• Comunicati Stampa
  • Nuovo Codice Appalti, plauso degli avvocati Unaep. Castelli: “Digitalizzazione per ammodernamento del Paese”

Nuovo Codice Appalti, plauso degli avvocati Unaep. Castelli: “Digitalizzazione per ammodernamento del Paese”

di Redazione Picenotime

mercoledì 17 gennaio 2024

Gli avvocati della Pa rappresentati da Unaep plaudono al nuovo Codice Appalti che a sei mesi dalla sua entrata in vigore ottiene un parere positivo per la portata innovativa e per il coraggio con il quale ha imposto un cambio di prospettiva “epocale”, passando da una “logica inquisitoria” ad una logica di fiducia orientata sempre al raggiungimento del bene pubblico. È quanto emerso dal convegno “Il nuovo Codice degli appalti: il primo bilancio di un semestre di novità e criticità”, organizzato ieri a Roma dall’Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici (Unaep) insieme al Commissario Straordinario sisma 2016, Guido Castelli, nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva. L’incontro è anche stato l’occasione per dedicare un approfondimento al cratere del sisma 2016 (8 mila chilometri quadrati, quattro regioni coinvolte), area nella quale sono state sperimentate le novità del Nuovo Codice nella fase di prima applicazione. Secondo i dati più recenti contenuti nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici dell’Anac dal 1° luglio 2023, data di applicazione del nuovo Codice degli Appalti, al 22 novembre 2023 sono state avviate in Italia 36.580 procedure di affidamento per 36,3 miliardi di euro. Le gare a procedure aperta coprono ancora una parte ampia del mercato, il 45%, con 16 miliardi di importo totale. Per quanto riguarda la procedura negoziata per affidamenti sottosoglia, si registrano 7.129 appalti per un importo di 4,77 miliardi, con una media di importo di 0,67 milioni.

L’incontro è servito per condividere le principali novità introdotte dal nuovo Codice, a partire dall’obbligo di digitalizzazione di tutte le gare da gennaio 2024. Niente più documenti, quindi, ma interoperabilità fra piattaforme “certificate”, in nome della massima efficienza e soprattutto dell’attuazione del Pnrr. Ad aprire i lavori è stato il senatore Guido Castelli (Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016): “Il Nuovo codice degli appalti si ispira al principio di risultato e, dunque, rappresenta il corpus normativo che definisce nella maniera più aderente possibile quella che è la finalità della ricostruzione: realizzare il diritto al ritorno nelle loro case per decine di migliaia di persone. Nei mesi scorsi la Struttura commissariale ha messo in campo un Servizio di supporto ai Comuni del cratere proprio allo scopo di governare la transizione verso il Nuovo Codice degli appalti e, in collaborazione con l’Anac, abbiamo elaborato atti tipo per l’affidamento delle progettazioni e per agevolare il lavoro delle Stazioni appaltanti. Altro elemento saliente di questo Nuovo codice che mi preme sottolineare, è quello che attiene al rilevante ruolo affidato alla digitalizzazione: un potenziale strumento di ammodernamento del Paese che può trovare una specifica forma di applicazione, attraverso la Struttura commissariale, nella ricostruzione dell’Appennino centrale. A tale riguardo si pensi soltanto che, per il 2024, è previsto l’affidamento di 1500 opere pubbliche da affidare per un valore di 1,1 miliardi di euro. La digitalizzazione che immaginiamo, per ragioni connesse alla sicurezza del lavoro e al principio di legalità, non si limita alla fase dell’affidamento del lavoro e dell’incarico ma permea anche la fase esecutiva”.

A seguire il saluto di Antonella Trentini, Presidente di Unaep: “Questo nuovo codice rappresenta un controcanto rispetto al passato perché cancella la logica inquisitoria del vecchio testo, il cui obiettivo sembrava quello di trovare un colpevole, introducendo la logica della fiducia, in cui l'obiettivo principale è il risultato dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con la massima tempestività, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Tale nuovo principio riporta le procedure alla loro ragion d’essere, che è quella di soddisfare davvero l’esigenza di procurare opere, beni o servizi che la PA non sa fornirsi da sola. Principio del risultato vuol dire che il mezzo, la procedura, o il contratto è non fine a sé stesso, ma costantemente collegato all’effettivo soddisfacimento dell’esigenza che ha mosso la macchina della committenza”.

Parere positivo anche dal Consiglio Nazionale Forense che attraverso le parole dell’avvocato Antonio Galletti ha sottolineato come il convegno sia stato “un momento di utile riflessione rispetto a tante novità che in questi primi mesi di applicazione hanno suscitato apprezzamenti e critiche sulle quali proseguiremo il nostro lavoro di attenta valutazione".

Dopo i saluti iniziali è stata la volta della tavola rotonda moderata da Sabrina Tosti, Componente Giunta UNAEP ed Esperto Giuridico del Commissario Straordinario Sisma 2016. Nella sua relazione introduttiva Francesco Caringella, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, ha ribadito che il nuovo Codice Appalti “è un codice vero, auto esecutivo, ha un fine unitario, una caratteristica ordinante. È un testo che ha il merito di porre al centro il ciclo di vita del contratto con l'obiettivo della sua esecuzione dal punto di vista dell'economicità e dell'efficienza. Con il nuovo Codice il diritto dei contratti pubblici torna ad essere un'attività di cura concreta dell'interesse pubblico”.

Per Marco Giustiniani, Avvocato, Consigliere Giuridico del Commissario Straordinario Sisma 2016 e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “Il Commissario Straordinario Castelli ha immediatamente colto le potenzialità offerte dal Nuovo Codice degli appalti e la sua scelta è stata quella di garantirne la massima applicazione. Attraverso specifica Ordinanza poi, ha reso subito applicabili le nuove disposizioni a tutti gli appalti pubblici del cratere, chiarendo che le deroghe introdotte in passato, dovessero essere riferite al (ma soprattutto interpretate nell’ottica del) Nuovo. La conseguenza positiva è che la ricostruzione non solo non ha subito ritardi nel passaggio da un Codice all’altro, bensì gli è stata impressa una consistente accelerazione con oltre 1.500 affidamenti di incarichi di progettazione solo nei due mesi successivi dall’entrata in efficacia del decreto legislativo 36”. Ha concluso i lavori la relazione di Giovanni Grasso, Consigliere di Stato, Componente della Commissione speciale incaricata di redigere il progetto del decreto legislativo recante la nuova disciplina dei contratti pubblici: “Nel tentativo di semplificazione e razionalizzazione compiuto, il Nuovo Codice si è mosso in modo sostanzialmente corretto. Alcune criticità risultano ancora insolute così come permangono alcuni sprechi ma, complessivamente, si tratta di una operazione innovativa, una riforma del Codice che ci induce a lavorare con maggiore entusiasmo e dedizione. Posso affermare che è stato certamente portato a compimento un miglioramento”.

© Riproduzione riservata

Commenti