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Permanenza famiglie israeliane a Castignano: nota del sindaco Fabio Polini

di Redazione Picenotime

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Castignano, Fabio Polini, sul caso degli israeliani ospitati in paese.

"Tra indiscrezioni e chiarimenti del sindaco Fabio Polini, incolpevole coinvolto, ricostruisce il fatto legato agli israeliani ospiti in un B&B di Castignano. Un giornalista lo aveva contattato da Milano riferendo dell’arrivo di presunti soldati israeliani in paese. Una notizia che ha suscitato sorpresa, poiché – viene fatto notare dal sindaco –  tutte le strutture ricettive, in quel momento, erano occupate per Templaria, dagli artisti. “A emergere con certezza e solo in un secondo momento – precisa il sindaco –  è stata la presenza, per circa una settimana, di alcune famiglie israeliane alloggiate in un bed & breakfast del luogo. Ricordo a tutti che, nel rispetto delle regole, ogni struttura ricettiva è libera di accogliere chi desidera”. Resta tuttavia un nodo cruciale: non è possibile stabilire se tra gli ospiti vi fossero effettivamente soldati. Una verifica di questo tipo, infatti, spetterebbe alla Questura, non certo al sindaco. Da qui anche l’ipotesi che sarebbe stato più auspicabile, dal giornale, piuttosto che alimentare voci – sollevando di fatto interrogativi su chi abbia pagato per il soggiorno, chi abbia organizzato l’arrivo  - verificare in maniera più approfondita la notizia. Per quanto riguarda il Primo cittadino di Castignano, la domanda riguarda soprattutto chi abbia fornito l’informazione iniziale alla stampa e per quale motivo. “In ogni caso, fossero stati realmente militari – conclude il Sindaco - in quanto responsabile della sicurezza istituzionale del territorio avrei dovuto essere informato ufficialmente, come d’altronde sarebbe dovuta essere avvisata la locale stazione dei Carabinieri, ma nessuno ha ritenuto di farlo. Per quanto mi riguarda, se avessi pensato di ospitare in locali pubblici qualcuno, avrei favorito, nel caso, iniziative solidali verso minori colpiti dalla fame o vittime di guerre”.

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