Cna Picena: per il momento tenuta dell’occupazione nelle piccole imprese
di Redazione pt
venerdì 06 novembre 2020
A settembre 1.500 posti di lavoro in più ma diminuiscono di 3.500 i contratti a tempo indeterminato e aumentano di 5.000 quelli a tempo determinato e di lavoro intermittente. Occupazione stabile a settembre per le imprese artigiane del Piceno, sia micro che e piccole rispetto a un anno fa, anche per effetto del blocco dei licenziamenti. In termini congiunturali invece il numero di occupati registra una contrazione dello 0,7% nei confronti di agosto, una dinamica legata alla chiusura delle attività della stagione estiva. E’ quanto emerge dall’Osservatorio lavoro Cna, curato dal Centro Studi della Confederazione che analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione. "Con la ripresa dei contagi e le conseguenti misure di contenimento - precisa Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno - cresce l’incertezza sulle prospettive dell’ultimo trimestre dell’anno".
Anche a settembre si conferma il trend dello stesso mese del 2019, rileva il Centro studi della Cna relativamente alla provincia di Ascoli Piceno. In maniera simile a quanto osservato negli altri mesi della stagione estiva, l’esigenza delle micro e piccole imprese a gestire la manodopera in maniera flessibile si riflette in un aumento dell’occupazione inquadrata con tipologie contrattuali non permanenti. Rispetto a un anno fa, infatti, è aumentata l’occupazione a tempo di determinato e di apprendistato (rispettivamente +8,8% e +8,0%) nonché di lavoro intermittente (+2,9%).
In diminuzione invece le posizioni a tempo indeterminato (-5,5%) il cui calo nel mese di settembre è ormai una costante degli ultimi sei anni. Questa diminuzione si è riflessa, come in passato, in un'erosione della quota di lavoratori a tempo indeterminato che in sei anni sono passati dall’85,4% al 55,6% del totale.
"Fondamentale semplificazione sempre maggiore burocratica - aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena - e tempi certi per aiuti a imprese. Importante che le Marche permangono in zona gialla e ora serve ancor più responsabilità individuale per miglioramento condizioni collettività per non tornare ad avere maggiori restrizioni come accaduto nel periodo di marzo e aprile andando in zona arancione o rossa".
Circa 1.500 gli addetti in più rispetto a giugno 2019 ma con una variazione degli assetti contrattuali che ha portato a una riduzione di circa 3.500 contratti a tempo indeterminato e un incremento di circa 5.000 contratti a termine e di lavoro intermittente.
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