Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
Nell'incontro avvenuto il 10 dicembre a Fermo la regione Marche è tornata ad accendere le luci sul discorso Sanità che continua a presentare il problema della mancanza di medici e personale infermieristico. All'appuntamento sono intervenuti anche il Ministro Schillaci, il presidente Acquaroli e l'assessore alla Sanità Saltamartini. Una situazione che riguarda tutte le aziende sanitarie locale regionali, tra cui la delicata situazione del Mazzoni di Ascoli e del Madonna del Soccorso di San Benedetto. ''Lo stesso Saltamartini, leggendo il suo intervento in recenti articoli di stampa, evidenzia che 'la Sanità è una priorità...e i fondi del PNRR non parlano di personale...e di medici' - si legge nella nota diramata da Maria Stella Origlia, coordinatrice provinciale Italia Viva di Ascoli Piceno -. Poi prosegue dicendo 'noi dobbiamo rispondere alla carenza di medici...il tema della Sanità è centrale e occorrono misure straordinarie'. L’assessore aggiunge anche che occorre 'stabilizzare i medici...anche se non hanno la specializzazione...'. Tutte condivisibili e apprezzabili le affermazioni dell’assessore, e aggiungerei, necessarie e improcrastinabili, visto che lo stesso coglie perfettamente quali sono le priorità del sistema. Orbene, osservato l’impegno che la manovra finanziaria del Governo Meloni ha destinato al settore, probabilmente non sarà sufficiente per coprire un intervento che si configurerebbe più di natura strutturale e non come intervento d’urgenza: posto che non si intende entrare nel merito della riforma del piano sanitario proposto dalla regione con la revisione delle varie Asur e degli interventi disposti dal PNRR, ci si chiede come mai Saltamartini non fa leva sui rappresentanti del suo Governo e sugli eletti in Parlamento nelle appena trascorse elezioni politiche, affinché si adoperino ad incoraggiare una scelta che già da tempo qualcuno suggerisce: ci sono disponibili ben 37 mld di euro del MES (Mes sanitario), liquidità a prestito a tasso quasi a zero, dunque ad un tasso inferiore rispetto a quello applicato dai mercati, con la sola condizionalità di utilizzarlo per le spese, dirette e indirette, a scopo sanitario, vale a dire a favore di ospedali e di tutta la rete medica pubblica. Posto che notizie recenti ci informano che altri stati stiano considerando tale scelta, ci si chiede come mai a nessuno nelle Marche, dove governa un esecutivo perfettamente in sintonia politica con il Governo nazionale, sia venuto in mente che possa finalmente essere la via giusta per risollevare un settore che rischia di collassare e di essere depotenziato a favore di cooperative private''.
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