• Comunicati Stampa
  • Lavoratori spettacoli Marche, Cgil: ''Tanti precari e in nero, occorre aumentare le tutele''

Lavoratori spettacoli Marche, Cgil: ''Tanti precari e in nero, occorre aumentare le tutele''

di Redazione Picenotime

giovedì 04 gennaio 2024

I lavoratori dello spettacolo nelle Marche sotto la soglia di povertà? Con una retribuzione media lorda di poco più di 6mila euro, sono tra i più miseri della regione. E con tanto lavoro in nero. Se possibile, va ancora peggio per le donne con i loro 2mila euro e qualche spicciolo in più l’anno. Eleonora Fontana, Cgil Marche: “Troppa precarietà, occorrono maggiori tutele”. E’ quanto emerge dai dati INPS del 2022, elaborati dall’IRES Cgil. Il quadro che scaturisce è che, nelle Marche, risultano occupati 6.441 lavoratori dello spettacolo con una retribuzione media lorda annua di 6.291 euro e un numero medio di 79 giornate retribuite. Questi sono aumentati del 26,4% rispetto all’anno precedente ma, confrontando i dati con  il pre-pandemia (2019), emerge un calo del 10,5%, in controtendenza rispetto all’area del Centro Italia (+10,4%) e alla media nazionale (+4,8%).   dati ci preoccupano particolarmente – fa sapere Carlo Cimmino, segretario generale Slc Cgil Marche - e sono oggetto di accurata analisi. Vanno affrontate varie questioni, a partire dall’emersione dal nero ai rinnovi contrattuali, buona parte ancora aperti, in cui sarà indispensabile regolamentare l’avvento e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.  Il settore è molto eterogeneo e si evidenziano categorie relativamente più penalizzate e più soggette a precarietà lavorativa. I DATI - I dipendenti (5.181 lavoratori) percepiscono una retribuzione media lorda annua di 6.696 euro mentre gli autonomi (1.260 lavoratori) guadagnano mediamente 4.628 euro lordi annui e sono caratterizzati da una media di 24 giornate retribuite annue. Le lavoratrici (48,5% del totale) ricevono 2.693 euro in meno (-35,5%) rispetto ai colleghi uomini e gli under 30 (34,2% del totale) non arrivano a 2mila euro lordi annui. Divari che si amplificano osservando i vari gruppi professionali: le retribuzioni più alte si riscontrano negli amministratori (17.539 euro lordi annui) e impiegati (16.087 euro lordi annui), categorie caratterizzate anche da un numero più elevato di giornate medie retribuite; dall’altra parte, in fondo alla classifica, si trovano i lavoratori del “ballo, figurazione e moda” (1.065 euro lordi annui e 14 giornate medie retribuite). I 1.131 concertisti e orchestrali, gruppo più numeroso, guadagnano mediamente 2.320 euro lordi annui con 23 giornate medie retribuite. Gli attori arrivano a 6.299 euro con 37 giornate retribuite. LA CGIL – sottolinea Cimmino: L’instabilità lavorativa contribuisce alla diffusione del lavoro povero: dei venti gruppi professionali analizzati, dodici sono contrassegnati da retribuzioni medie sotto i 10.000 euro lordi annui. Di questi, la maggior parte rappresentano la colonna portante dello spettacolo dal vivoA proposito delle donne, Eleonora Fontana, segreteria Cgil Marche, evidenzia che “le lavoratrici in particolare ma tutti i lavoratori dello spettacolo sono fortemente penalizzati nella nostra regione e, anche in questo settore, c’è un gap di genere che si traduce in una precarietà maggiore a sfavore delle donne nonché un divario salariale significativo tra le lavoratrici e gli under 30”. E ancora: “ Il 15 dicembre scorso sono scaduti i termini per l’indennità di discontinuità lavorativa; se non si interviene per rendere la misurarispondente alle esigenze del settore, non produrrà gli effetti necessari, facendo scivolare  ancor più nella marginalità i lavoratori dello spettacolo”

 

© Riproduzione riservata

Commenti

Approfondisci