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Ascoli: 2° Workshop Master in Eco-design & Eco-innovazione. Nuovi concept di prodotti sostenibili per vino e cosmetici

di Redazione Picenotime

domenica 22 giugno 2025

Si è svolto Venerdì 20 Giugno il secondo Workshop Nuovi concept di prodotti sostenibili per il settore vitivinicolo e cosmetici, realizzato nell’ambito del Master di I livello in Eco-design ed Eco-innovazione ad Ascoli, in collaborazione con l’azienda Adamo, marchio Omada e l’associazione Marche a Rifiuti Zero, sotto la guida del designer Gaudenzio Ciotti.

Il direttore del Master, Lucia Pietroni, ha ricordato come questi incontri rappresentino un’opportunità per vedere da vicino i risultati del lavoro svolto e per continuare a rafforzare il dialogo tra formazione e realtà produttive.

Si perché, come ha sottolineato Ciotti, l'Italia è ricca di PMI innovative, con forza lavoro consolidata ed esperta, e centri di ricerca pronti a sviluppare non solo idee, ma prodotti di ecodesign, originali, creativi e tecnologici, realizzati per garantire un allungamento del ciclo di vita e la possibilità di un riciclo effettivo.

Tra le tecniche proposte, l’uso di materiali a basso impatto ambientale, nei prodotti e nel packaging, attraverso il recupero di fibre da scarti di lavorazione di materiali organici, come ad esempio il vino.

Gli 11 ricercatori che partecipano al Master ci hanno raccontato come si realizza, passo dopo passo, questo connubio fra economia ed ecologia, design e risparmio energetico, personalizzazione e riduzione di volumi e packaging, attraverso soluzioni semplici e pulite, a partire – ad esempio – dalla possibilità di impilare gli oggetti prodotti per ridurre i costi ambientali, ma anche i costi economici, come quelli di trasporto e stoccaggio.

Adamo Henry di Omada ha invitato i ragazzi a vincere l’ignoranza dei consumatori con oggetti di uso comune ma innovativi, perché in questo campo, ricorda Lucia Pietroni, è l’offerta che crea la domanda. Inoltre, secondo Ciotti, la cultura del consumatore verso la sostenibilità sta crescendo e quindi le caratteristiche dei prodotti innovativi devono essere ben messe in evidenza.

Per individuare la perfetta ergonomia dei prodotti proposti, contenitori e vassoi per il finger foodBeatrice, Tommaso, Asia e Francesca hanno lavorato ai prototipi studiando gestualità, adattabilità, posizione e impilabilità, inclusa l’antioscillazione.

Claudia, Tommaso, Cristina e Michele hanno messo in evidenza i temi della socializzazione e della personalizzazione, sfruttando materiali provenienti dallo stesso mondo, che fanno tendenza e design. Tutto viene curato nel nuovo oggetto: texture e colori evocano un messaggio di carattere ecologico o ricordano le sfumature del vino con cui si abbinano, mentre il prodotto può diventare un gadget. Anche il packaging può essere creato per un riuso successivo, riducendo ulteriormente gli sprechi.

Infine, Elio Marco e Umberto hanno realizzato un contenitore con tappo da utilizzare fuori casa, a tenuta stagna e adattabile alle esigenze di ciascuno, dove il coperchio può diventare una base d’appoggio o contenere uno specchio. In laboratorio hanno valutato la riparabilità, la sostituzione dei componenti, lo stoccaggio e il riciclo post consumo.

Sabrina Petrucci ha ricordato che già negli anni Ottanta le aziende si occupavano di impilare i prodotti e ridurre il packaging, perché questo fa risparmiare molto sui costi di gestione dello scaffale e del magazzino. Oggi l’ecologia deve andare a braccetto con l’economia, affinché il cambiamento abbia riflessi positivi per tutti e il modello produttivo e di consumo ispirato ai processi naturali e alla rigenerazione delle risorse diventi un obiettivo economico. In parole semplici, lo compro perché è bello e ha il prezzo giusto, ma lo amo perché è ecologico e non inquina!

Secondo Adamo Henry questi lavori dimostrano che i giovani sono in grado di osare di più, hanno la mente più aperta e possono influenzare positivamente le aziende che incontrano. Alessia Malatini di Omada ha osservato però che, allo stesso tempo, i ragazzi sono stati in grado di progettare oggetti molto pragmatici, tutti realizzabili facilmente, utili e originali, rispondendo all’esigenza di coniugare funzionalità ed estetica.

In conclusione, Lucia Pietroni ha ribadito la necessità di fare rete e proteggere ciò che è eccellente e sano, perché spesso il design è frainteso in Italia, mentre il suo vero significato è la capacità di creare qualcosa di utile, funzionale, ecologico e, perché no, anche molto bello, prezioso e particolare!

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