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Successo del Consorzio Tutela Vini Piceni alla ProWein di Düsseldorf. 'Il Conte Villa Prandone' presenta nuova etichetta

di Redazione Picenotime

mercoledì 13 marzo 2024

Anche quest'anno, il Consorzio Tutela Vini Piceni ha fatto il suo ritorno alla ProWein di Düsseldorf, una delle fiere più prestigiose nel settore dei vini e liquori a livello mondiale, svoltasi dal 10 al 12 marzo 2024, e attiva dal 1994 in Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. Con grande soddisfazione, il nostro Consorzio ha continuato la sua presenza costante nelle principali fiere europee, consolidando la sua posizione come punto di riferimento nel panorama vinicolo internazionale.

Elogio del DOP nostrano: I Vini Piceni sul Palcoscenico Internazionale: Dopo una partecipazione di successo a VinExpo Paris lo scorso febbraio, dal 12 al 14 in Francia, il Consorzio ha affrontato la ProWein con entusiasmo e determinazione. La ProWein è rinomata per essere una piattaforma di incontro per i professionisti del settore, offrendo un'opportunità unica per connettersi con esperti della viticoltura, della produzione, del commercio e della gastronomia provenienti da tutto il mondo.

"Il nostro Consorzio è stato rappresente nella collettiva della Regione Marche, dove abbiamo avuto il piacere di portare con noi sette dei nostri viticoltori associati. Tra di loro figurano Il Conte Villa Prandone, Collevite Cantine Della Marca, Cantina Terra Premiata, Carminucci vini, Cantina Colli Ripani, Fausti e Azienda Agricola Simone Capecci, che hanno contribuito al successo dell'evento con le loro straordinarie produzioni. Oltre alla collettiva, quattro dei nostri soci hanno partecipato all'evento in modo indipendente, dimostrando ancora una volta la diversità e l'eccellenza dei nostri vitigni associati: Velenosi vini, Saladini Pilastri Saladino, San Filippo e La Canosa."

Continua il Viaggio: Dalla ProWein al Vinitaly: Con la ProWein alle spalle, il Consorzio Tutela Vini Piceni guarda con fiducia al prossimo grande appuntamento nel calendario vinicolo internazionale: il Vinitaly di Verona, in programma dal 14 al 17 aprile. Siamo pronti a continuare a promuovere le nostre eccellenze enologiche e a rappresentare le Marche con orgoglio e passione.

Il Consorzio di Tutela Vini Piceni e la promozione delle eccellenze enogastonomicheIl Consorzio di Tutela Vini Piceni nasce, nel 2002, con l’obiettivo di valorizzare la produzione enologica del Piceno. Ad oggi, la realtà del Consorzio è composta da 56 soci, tra aziende agricole e cantine Picene, per un totale di circa 700 viticoltori coinvolti. E può vantare il vino DOCG più diffuso delle Marche, l’Offida, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso. Ma anche tre vini DOC: il Rosso Piceno (anche nella tipologia Superiore), il rosso maggiormente prodotto nella regione, il Falerio (anche nella tipologia Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni Passerina Spumante e Passito. Nell’anno trascorso sono state circa 7,5 milioni le bottiglie prodotte.

La cantina Il Conte Villa Prandone è stata presente, dal 10 al 12 marzo. Per l’occasione è stata presentata la nuova etichetta della cantina, Rocciamara 2022. Nata dalla consociazione di vecchie viti di varietà rosse – prevalentemente sangiovese e merlot – e bianche, in particolare passerina. Si tratta di una reinterpretazione in chiave contemporanea dell’antica tradizione popolare di aggiungere una minima quantità di uve bianche all’uvaggio rosso per ingentilire e nobilitare il blend. L’azienda vitivinicola nasce negli anni Cinquanta, quando Amilcare De Angelis mette a dimora sette ettari di vigneto in mezzadria sui colli di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno. Oggi gli ettari vitati sono 50, per una produzione di circa 250.000 bottiglie l’anno. La filosofia della famiglia De Angelis si basa su tradizioni che ricoprono il tempo di tre generazioni a sostegno della qualità e dell’ambiente, con pratiche che mirano alla salvaguardia della biodiversità in vigna e alla sostenibilità energetica in cantina. Lo stile de Il Conte Villa Prandone riflette la ricerca del miglior bilanciamento tra identità di frutto e piacevolezza di beva, in un gioco di equilibri che oscilla tra l’assecondare e il domare il terroir. I vini rivelano così una naturale predisposizione gastronomica, accompagnandosi a una grande varietà di piatti che va dagli antipasti più delicati fino agli arrosti più saporiti e alla selvaggina.

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