato esperienze di lavoro in equipe svolte nel territorio marchigiano ed ha mostrato strumenti di lavoro con cui i professionisti del settore possono iniziare a fare supervisione nella forma di un’auto-lettura del proprio modus operandi prima ancora di dirigersi da un esperto. Una parte pratica molto utile che ha portato infine alle sessioni di supervisione condotte dal Dr. Giancarlo Santoni. Un compito difficile, soprattutto in chiusura di convegno, che ha visto tre professioniste coraggiose esporre un “proprio caso” e partecipare – seppur brevemente – ad una sessione di inter-visione con il coinvolgimento del pubblico e ad un feedback di chiusura del Supervisore incaricato. 

Questo convegno ha un solo importante messaggio in fondo: insieme è possibile immaginare il futuro, sfidarsi e ottenere risultati in cui siano a tutti a vincere per il bene delle persone che si rivolgono ai servizi, ai clienti, agli utenti, a chi ha bisogno di professioni e professionisti consapevoli che facciano qualità tutti i giorni.


riservata 1****

Riproduzione riservata

Commenti