Comunicati Stampa
di Redazione Picenotime
Il 15 novembre c.m si è riunita la Commissione Salute del Sindacato Pensionati Lega Spi Cgil di San Benedetto del Tronto. Povertà alle stelle aumentata del 43% negli ultimi anni secondo il rapporto della Caritas. Sanità e servizi socio sanitari sempre più privatizzati e a pagamento. Aumento, con dati allarmanti, dei pensionati e persone in condizioni di fragilità che rinunciano alle cure con il conseguente peggioramento della loro situazione di salute e benessere. Con queste considerazioni si è sviluppata l’analisi della Commissione sullo stato della Sanità e dei servizi Socio sanitari nei Comuni dell’Ambito sociale n. 21.
"La situazione è destinata a peggiorare ulteriormente con la Legge Finanziara per l’anno 2026 proposta dal Governo di CentroDestra se non si accoglieranno le modifiche richieste dalla Cgil che sostengono le ragioni dello Sciopero Generale del prossimo 12 Dicembre. Infatti il Segretario generale Cgil Maurizio Landini definisce la “manovra” del Bilancio dello Stato per l’anno 2026 “ingiusta e sbagliata”. Le pensioni rivalutate quest’anno dello 0,8% a fronte di un costo dei beni di prima necessità aumentati mediamente di oltre 10 % e le pensioni minime (circa 630 euro mensili) hanno avuto un ridicolo aumento di 3 euro lorde. Le politiche del Governo Meloni hanno prodotto l’esatto contrario delle promesse fatte nella campagna elettorale del 2022: un aumento delle accise sui carburanti, delle utenze, dei prodotti alimentari anche di prima necessità. Il prezzo medio dei medicinali quasi raddoppiato e una sanità sempre più privata e a pagamento, ci hanno portato al triste risultato se curarsi, pagare le bollette o mangiare. Come frequente è la rinuncia ad una tempestiva e precoce diagnosi per la prevenzione e la cura delle malattie, soprattutto tra gli anziani con difficoltà economiche. Poi la non autosufficienza che nel nostro Paese spesso è un dramma, non solo per chi la vive, ma anche per tutta la famiglia. Non dovrebbe essere così in una società civile come ci piace definire la nostra. Lo SPI, Sindacato dei pensionati Cgil, insieme a Cisl e Uil, dopo oltre vent’anni di richieste ai vari governi nazionali ha ottenuto la legge sulla non autosufficienza con il Governo Draghi, ma il Governo Meloni, a colpi di misure, sperimentazioni e provvedimenti discutibili ne ha svuotato il senso, non permettendo di fatto l’applicazione. Alcuni decreti sono arrivati ma tutti senza soldi e senza vincoli veri per gli enti attuatori. Di conseguenza le famiglie sono sole nel caso di un famigliare non autosufficiente, spesso si indebitano, diventano sempre più povere. Pertanto si chiede al Governo nazionale e regionale di potenziare l’assistenza domiciliare, per evitare il più possibile ricoveri nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze Protette, che devono essere una soluzione residuale rispetto all’assistenza domiciliare. La terza parte della riforma sulla non autosufficienza voleva cambiare le condizioni di vita nelle strutture residenziali, si proponeva di offrire invece del posto letto un posto di vita. Il Direttore provinciale dell’Ast n. 5 di Ascoli P. ha dichiarato di recente che nelle strutture residenziali e semiresidenziali in regime convenzionato con i privati o in gestione diretta su un totale di 721 ospiti sono in convenzione per letto 510 ricoverati. Le persone che sono ospitate presso le R.S.A. e R.P non sono oggetti da rottamare, sono esseri umani a cui va garantito quel rispetto della dignità previsto in primis dalla Costituzione italiana".
Pertanto la stessa Commissione dello Spi Cgil di San Benedetto vuole accendere i riflettori del dibattito sulle strutture, sulle dimensioni delle cure dentro e fuori le residenze, sulle condizioni di ricovero e sulle rette applicate.
"La scelta della Giunta Acquaroli di sviluppare un rapporto diretto con gli Enti Gestori delle strutture residenziali azzerando il confronto con le rappresentanze degli utenti e dei sindacati ha, di fatto, diminuito la trasparenza sul costo delle rette mensili e sulla conoscenza delle condizioni di cura, salute degli stessi anziani ricoverati. Le rette nelle RSA e nelle RP stanno aumentando senza un adeguato incremento dei servizi con gestioni in appalto a cooperative sociali dove spesso manca la dovuta attenzione alla valorizzazione di attività essenziali come l'animazione e il contatto con familiari e conoscenti - considerate superflue. Agli uffici competenti dell’Azienda sanitaria chiediamo di controllare i livelli di assistenza all’interno delle strutture residenziali e nel contempo questo sindacato raccoglierà informazioni dai familiari degli ospiti per poi incontrare i rispettivi Presidenti di Case di Riposo, R.S.A. e R.P".
Infine lo Spi Cgil sollecita il potenziamento della sanità territoriale e la nascita degli ospedali di comunità nel territorio dell’Ambito Sociale Sanbenedettese che potrebbero, purtroppo, non vedere mai la luce a causa dei ritardi nella realizzazione accumulati dall’amministrazione regionale Marche, dalla crisi politica in corso al Comune di San Benedetto del Tronto e dalla fine dei finanziamenti dei Fondi del PNNR nel 2026.