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Moda in crisi, Uiltec Marche: “IA opportunità se persone ed etica centrali”

di Redazione Picenotime


L’Intelligenza artificiale può essere un formidabile alleato dei lavoratori e delle imprese a patto che le persone mantengano la loro centralità. Uno strumento, insomma, che avrà sicure ricadute sui settori produttivi, su lavoro, competenze e contrattazione. Temi al centro del Consiglio Regionale della Uiltec Marche, dedicato al settore moda e, in particolare, al tema “Manifattura e Intelligenza Artificiale: opportunità per il distretto” che si è svolto ieri  all’hotel Horizon di Montegranaro. «Negli ultimi 5 anni  - spiega Manuel Broglia, segretario generale Uiltec Marche - abbiamo perso il 20% delle aziende del distretto, ormai il problema è strutturale e dobbiamo affrontarlo con strumenti nuovi altrimenti ci rassegniamo alla perdita definitiva della manifattura nelle Marche. Noi pensiamo che a partire dalle politiche regionali devono premiare e stimolare l'innovazione, l'occupazione e i salari in tutta la filiera del tessile». Ai lavori hanno partecipato Livia Raffaglio, segretaria nazionale UILTEC, e Claudia Mazzucchelli, segretaria generale UIL Marche. «L’intelligenza artificiale - ha detto la segretaria Mazzucchelli - non è una moda, ma una questione cruciale per il sindacato perché incide sul lavoro, sulle imprese e sulla qualità della democrazia. Nelle Marche le aziende investono poco in innovazione e questo rischia di far perdere non solo posti, ma intere filiere produttive. L’IA non sostituisce l’intelligenza umana: va governata, con responsabilità chiare, trasparenza degli algoritmi, formazione continua e contrattazione collettiva. La tecnologia deve essere al servizio delle persone, non il contrario, per evitare esclusione, disuguaglianze e impoverimento del lavoro e dei territori». Secondo Raffaglio «ciò che accade nei distretti marchigiani è spesso la fotografia di una crisi nazionale. Nel tessile la difficoltà non appare più solo congiunturale: rischia di diventare strutturale e senza una politica davvero presente i tavoli restano “a tre gambe”. Insieme alla crisi, pesa il nodo legalità negli appalti e subappalti: servono regole che responsabilizzino le capofila, non che le deresponsabilizzino. L’innovazione e l’intelligenza artificiale vanno governate con equilibrio: possono essere opportunità, ma anche rischio per occupazione, professionalità, creatività e qualità del lavoro. Per questo stiamo inserendo nei contratti confronto preventivo, tutela delle competenze e limiti all’uso dell’IA come controllo. La Uil continuerà a stare nelle aziende, con assemblee dedicate e presenza costante: solo lavorando insieme possiamo ridurre disuguaglianze e rafforzare giustizia sociale».

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