Coldiretti Marche, decreto flussi: “Un terzo dei lavoratori nelle campagne marchigiane è extracomunitario”
di Redazione Picenotime
mercoledì 08 marzo 2023
Un terzo della forza lavoro
dell’agricoltura marchigiana è extracomunitaria con circa
5mila persone all’opera per le raccolte dell’uva, degli
ortaggi e della frutta ma anche impiegati nelle campagne cerealicole
o nella zootecnia. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti
su dati Inps rispetto al click day del 27 marzo 2023 per l’arrivo
in Italia dei lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi
con il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei
ministri). “Nelle Marche – spiegano da Coldiretti – la maggior
parte degli stranieri occupati in agricoltura arriva dal Pakistan,
dall’India, dal Marocco e dalla Tunisia e non mancano iniziative
imprenditoriali visto che oltre 500 aziende agricole, il 2,3% del
totale, sono gestite da stranieri secondo i dati della Camera di
Commercio delle Marche”. Per quanto riguarda i lavoratori
dipendenti, oltre il 90% dei contratti è a tempo determinato.
Il
nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi stabilisce 82.705
ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente ma le
quote per lavoro stagionale, attese principalmente nelle campagne,
ammontano a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) delle
quali 1.500 riservate alle nuove richieste di nulla osta stagionale
pluriennale, ingressi che di fatto consentono all’impresa negli
anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.
Persone che arrivano dall’estero ogni anno per la stagione e che
poi tornano nel proprio Paese.
La vera ed importante novità di
questo decreto è la riconferma del rilascio di quote stagionali di
ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri
associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 l’anno
prima), a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere
strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto
semplificazione (Dl 73/2022), sostenuta dalla Coldiretti. Le
richieste presentate dalle organizzazioni professionali dei datori di
lavoro, che avranno priorità sulla generalità delle istanze,
saranno preventivamente verificate dalle organizzazioni professionali
stesse che – evidenzia Coldiretti – assumono anche l’impegno a
sovrintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei
lavoratori, di fatto accelerando l’intero iter della procedura
d’ingresso. “Il nuovo Decreto – conclude la Coldiretti – sarà
anche l’occasione per sperimentare il superamento del nulla osta,
sostituito da una comunicazione allo sportello unico per
l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta
di contratto di soggiorno per lavoro subordinato, che verrà
immediatamente trasmesso all’ambasciata italiana all’estero per
più tempestivo rilascio del visto di ingresso”.
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