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Consind, Premici 'Noi Ascoli': ''Situazione allarmante, subito un consiglio comunale aperto''

di Redazione Picenotime

mercoledì 25 giugno 2025

Sapevamo che la situazione fosse molto seria, sentir dire che c’è un debito di 40 milioni di Euro conferma i nostri timori: il Piceno Consind non ha più senso di esistere. Ma occorre muoversi subito prima che i numeri peggiorino ancora”. Sono le parole del Consigliere comunale di Noi Ascoli Emidio Premici a seguito della risposta del sindaco Marco Fioravanti all’interrogazione sul Consorzio industriale discussa nel Consiglio di questo pomeriggio. “La nostra interrogazione ha raccolto il malcontento diffuso di imprese, associazioni e cittadini su anni e anni di gestione infruttuosa e di abbandono per il territorio e ci siamo chiesti: oggi questo ente è ancora un valore aggiunto o solo un peso per le casse pubbliche? – spiegano Premici, Giovanna Cameli e Piera Seghetti di ‘Noi Ascoli’ -. Dopo la risposta del Sindaco abbiamo non solo la conferma, come sostiene anche Confindustria, che è un ostacolo allo sviluppo industriale del 2 territorio facendo persino fuggire le nuove imprese, ma che se non fermiamo la sua deriva questo debito ricadrà sugli ascolani di oggi e di domani”. “Oggi – spiega Premici - la cifra che il Comune di Ascoli dovrebbe accantonare dal proprio bilancio per risanare la passività del Consind si aggiorna sui 3 milioni di Euro, soldi tolti ai servizi e alle altre spese per i cittadini. A chi giova tenere in vita tutto ciò? Non certo agli ascolani”. Nel Consiglio sono usciti fuori i numeri, frutto anche dei vari contenziosi subiti dall’ente e della sua incapacità di produrre ricchezza. “Ringraziamo il Sindaco per la sua puntuale e completa informativa perché finalmente abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora e descritto una situazione allarmante. Abbiamo portato il tema alla conoscenza di tutti gli ascolani, perché qui non si fa l’interesse di una parte politica, ma della comunità intera, delle imprese e dei cittadini. Non a caso – proseguono i consiglieri – abbiamo citato anche il malcontento del sindaco di Monteprandone e presidente della Provincia Sergio Loggi, non certo del colore politico della nostra maggioranza, il quale ha constatato lo stato di abbandono prodotto dal Consind alle imprese e al suo territorio”. “Ora, però, si deve agire in fretta. Per questo – concludono – depositeremo in Comune una richiesta di Consiglio comunale aperto affinché, già entro l’estate, con un’adunanza pubblica si possa fare un’alleanza fra tutti i soggetti interessati, istituzionali e privati, e individuare la soluzione migliore per il futuro del territorio”.

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