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Ricostruzione Ponte Ancaranese: consiglieri opposizione Ascoli: “Stallo inaccettabile. Basta silenzi il Comune si muova”

di Redazione Picenotime

mercoledì 25 giugno 2025

L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche non può più tenere ferma la ricostruzione del ponte Ancaranese. È questa la richiesta che i consiglieri comunali di opposizione Ameli, Cappelli, Dominici, Luzi, Marcucci, Nardini e Procaccini rivolgono con forza al Sindaco Fioravanti e all’Amministrazione comunale.

Siamo di fronte a uno stallo inaccettabile – dichiarano i consiglieri –. Da settembre 2023 non è stato fatto nulla, nonostante siano disponibili i fondi. Si sta perdendo tempo, con l’ultima conferenza di servizi tenutasi addirittura a dicembre 2024. Da allora silenzio assoluto. Si perde tempo prezioso mentre cittadini, lavoratori e imprese subiscono ogni giorno i disagi di un collegamento strategico ridotto a un senso alternato con semaforo. Non è pensabile che questa sia la normalità.
Il ponte Ancaranese è un’infrastruttura essenziale non solo per i collegamenti interregionali tra Marche e Abruzzo, ma anche per la zona industriale e per la ripresa post-sisma della Vallata del Tronto. Eppure, a fronte dell’evidente rallentamento, il Comune di Ascoli Piceno tace e non sollecita l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche, solo perché quest’ultimo è guidato da un esponente dello stesso partito del sindaco.
Per noi la ragion di Stato e l’interesse dei cittadini vengono prima degli interessi di partito. Non ci stiamo a vedere un’infrastruttura fondamentale diventare ostaggio di equilibri politici o di silenzi strategici. Il sindaco Fioravanti ha il dovere di intervenire, di chiedere conto all’Ufficio Ricostruzione, di pretendere tempi certi. Non è più tollerabile che non esista nemmeno una data per l’inizio dei lavori.
I consiglieri di opposizione hanno formalizzato la richiesta attraverso un’interrogazione discussa ieri, in cui si chiedeva al Sindaco di attivarsi immediatamente per sollecitare l’avvio della progettazione definitiva e lo sblocco dell’iter di realizzazione del nuovo ponte, ma dal primo cittadino non sono arrivate notizie incoraggianti. 

Serve un cambio di passo – concludono –. Chi governa deve assumersi le responsabilità, non limitarsi a fare passerelle o scaricare colpe. È in gioco la credibilità delle istituzioni e il futuro di un’intera area industriale e produttiva."

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