Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
Si è concluso con numeri da record e un entusiasmo che ha superato ogni aspettativa il progetto “Mi curo di te”: percorso formativo a tappe rivolto agli operatori sanitari delle Marche con l’obiettivo di umanizzare le cure ospedaliere dei pazienti con disabilità sensoriali.
Oltre 400 gli studenti e le studentesse del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Politecnica delle Marche che hanno partecipato alle lezioni tenute sul territorio regionale. Mentre sono stati una cinquantina gli infermieri iscritti all’Ordine regionale che hanno preso parte all’incontro formativo organizzato a Camerano (An). Il progetto è stato promosso da Uici Marche insieme a Irifor Marche, Università Politecnica delle Marche, Ordine Psicologi Marche e con il contributo dei fondi 8xmille dell’Unione Buddhista Italiana.
La formazione, gratuita, si è sviluppata attraverso una serie di lezioni, per 40 ore complessive, tenute nelle sedi Univpm di Fermo, Ascoli Piceno, Ancona e Macerata. In cattedra la psicologa e tiflologa Emanuela Storani insieme ai dirigenti Uici, Andrea Cionna e Stefania Terrè, e ai coordinatori dei corsi di laurea. Doppio incontro in ogni sede con un momento teorico e i laboratori pratici che hanno coinvolto e incuriosito gli studenti.
Nell’ambito del progetto è stato anche realizzato un opuscolo informativo con linee guida per avvicinare il personale sanitario alle esigenze specifiche dei pazienti con disabilità sensoriali.
“Dopo aver appreso le nozioni di base, gli studenti hanno indossato una mascherina e provato a muoversi e orientarsi al buio, con l’aiuto di un accompagnatore – spiega Andrea Cionna, presidente Uici Marche -. È stato il momento che li ha coinvolti di più e li ha avvicinati alla nostra quotidianità. Un’esperienza che rappresenta un notevole bagaglio di conoscenza per la loro futura professione”.
Le testimonianze degli allievi:
“Ho trovato molto utile la parte pratica non solo per comprendere ciò che si prova ad essere al posto della persona con disabilità visiva ma anche per comprendere il ruolo della guida”.
“I consigli che ci sono stati dati su come comportarsi con un paziente non vedente mi hanno fatto capire davvero come trattare queste persone. Ho capito cosa ho sbagliato in precedenza, non avendo mai avuto indicazioni su come bisogna comportarsi veramente”.
“La prova pratica l'abbiamo svolta in un ambiente che bene o male conosciamo, sono sicuro che per una persona non vedente, in un ambiente estraneo possa essere molto più difficile e ciò mi ha dato molta consapevolezza delle difficoltà con cui questi pazienti ogni giorno si trovano a fare i conti”.
“L’università ha docenti estremamente preparati nella formazione – sottolinea Maurizio Mercuri, tra i direttori delle attività didattiche professionalizzanti del corso di Laurea in Infermieristica – ma avere in aula il parere degli esperti che vivono ogni giorno una determinata condizione ci ha permesso di accedere a informazioni utili per assistere nel migliore dei modi persone con disabilità sensoriale. La partecipazione è stata eccellente, il bilancio del progetto anche. Eravamo partiti con classi da 60 e abbiamo tenuto lezioni anche con 120 studenti. I ragazzi e le ragazze hanno apprezzato i corsi, spero che il progetto possa essere riproposto anche il prossimo anno”. Presenti all’evento finale anche il prorettore, prof. Andrea Santarelli, che ha portato i saluti e apprezzato molto le linee guida, e la dott.ssa Rita Fiorentini, Direttore ADP del Polo di Macerata.
“Fin dal primo incontro, a Fermo, nel marzo scorso, il feed back è stato molto positivo – racconta Stefania Terrè, tra gli autori del progetto, presidente Uici Ancona -. E il risultato ha superato ogni nostra aspettativa. Sono davvero fiera di questa iniziativa, nata anche da una mia esperienza familiare: mio padre, non vedente, ha trascorso i suoi ultimi giorni in ospedale e in quel periodo mi sono accorta che c’erano attenzioni che si potevano migliorare. Da qui l’idea di portare nelle università questo tipo di formazione”.
“È stato un progetto molto importante anche per noi – spiega Simone Angeletti, dell’Ordine professioni Infermieristiche di Ancona – perché il prendersi cura dell’altro rappresenta proprio l’essenza della professione infermieristica, in cui non si svolge solo la parte tecnica ma anche quella relazionale ed educativa, che sono fondamentali”.