Operazione “Samba”, sgominata rete di spacciatori attiva nel Piceno
di Redazione Picenotime
martedì 24 novembre 2015
La Polizia di Stato ha sgominato un’organizzazione composta da cittadini albanesi che, dopo essersi riforniti della sostanza stupefacente nell’hinterland milanese, provvedeva a spacciarla al dettaglio direttamente nella riviera adriatica e nel capoluogo Piceno.
Le prime indagini condotte dalla Squadra Mobile di Ascoli Piceno, unitamente al personale del Commissariato di San Benedetto del Tronto, avevano permesso di accertare che i fratelli XHIXHA Rigent e Arlind erano dediti allo spaccio di sostanza stupefacente al dettaglio a clienti dell’ascolano.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Lorenzo Maria Destro, hanno consentito non solo di acclarare la piena responsabilità nel fiorente mercato dello spaccio della cocaina e dell’hashish lungo la costa marchigiana/abruzzese, ma anche lo sfruttamento della prostituzione per due degli arrestati.
Gli uomini della Squadra Mobile ascolana hanno predisposto una serie di servizi finalizzati a riscontare i vari imboschi utilizzati per detenere lo stupefacente nei pressi di campi e strade poco frequentate.
Sono stati arrestati, in esecuzione di ordini di custodia cautelare:
1. XHIXHA Rigent, albanese del 1990, a Monteprandone (AP)
2. XHIXHA Arlind, albanese del 1987, a Monteprandone (AP);
3. LUSHA Rroland, albanese del 1977, domiciliato a Trezzano Sul Naviglio (MI), già detenuto presso la Casa Circondariale di San Vittore, Milano;
4. MELEQI Perparim, albanese del 1972, domiciliato a Buccinasco (MI), già detenuto presso la Casa Circondariale di San Vittore, Milano.
In particolare i primi due, fratelli, erano gli organizzatori del traffico di sostanze, utilizzando l’aiuto di un terzo connazionale, al momento ricercato, sia per il trasporto dall’hinterland milanese all’ascolano, che per la vendita a dettaglio. Erano i due fratelli ad avere contatti con il Nord Italia e quindi con LUSHA che era il fornitore ufficiale della sostanza; MELEQI invece era l’uomo di fiducia del LUSHA che materialmente consegnava lo stupefacente ad Arlind XHIXHA. Nell’ambito dell’attività tecnica di intercettazione è emerso anche che i due fratelli XHIXHA erano dediti sfruttare due loro connazionali, fatte giungere in Italia per la prostituzione.
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