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Camera Marche e Regione con Ordine dei Giornalisti in occasione dell'Assemblea della stampa

di Redazione Picenotime

sabato 26 marzo 2022

Oggi Camera Marche ha  avuto il piacere di ospitare presso la sede di rappresentanza di Ancona, la Loggia dei Mercanti, l’Assemblea dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche presieduta da Franco Elisei. L’incontro degli iscritti e dei loro rappresentanti è stato occasione per una riflessione su comunicazione ed economia, questione delicata sempre, oggi in particolare alla luce della complessa e dura contingenza storica che il Paese sta attraversando. Con Elisei e il presidente camerale Gino Sabatini, il governatore Francesco Acquaroli e il giornalista del Sole24Ore Alessandro Galimberti, past president dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

Democrazia e Pace, racconto dei fatti e ricerca della verità sono state le parole ricorrenti nel confronto della prima assemblea del nuovo Consiglio dell’Ordine che, svolgendosi in casa Camera Marche, si è poi focalizzato sulle conseguenze economiche del conflitto russo ucraino.  I rappresentanti di Camera e Regione hanno ricordato le misure e le proposte già messe in campo congiuntamente per supportare le imprese del territorio (l’Ente camerale contribuisce a supportare le linee di intervento già comunicate da Palazzo Raffaello con un milione e mezzo sul credito e l’aumento dei voucher per l’internazionalizzazione, per cominciare), altri interventi saranno meglio definiti anche alla luce a della strategia del governo a livello nazionale.

Dobbiamo tenere conto” ha detto Sabatini “delle esigenze delle nostre imprese dentro un contesto geopolitico nazionale che la crisi in Ucraina sta cambiando in modo veloce e drammatico. Siamo le Marche e siamo dentro un Paese che non produce materie prime , energicamente dipendente, dovremmo trovare il modo di produrre entro i confini nazionali parte dell'energia necessaria; quello che sta accadendo ad est ci espone a difficoltà serie. Quello su cui il nostro territorio può contare è una filiera istituzionale coesa: la Camera, che dentro di se’ raccoglie le istanze del mondo associativo tutto,  e la Regione allineano le strategie per ottimizzare risorse e tempi. Non è scontato, e riteniamo sia prezioso”.

Con 370 milioni di euro nel 2021, pari al 2,4% del totale delle esportazioni delle Marche, la Russia rappresenta l’ottavo mercato di destinazione, in crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente. Tra i settori più coinvolti quelli del comparto moda, calzature, abbigliamento e accessori ma anche il mobile e la meccanica. L’export di calzature rappresenta oltre un quarto (26,6%) del totale, seguito dagli elettrodomestici con il 10,3% del totale, dai mobili con l’8,6%, dagli articoli di abbigliamento con l’8%, dalle macchine per la lavorazione dei metalli con il 5,2% e da altre macchine per impieghi speciali con il 5%. La quasi totalità delle importazioni delle Marche dalla Russia è costituito da materie prime: metalli non ferrosi (44,5% del totale) e gas naturale (42,8%). In un possibile scenario di contro-sanzioni da parte della Russia, lo shock energetico e la carenza di materie prime rappresentano certamente il principale elemento di vulnerabilità per le imprese e l’economia italiana e marchigiana.

Nel 2021 le Marche hanno esportato beni per circa 85 milioni di euro verso l’Ucraina, in flessione dell’1,3 rispetto al 2020; le importazioni hanno raggiunto i 9 milioni con un incremento del 47,9% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni marchigiane verso l’Ucraina sono costituite per il 14,9% da articoli di abbigliamento, per il 14,5% da articoli in pelle e calzature, per il 12,7% da elettrodomestici, per il 10% da prodotti in metallo, per il 6,1% da mobili. Seguono con il 5,2% i prodotti chimici di base, gli articoli in materie plastiche (5%), le macchine per la formatura dei metalli (3,6%), i prodotti della metallurgia (3,4%), altre macchine di impiego generale (3,2%) Le importazioni marchigiane verso l’Ucraina sono composte per il 35,9% da legno e prodotti in legno, per il 28,1% da prodotti della metallurgia, per il 13,9% da articoli di abbigliamento, per il 5,6% da prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, per il 3,1% da prodotti in metallo.

Tra i comparti maggiormente colpiti figura quello della pesca caratterizzato da imprese che per la loro operatività necessitano quotidianamente di un approvvigionamento energetico fisso connesso a consumo di carburante. 

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