Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
L’agricoltura resta al centro della battaglia per la Politica Agricola Comune e la difesa del settore primario. Con la grande Assemblea nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, che ha riunito delegati da tutta Italia all’Auditorium Antonianum di Roma, è partita la mobilitazione che porterà oltre 5mila produttori in piazza a Bruxelles il prossimo 18 dicembre. Al centro del dibattito: i rischi di un drastico ridimensionamento della Pac dopo il 2027, l’aumento delle difficoltà per le imprese agricole e la necessità di un’Europa più coesa nelle scelte strategiche. “L’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto. Non può essere una voce residuale del bilancio Ue, perché è la condizione stessa dell’Europa: garantisce cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Per questo, il 18 dicembre saremo in piazza a Bruxelles, con oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori in arrivo da ogni parte del continente, per ribadire che il settore è primario per un motivo”. Un messaggio che non lascia spazio ai dubbi. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha aperto l’Assemblea annuale 2025, davanti al vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto, al ministro Francesco Lollobrigida, ai parlamentari e ai delegati da tutta Italia, riuniti all’Auditorium Antonianum di Roma sotto lo slogan “Coltiviamo l’Europa, proteggiamo il Futuro”. Le Marche saranno protagoniste della mobilitazione e hanno partecipato all’Assemblea portando le istanze degli agricoltori del territorio. Dal tavolo restano infatti nodi importanti da risolvere, a partire dal Fondo unico e dal taglio delle risorse Pac: una preoccupazione ribadita anche da Alessandro Taddei, Presidente Cia Marche: “Gli obiettivi non mancano, ma purtroppo sul tavolo ci sono ancora molte criticità da affrontare, tra cui quella legata alla PAC. Il 18 dicembre ci sarà a Bruxelles una grande manifestazione unica contro il Fondo unico e contro i tagli alla Politica Agricola Comune. La nostra Assemblea è ormai un appuntamento annuale, alla politica poniamo domande precise per capire quale futuro si vuole dare all’agricoltura italiana.” Sabina Pesci, Presidente Cia Pesaro, evidenzia un cambio di rotta preoccupante a livello europeo:“Siamo qui per confrontarci sulle indicazioni che arrivano dalla politica e individuare nuove strategie di sviluppo per il settore nella nostra provincia… Siamo qui per discutere, capire e dare il nostro contributo in vista del futuro del settore. Il taglio del 20% dei contributi per l’agricoltura non rappresenta solo un sacrificio per gli agricoltori, ma rischia di mettere in ginocchio un settore fondamentale.” Franco Gianangeli, Presidente Cia Ancona, ha aggiunto: “La nostra partecipazione ai lavori dell’assemblea nazionale della CIA Coltivatori italiani hanno lo scopo di ricavare elementi utili che possono emergere dal momento di confronto e di ascolto con la speranza di poter trarre delle nuove idee e di poter raggiungere dei nuovi obiettivi per individuare quelle linee strategie di sviluppo per l’agricoltura in provincia di Ancona”. Il futuro dell’agricoltura marchigiana passa anche dalle nuove generazioni, come sottolinea Luca Bianchi, Presidente Agia Marche: “Siamo qui con i giovani imprenditori agricoli della regione per sostenere il nostro presidente nazionale e ribadire la contrarietà al Fondo unico. L’agricoltura ha un duplice ruolo, produttivo e ambientale: l’agricoltore non è solo un produttore, è un custode del territorio.” Il 18 dicembre, dunque, gli agricoltori marchigiani saranno a Bruxelles insieme alle delegazioni di tutta Europa per difendere il futuro del settore, dei territori interni e della produzione agroalimentare.