Post sisma, la Biennale di Architettura sbarca ad Arquata del Tronto

di Redazione Picenotime

venerdì 16 luglio 2021

Il Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia “Comunità Resilienti”, curato quest’anno da Alessandro Melis, accoglie al suo interno un universo fatto di diversità e complessità. Al contempo porta la sua voce fuori dagli spazi dell’Arsenale animando un dibattito che in queste settimane sta attraversando il paese, raccogliendo voci ed esperienze che ri-costruiscono un modo migliore di vivere insieme. 

In particolare, la sezione “Storia di un minuto”, con il coordinamento di Emilia Giorgi, Guido Incerti e Alessandro Gaiani, e promossa da ActionAid Italia e dal Gran Sasso Institute, racconta in un modo nuovo i territori italiani colpiti da catastrofi o vulnerabili al rischio sismico, mettendo al centro la voce delle persone e delle comunità, un’architettura i cui giunti, gli elementi strutturali, i materiali, sono gli esseri umani e le proprie necessità, i propri diritti, in relazione con il paesaggio naturale e artificiale. Non sono solo storie localmente rilevanti: le ricostruzioni sono una responsabilità collettiva.   

Dopo gli eventi di Mestre e L’Aquila la Biennale di Architettura sbarca ad Arquata del Tronto, uno dei comuni epicentrali dei terremoti del 2016, e lo fa mettendo al centro la voce delle donne che hanno saputo reagire e ri-costruire, in un talk dal titolo “Attiviste!”, domenica 18 luglio alle ore 17.30, che si potrà seguire in streaming sui canali del Padiglione Italia, di ActionAid e sui canali di E’Tv Marche. 

Le donne sono tra le persone maggiormente a rischio in contesti umanitari, nel mondo come in Italia, eppure sono anche uno dei cardini su cui si sviluppa resilienza e resistenza delle comunità. È emerso anche da un percorso partecipativo di valutazione della risposta all’emergenza realizzato con la comunità di Amatrice, in collaborazione con l’Associazione Alba dei Piccoli Passi, che sarà uno dei punti di partenza dell’incontro, insieme all’esperienza in emergenze internazionali di ActionAid, come il Nepal in cui proprio le donne sono protagoniste dei programmi di Ricostruzione Comunitaria. In Centro Italia come a L’Aquila le donne sono state le prime a mobilitarsi e poi hanno costituito associazioni, supportato comitati, mobilitazioni di piazza, offerto servizi diretti alla popolazione e in particolare proprio a supporto di quei temi spesso dimenticati dalle politiche di risposta e ricostruzione: i diritti dell’infanzia e i diritti delle donne. Ascoltare le loro istanze è fondamentale ancora di più oggi in Centro Italia, territori in cui sta, finalmente, partendo la ricostruzione materiale dei borghi distrutti. Perché un paese a misura di donne sarà un paese migliore per tutte e tutti, di qualunque età e genere. 

Le associazioni che partecipano testimoniano esperienze di attivismo e pratiche di restanza, alcune sono nate in risposta diretta ai sismi, altre esistevano già e sono state determinanti nelle prime ore e nei giorni dopo le prime scosse. Sono impegnate nella costruzione di cultura, socialità, attivismo civico e politico, nella prevenzione e contrasto alla violenza di genere, nella promozione dei diritti delle e dei minori, delle comunità di riferimento e del territorio che abitano. 

“La conversazione tra queste donne impegnate e attive nelle proprie realtà, diventa spazio e mezzo per ribadire alle istituzioni responsabile e al mondo dell’architettura che dalla gestione delle emergenze fino alle ricostruzioni, le comunità vanno ascoltate e coinvolte per assicurare risposte adatte ai contesti e alle persone che li abitano, in un’ottica sempre più inclusiva e intersezionale” sono le parole di Katia Scannavini, Vicesegretaria Generale di ActionAid Italia. 

L’evento è promosso e organizzato da ActionAid che negli ultimi 12 anni è stata al fianco delle comunità colpite dai sismi che hanno attraversato l'Italia, dall’Emilia Romagna passando per L’Aquila e il Centro Italia. Un lavoro che si è attivato nella prima emergenza e che ha attraversato tutte le fasi della ricostruzione, ed è culminato nella campagna #sicuriperdavvero che ha percorso l’Italia, mettendo insieme istituzioni, attiviste/i, saperi scientifici per portare nel 2020 con le “Linee Guida per una politica pubblica nazionale per la prevenzione e la ricostruzione” le richieste dal basso fino a Palazzo Chigi.  Da quest’anno ActionAid collabora con la Struttura Commissariale per la ricostruzione del terremoto del 2016 proprio per facilitare la partecipazione dei cittadini e delle cittadine dei territori più colpiti nel processo di ricostruzione che si sta avviando.   

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