Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
Pasta che bontà, meglio se italiana al
100%. Nel giorno del World Pasta Day, che il 25 ottobre festeggia in
tutto il mondo uno dei simboli della Dieta mediterranea e del Made in
Italy, le Marche spiccano nel panorama italiano per il consumo e la
produzione di pasta e grano duro, un settore in cui la regione mostra
risultati significativi. Gli italiani consumano annualmente circa
23,1 kg di pasta pro capite, e nelle Marche la produzione di grano
duro è tra le più rilevanti, posizionando la regione quarta in
Italia con una produzione di circa 3 milioni di quintali nel 2024,
subito dopo Puglia, Sicilia, ed Emilia Romagna. Questo contribuisce a
un forte approvvigionamento nazionale e supporta anche la crescente
domanda di pasta prodotta con grano 100% italiano, una preferenza in
crescita grazie alla trasparenza dell'etichettatura obbligatoria
sulle origini del grano. Da non sottovalutare, inoltre, 23 ettari,
quasi un terreno su tre, coltivata con il metodo biologico.
Il
settore delle esportazioni di pasta marchigiana ha mostrato buoni
risultati: nonostante il calo dovuto alla pandemia, l'export
regionale ha raggiunto un valore di circa 22,5 milioni di euro nel
2023, mentre nei primi sei mesi del 2024 il valore delle esportazioni
di pasta si è attestato intorno agli 11,6 milioni con un aumento del
12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo
indica un'importante ripresa economica, favorita anche
dall'attrattiva della pasta italiana sul mercato globale, in
particolare in paesi come Germania, Stati Uniti e Francia, che
rappresentano i principali mercati esteri per questo prodotto.
Il
forte legame con il grano locale e i grani antichi, come la Saragolla
e la Jervicella, rafforza il valore della pasta marchigiana come
prodotto di qualità e patrimonio della biodiversità agricola
italiana. La novità degli ultimi anni è rappresentata inoltre
dall’arrivo sul mercato di pasta 100% italiana, fatta con grano
rigorosamente di origine nazionale, che si sta diffondendo con il
coinvolgimento dei principali brand del settore. Il consumo di penne
e spaghetti garantiti tricolori è arrivato a rappresentare
mediamente il 40% in volume e valore del totale acquistato nella Gdo,
secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea.
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