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Manutenzione strade provinciali, Ameli: “Governo toglie risorse a strade del piceno per finanziare ponte di Messina”

di Redazione Picenotime

giovedì 22 maggio 2025

«Dal 2025 al 2036 il Governo ha deciso di sottrarre 1,7 miliardi di euro alle Province italiane destinati alla messa in sicurezza e all’efficientamento della rete stradale. Risorse fondamentali per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle nostre strade che verranno dirottate su un’unica grande opera: il ponte sullo stretto di Messina. I soldi dei cittadini del Piceno serviranno a finanziare un progetto lontano e simbolico, mentre qui aumentano il degrado, l’abbandono e il rischio sicurezza. È uno scandalo.» Così Francesco Ameli, segretario provinciale del Partito Democratico di Ascoli Piceno, denuncia l’impatto dei tagli annunciati dal Governo Meloni sulla viabilità del territorio.

«La Provincia di Ascoli Piceno vedrà ridursi i fondi da oltre 8 milioni a poco più di 4 milioni di euro tra il 2025 e il 2028: una sforbiciata da quasi 4 milioni. Ancora peggiore la situazione nel biennio 2025-2026, con un taglio del 70%: da 3.239.111 euro a soli 971.733 euro. Vuol dire fermare cantieri, rinunciare alla manutenzione e mettere a rischio la sicurezza di migliaia di pendolari, lavoratori, studenti e imprese».

Ameli sottolinea come questa manovra «colpisca proprio gli enti locali, ovvero quel livello istituzionale più vicino ai cittadini, che ha il compito di garantire servizi essenziali come il trasporto, la viabilità, la manutenzione del territorio e l’accessibilità delle aree internePer questo – prosegue – stiamo predisponendo nei consigli comunali del Piceno, così come in tutta Italia, atti di indirizzo a tutela delle Province e in particolare delle aree interne, da sempre più fragili e penalizzate. È inaccettabile che si tolga loro risorse vitali in nome di scelte ideologiche e centraliste. Il Partito Democratico – conclude Ameli – sarà in prima linea per chiedere il ripristino integrale dei fondi tagliati e per difendere il diritto dei nostri territori a servizi essenziali e infrastrutture sicure. Chi tace o difende questa scelta sta voltando le spalle al Piceno».

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