Castignano intende partecipare allo sviluppo delle energie rinnovabili salvaguardando territorio paesaggio ed ambiente
di Redazione Picenotime
domenica 16 marzo 2025
Si è svolta ieri l’Assemblea pubblica sugli impianti da fonti rinnovabili a Castignano, con un’ampia partecipazione della cittadinanza, che ha fatto molte domande sulla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici.
Introducendo l’incontro, il sindaco Fabio Polini ha ricordato che Castignano partecipa a un progetto pilota sulle comunità energetiche rinnovabili (CER), dando il suo contributo alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Ma la necessità di incrementare velocemente questo tipo di produzione può generare spinte speculative: nella Regione Marche sono stati presentati più di 100 grandi progetti, mentre la normativa regionale non ha ancora raggiunto un assetto definitivo.
Adottare un Piano per individuare le aree idonee è stata quindi una scelta condivisa e di buon senso, per partecipare attivamente alla transizione energetica senza rischiare di deturpare il paesaggio o compromettere le tante coltivazioni DOP e DOC presenti sul territorio. Il Piano consente di individuare le aree migliori sotto il profilo della produzione e meno impattanti per l’ambiente.
L’arch. Giuseppe Todisco, redattore dello studio commissionato dal consiglio comunale, ha illustrato i risultai dell’indagine condotta attraverso le cartografie, la verifica dei vincoli geologici, paesistici, ambientali, del patrimonio storico e culturale e dei criteri tecnici in attuazione del Piano energetico ambientale regionale (PEAR), nel rispetto delle nuove norme per la concessione delle autorizzazioni.
Gli impianti di produzione devono rispettare alcuni criteri di localizzazione: non possono essere installati nelle aree vicine a beni sottoposti a tutela culturale, ambientale e paesaggistica ovvero in aree a rischio idrogeologico e devono rispettare la salute e la pubblica incolumità.
La legge regionale ha inoltre escluso le aree determinanti per la conservazione della biodiversità e le aree agricole con produzioni agricolo-alimentari di qualità, biologiche e tradizionali, e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale.
Rispondendo alle domande dei cittadini, il sindaco Polini ha precisato che la preoccupazione riguarda i grandi terreni, mentre i piccoli impianti di autoproduzione sono essenziali per lo sviluppo delle energie rinnovabili. L’arch. Todisco ha ribadito che i piccoli impianti domestici e industriali, come ad esempio gli impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni, rappresentano il vero modello di sviluppo sostenibile di cui dobbiamo dotarci.
Il Piano è quindi uno strumento a disposizione di tutti i cittadini che vogliano verificare situazioni specifiche e potrà essere utilizzato tempestivamente ogni volta che se ne presenti la necessità.
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