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Consiglio Provinciale Ascoli, gruppo L'Altra Provincia: “Irregolarità su stanziamenti bilancio previsione approvato”

di Redazione Picenotime

lunedì 02 dicembre 2024

Sabato 30 Novembre si è tenuto presso la Sala del Consiglio di Palazzo San Filippo il consiglio provinciale che prevedeva all’ordine del giorno la ratifica di alcune variazioni di bilancio d’urgenza, il riconoscimento di un debito fuori bilancio, l’alienazione di un reliquato stradale e la variazione finale al bilancio di previsione 2024/2026. All'inizio del consiglio il capogruppo Pasqualino Piunti con una mozione d'ordine ha rivendicato il coinvolgimento dei gruppi nelle convocazioni delle assise e nella formulazione degli ordini del giorno. Ma ancor di più, ha chiesto a nome del gruppo, se le autorità invitate al consiglio aperto che si terrà il 5 dicembre, siano state contattate direttamente e quanti hanno dato la loro disponibilità.  Questo per evitare che intorno ad un problema così importante e sentito si possano generare situazioni di sola apparenza. Noi ribadiamo la nostra vicinanza ai lavoratori e la volontà seria di voler risolvere una situazione che sta mettendo in grossa difficoltà il territorio. Dopo l’approvazione dei primi punti si è passati alla discussione della variazione finale al bilancio di previsione 2024/2026 esposta sommariamente dal Vicepresidente Alessandro Rocchi. Successivamente ha preso la parola il Consigliere Massimo Romani facendo notare una gravissima irregolarità sugli stanziamenti del bilancio di previsione approvato lo scorso aprile: è stato riportato a bilancio che l’importo dei contributi dovuti dalla Provincia allo Stato (“Concorso alla finanza pubblica”) è di 2,5 mln anziché 5 mln di euro, come previsto dalle tabelle ministeriali, oltretutto falsando la loro copertura con fondi provinciali già impegnati in altri capitoli. Il Presidente Loggi, sollecitato dal Consigliere Romani, ha poi dichiarato che era a conoscenza di questa incongruenza. Dopo queste ammissioni il dibattito si è molto animato anche quando il consigliere Romani ha messo in discussione i poco efficaci tentativi di coprire solo parzialmente questo enorme buco di bilancio.

Oggi è emerso palesemente quello che è successo negli ultimi anni”, ha poi dichiarato il Consigliere Romani, che continua: “Nonostante la Provincia si trovasse in serie difficoltà economiche, si è pensato più a nascondere i problemi che risolverli. In sede di dibattito abbiamo anche proposto delle possibili soluzioni che non sono state accolte. Infine per le gravi questioni emerse in sede di consiglio ci riserviamo di valutare se intervenire come gruppo consiliare nelle sedi opportune”.

Ecco la risposta del presidente della Provincia di Ascoli Sergio Loggi: "Evidentemente l’auspicio di collaborare in maniera unitaria al di là delle appartenenze politiche non è stato raccolto dal gruppo consiliare ‘L’Altra Provincia’ nonostante i buoni propositi espressi all’inizio della legislatura consiliare. Come Presidente della Provincia, mi è sembrato doveroso innanzitutto nei confronti dei lavoratori della Beko e del territorio, convocare una assise aperta invitando come già detto tutti i soggetti dello sviluppo locale e tutte le istituzioni di qualsiasi appartenenza politica, senza distinzioni di sorta. Con la volontà veramente di essere vicini al territorio e non certo di fare operazioni “di appartenenza”. Anzi, invito i colleghi consiglieri di minoranza a farsi interpreti anche loro, presso il Governo centrale e la Regione, perché risolvano concretamente la questione. 

Faccio notare al Consigliere Romani che il peso delle parole ha un significato e non possono essere fatte affermazioni sulla stampa o in seduta istituzionale in modo leggero e superficiale solamente con l’unico scopo di creare querelle strumentali e polemiche sensazionalistiche. 

Innanzitutto, se si legge con attenzione l’atto approvato in Consiglio sabato scorso, si può constatare che non sussiste nessuna “gravissima irregolarità” con riguardo agli stanziamenti di Bilancio di Previsione approvato lo scorso aprile. La variazione di Bilancio fa infatti riferimento ad una “non congruenza” degli stanziamenti del Bilancio relativamente al concorso dell’Ente alla Finanza Pubblica che viene armonizzata con tale strumento previsto dalla Legge proprio per effettuare aggiustamenti ed correzioni.  

Va evidenziato, peraltro, che la cifra di 2.491.099,14 era stata computata in relazione ad una possibile normazione particolare per gli enti in dissesto poi non realizzata, senza contare che le contribuzioni alla finanza pubblica vengono scaglionate nelle diverse annualità di riferimento in forma non sincronizzata. Non c’è stato, pertanto, nessun “ricorso a fondi provinciali già impegnati in altri capitoli” ma tale somma è stata utilizzata per i recuperi periodici da parte dell’Agenzia dell’Entrate del concorso alla finanza pubblica relativo all’annualità 2023, recuperi consentiti e operati ai sensi del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 5 luglio 2016. 

Voglio ricordare al Consigliere Romani che l’approvazione del Bilancio di Previsione nell’aprile 2024 è stata fatta dal Consiglio Provinciale e non dal Presidente come organo monocratico, con atto predisposto dagli uffici e munito del relativo parere del Collegio dei Revisori dei Conti. Tutto il resto sono illazioni che ledono la mia correttezza di Amministratore e che non possono essere tollerate neppure nella conflittualità della dialettica politica. 

Voglio infine sottolineare che quando ho deciso di candidarmi a presidente della Provincia ero ben consapevole che la procedura di riequilibrio economico e finanziario in atto da un decennio era in scadenza e poteva assumere l’esito più sfavorevole del dissesto. Eppure, nonostante ciò, ho raccolto la sfida operando al meglio, insieme ai consiglieri, per ridurre sensibilmente il deficit e risanare i conti. Tanto è vero che la stessa Corte dei Conti, nella propria delibera, ha sottolineato i positivi sforzi profusi da questa amministrazione nel percorso di risanamento. Nello stesso Consiglio del 30 novembre scorso ho annunciato l’intenzione di costituire una commissione d’indagine sulle situazioni che hanno caratterizzato il periodo di riequilibrio finanziario dal 2012 e anche prima. Se questo significa nascondere difficoltà e problemi come asserito dal Consigliere Romani".  



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