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Cronaca

Aggressione operatori Pronto soccorso ospedale 'Mazzoni' Ascoli, dg Maraldo: "Esprimo solidarietà, pronti ad innalzare ulteriormente livelli di sicurezza"

di Redazione Picenotime

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Desidero esprimere, a nome mio personale e di tutta la direzione aziendale, solidarietà e vicinanza agli operatori sanitari del Pronto soccorso che sono stati vittime di una aggressione durante lo svolgimento del proprio lavoro”. Queste le parole del direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo, in seguito all’episodio di violenza, che si è verificato ieri al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Mazzoni’, da parte di una paziente ai danni di tre operatori sanitari, due infermiere e una operatrice sociosanitaria.

Erano circa le 14.30 quando una giovane paziente, già valutata dallo specialista e alla quale il personale del Pronto soccorso stava somministrando la terapia prima di dimetterla, ha avuto improvvisamente una violenta reazione di agitazione psicomotoria. La donna ha colpito l’infermiera che la stava assistendo, la quale ha riportato un trauma intracranico con prognosi di alcuni giorni, e il personale intervenuto per aiutare a calmarla, un’infermiera e un’operatrice sociosanitaria che hanno riportato entrambe lievi lesioni. Sul posto era presente un addetto alla vigilanza che è prontamente intervenuto e ha provveduto ad allertare le forze dell’ordine.

Si tratta – continua il dg - di un episodio grave che colpisce professionisti impegnati quotidianamente con competenza, dedizione e senso di responsabilità nella tutela della salute dei cittadini, spesso operando in contesti di grande complessità e pressione. Pur nella consapevolezza delle difficoltà legate alla gestione di pazienti con fragilità, nessuna forma di violenza può essere tollerata. La sicurezza degli operatori sanitari rappresenta una priorità assoluta e costituisce una condizione imprescindibile per garantire un’assistenza efficace e di qualità. Proprio per questo motivo, nel luglio scorso, abbiamo firmato un protocollo d’intesa con la Questura e con la Prefettura, in ottemperanza alle disposizioni di natura legislativa e regolamentare in materia di prevenzione della violenza, sia fisica che verbale, nei confronti del personale sanitario, perseguendo l’obiettivo di innalzare il livello di sicurezza all’interno degli ospedali di Ascoli e San Benedetto. L’Azienda sanitaria è dunque impegnata – conclude Maraldo - a collaborare con le autorità competenti e a mettere in atto tutte le misure necessarie per rafforzare la tutela del personale e prevenire il ripetersi di simili episodi. Agli operatori coinvolti va il mio sincero ringraziamento per la professionalità dimostrata anche in una situazione così difficile, insieme all’augurio di una pronta e completa ripresa”.



Riproduzione riservata

Commenti

Giulivo
martedì 30 dicembre 2025

Consiglierei ai Signori che scrivono sopra nell'esprimere la loro disapprovazione su quanto è successo, e di Solidarietà verso i sanitari che ivi lavorano, di andare a vedere, se mai ne avessero il coraggio, le condizioni in cui versa il pronto Soccorso di Ascoli Piceno.
Il sottoscritto, diverse settimane fa è stato testimone, di una attesa di 14 ore, a seguito di un malore fortunatamente risultato non grave, capitato ad un famigliare stretto.
La persona era stata sottoposta SOLO ALCUNE SETTIMANE PRIMA AD UN INTERVENTO AL CUORE DURATO OLTRE 10 ORE.
Ebbene, gli stessi sanitari non hanno ritenuto di effettuare un elettrocardiogramma, non prima di 4 ore e di visitarla SOLO DOPO 13 ORE.
Se questo non porta ad una esasperazione, chiedo ai Signori che Scrivono sopra, cosa altro deve succedere perchè non avvenga, prima o poi, quanto è successo a Campobasso?
Nulla contro i Sanitari che vi operano ma chi li Amministra e li dirige, si rendano conto che, continuando con questo modo prima o poi.... (La legge dei grandi numeri)
Poi non si getti la colpa a chi si reca, per necessità in questo luogo.
CON LA SALUTE DELLE PERSONE NOIN SI SCHERZA MAIIIIIIIII!!!!!!!!