Comunicati Stampa

Venarotta, si commemorano i 4 piloti caduti un anno fa

di Redazione Picenotime

monumento dedicato ai quattro caduti

monumento dedicato ai quattro caduti

monumento dedicato ai quattro caduti

A un anno dallo scontro dei due tornado, avvenuto il 19 agosto del 2014 e che è costato la vita ai piloti Alessandro Dotto, Giuseppe Palmintieri, Mariangela Valentini e Paolo Piero Franzese, l’amministrazione comunale di Venarotta (Ascoli Piceno), con il patrocinio dello Stato Maggiore della Difesa, in collaborazione con l’Aeronautica Militare e l’Associazione Arma Aeronautica, ha deciso di commemorare i quattro caduti.

Il 19 agosto, dalle ore 18:40, presso il Piazzale dell’Addolorata di Gimigliano (frazione di Venarotta) verrà deposta una corona d’alloro in memoria dei piloti e sarà inaugurato un monumento a loro dedicato. L’opera scultorea – che è stata commissionata all’artista Teodosio Campanelli, originario di San Benedetto del Tronto - è stata pensata come un luogo destinato al ricordo e alla riflessione, in cui una figura umana, quasi un angelo ma più vicino a un moderno Icaro, sta a rappresentare, in una posa reclinata su se stessa, un momento di profonda meditazione interiore. 

“È ormai trascorso un anno– ricorda il Generale S.A. Maurizio Lodovisi - da quando nei cieli sovrastano la ridente campagna collinosa, che che si trova alle spalle della Città delle Cento Torri (Ascoli Piceno), si è consumata la tragedia che ha strappato all’affetto del Popolo Italiano quattro giovani e valorosi Ufficiali dell’Aeronautica Militare. Quel tragico pomeriggio del 19 agosto 2014, il Fato ha voluto che il Maggiore pilota Alessandro Dotto, il Maggiore navigatore Giuseppe Palminteri, il Maggiore pilota Mariangela Valentini e il Maggiore navigatore Paolo Piero Franzese venissero sottratti a questa vita e che iniziassero un nuovo cammino che li portasse, forti del loro valore, ad intraprendere un lungo viaggio verso le stelle”.

Come ricorda con mestizia il Generale S.A. Maurizio Lodovisi “è ormai trascorso un anno da quando nei cieli che sovrastano la ridente campagna collinosa che si trova alle spalle della Città delle Cento Torri, si è consumata la tragedia che ha strappato all’affetto del Popolo Italiano quattro giovani e valorosi Ufficiali dell’Aeronautica Militare. Quel tragico pomeriggio del 19 agosto 2014, il Fato ha voluto che il Maggiore pilota Alessandro Dotto, il Maggiore navigatore Giuseppe Palminteri, il Maggiore pilota Mariangela Valentini e il Maggiore navigatore Paolo Piero Franzese venissero sottratti a questa vita e che iniziassero un nuovo cammino che li portasse, forti del loro valore, ad intraprendere un lungo viaggio verso le stelle”. Per commemorare il valore di queste esistenze rubate all’amore dei loro cari, l’amministrazione comunale di Venarotta con il patrocinio dello Stato Maggiore della Difesa in collaborazione con l’Aeronautica Militare e l’Associazione Arma Aeronautica invita la collettività alla celebrazione del primo anniversario dei quattro piloti caduti. 

Alle ore 18.40 presso il Piazzale dell’Addolorata di Gimigliano, frazione di Venarotta (AP), sarà inaugurato il monumento dedicato ai quattro caduti e verrà deposta una corona d’alloro in loro memoria. L’opera scultorea è stata commissionata all’artista originario di San Benedetto del Tronto, Teodosio Campanelli. Il monumento consacrato al tragico incidente è stato pensato come un luogo destinato al ricordo e alla riflessione, in cui una figura umana, quasi un angelo ma più vicino ad un moderno Icaro, sta a rappresentare in una posa reclinata su se stessa, un momento di profonda meditazione interiore. Quando si fa riferimento al mitico figlio di Dedalo e Naucrate, tutti pensano alla sconsideratezza, all’imprudenza, all’ambizione estrema. Questa in realtà è una visione arida che è stata imposta all’umanità da chi non ha mai assaporato l’energia trascinante di un sogno. Coloro che hanno l’abitudine di additare con spregio i visionari, non conoscono la magia di un’aspirazione. Non sanno che Icaro insieme a Ulisse è stato il più coraggioso degli eroi perché non ha vagheggiato nella sicurezza della propria casa, ma ha avuto la forza di andare incontro alla sua volontà. 

La figura indossa un paio di ali metalliche accartocciate a testimonianza del velivolo il quale ha obbedito ad un destino beffardo. Le quattro steli di diverse altezze simboleggiano le peculiarità caratteriali di ognuno dei quattro ragazzi, segnando prospetticamente delle linee di fuga che li protendono liberi verso le stelle, fino a raggiungere l’eden dei Campi Elisi. Secondo la mitologia Greca e Romana, il luogo nel quale dimoravano dopo la morte le anime di coloro che erano amati dagli Dei. Tra le simbologie nascoste dell’opera, omaggiando e ricalcando il pensiero esoterico di Leonardo Da Vinci che fu il primo a concentrarsi sullo studio e la ricerca di un mezzo capace di imitare il volo, la figura di chiara forma maschile lascia intravedere mediante specifici giochi prospettici delle sembianze vagamente femminili. Questo è stato voluto per onorare l’unica rappresentante donna dello sventurato gruppo di piloti. L’indice della mano destra, invece, individua con malinconia la porzione di cielo teatro del accaduto. Sulla scarpata di Poggio Anzù, dove è avvenuto il tragico incidente, sarà posto a ricordo un crocefisso realizzato ancora una volta da Campanelli, definito “un alchimista dell’arte”.

In occasione dello svelamento dell’opera di Gimigliano verrà consegnato ai presenti un libretto commemorativo che riporta le riflessioni del Generale S.A. Maurizio Lodovisi, del Generale S.A. (c) Giovanni Sciandra, del Sindaco di Venarotta dott. Fabio Salvi, del Parroco di Gimigliano don Francesco Mangani, della Critica d’arte dott.ssa Valentina Falcioni sulla pregevole scultura che rammenterà ai posteri le virtù umane e professionali di Alessandro, Giuseppe, Mariangela e Paolo Piero, i quali guarderanno per sempre “con valore verso le stelle”.  


commenti 0****

Riproduzione riservata