Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
«Di fronte a un’epidemia che sta
mettendo in ginocchio decine di allevamenti nelle Marche, con danni
economici ingenti e preoccupazioni crescenti per la sopravvivenza
stessa di intere aziende agricole, il fondo di appena 100.000 euro
stanziato dalla Regione è una risposta del tutto insufficiente e
tardiva. È doveroso riconoscere il grande impegno degli uffici
regionali e dei servizi veterinari, ma la responsabilità politica di
una gestione inadeguata e priva di visione resta tutta in capo alla
giunta Acquaroli.». Lo dichiara Francesco Ameli, segretario
provinciale del Partito Democratico, intervenendo sull’emergenza
Blue Tongue, che ha colpito duramente il settore zootecnico
regionale, in particolare nel Centro-Sud delle Marche.
«Mentre in
regioni come l’Umbria sono stati attivati da tempo piani di
prevenzione e indennizzi concreti – prosegue Ameli – qui da noi
gli allevatori si trovano completamente abbandonati, lasciati soli ad
affrontare un’epidemia annunciata. Solo ora, a emergenza esplosa,
si corre ai ripari. Ma intanto i costi per vaccini, repellenti,
smaltimento delle carcasse e integrazione alimentare ricadono
interamente sulle spalle degli operatori.»
«Le misure di
prevenzione e contenimento – come disinfestazioni pubbliche mirate
e supporto nella somministrazione dei vaccini – sono sicuramente
necessarie, ma tutto si sta muovendo con una lentezza inaccettabile.
È fondamentale che vengano previsti indennizzi adeguati, che tengano
conto non solo delle perdite dirette (mortalità), ma anche dei costi
indiretti sostenuti dagli allevatori per la gestione quotidiana
dell’emergenza. Serve un aumento immediato delle risorse stanziate,
ben oltre i 100.000 euro oggi previsti, assolutamente insufficienti a
fronte di centinaia di focolai e migliaia di capi colpiti in tutta
l’area appenninica. Sono inoltre necessarie tempistiche certe e
trasparenza nella valutazione dei danni da parte dei veterinari
regionali, per evitare che i rimborsi arrivino – come troppo spesso
accade – quando ormai è troppo tardi. Non è accettabile –
conclude Ameli – che un’emergenza di questa portata venga
affrontata con interventi tampone, dopo mesi di silenzio e
sottovalutazioni. È in gioco la tenuta di intere comunità montane e
il futuro di un settore già duramente colpito da crisi strutturali,
con l'aggravante del sisma. Servono scelte coraggiose e immediate. La
Regione non può più voltarsi dall’altra parte.»
commenti
1