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Coldiretti Marche: “Bene l'assessore Rossi sulle richieste d'urgenza per l'agricoltura biologica”

di Redazione Picenotime


Una corsa contro il tempo per impedire che le aziende biologiche dovessero, secondo quanto previsto dal nuovo PSP, divenire interamente certificate in biologico per tutte le produzioni aziendali, per poter ricevere i contributi delle misure agro-ambientali bio dal 2026 al 2028. In pratica, se non si fosse intervenuti velocemente, un’azienda di uva biologica o di olivi biologici, per poter continuare a ricevere la contribuzione ad ettaro prevista dalle misure agro-ambientali bio regionali, avrebbe dovuto convertirsi interamente anche per le altre colture.
Una vera e propria mazzata per il settore, che avrebbe portato con grande probabilità ad un crollo delle superfici certificate, poiché non tutti riescono a gestire in biologico sia le colture erbacee che arbore, facendo così perdere la quarta posizione italiana per SAU agricola bio alle Marche. “Siamo intervenuti appena in tempo, sottolinea il Direttore Regionale di Coldiretti Marche Alberto Fraue va dato atto all’Assessore Enrico Rossi di aver preso la situazione in mano molto velocemente, comprendendo la gravità del problema. Adesso siamo in attesa di notizie dal ministero.”
Coldiretti è anche fortemente concentrata in questi giorni sul grande rischio di disimpegno, ad oggi, di 51 milioni di euro di fondi europei destinati all’agricoltura che, se non spesi correttamente, influiranno anche sulle successive programmazioni comunitarie destinate alla nostra regione. Un pericolo che la Coldiretti regionale aveva già individuato da tempo, tanto da mettere in piedi una vera e propria task force per elaborare contromosse da suggerire alla Regione Marche. La sponda c’è stata e le risorse sono state garantite in pagamento entro il 31 dicembre.
"Nelle numerose interlocuzioni con l'assessore Rossi, abbiamo più volte sottolineato la necessità di impegnare e spendere le risorse destinate alle aziende agricole beneficiarie – spiega la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia GardoniParliamo di migliaia di aziende che attendono il pagamento delle misure agroambientali e di quelle strutturali per l'anno 2025. È una vicenda in primis economica ma anche politica; per questo apprezziamo il lavoro che l'assessore ha iniziato in tal senso e il nostro lavoro sindacale continuerà fino a che l'ultimo agricoltore non sarà retribuito per il lavoro di interesse pubblico che svolge quotidianamente”.
Sempre per quanto riguarda le misure agroambientali la Regione, su sollecitazione di Coldiretti, ha dato il via a una semplificazione che consentirà agli agricoltori che coltivano in regime di agricoltura integrata, di poter contare dal 2026 su maggiori contributi per ettaro (si passa da 110 a 200 euro ad ettaro per i cereali e da 150 a 200 euro per la barbabietola da zucchero) e minori adempimenti burocratici.

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