Guardia Finanza Macerata: lotta al 'caporalato', denunciato a Camerino imprenditore per sfruttamento del lavoro
di Redazione Picenotime
venerdì 27 agosto 2021
I militari della Tenenza di Camerino, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, hanno concluso una indagine in materia di lavoro sommerso nei confronti di un imprenditore attivo nel settore manifatturiero, avviata a seguito di autonoma attività info-investigativa
Gli accertamenti, eseguiti mediante riscontri tra la documentazione extra contabile acquisita in sede di avvio di un controllo con i registri contabili nonché con le interviste effettuate nei confronti dei dipendenti in sede di accesso, hanno fatto emergere l’impiego di sette lavoratori completamente in nero, in assenza delle preventive comunicazioni agli organi competenti, e di nove lavoratori irregolari.
E’ altresì emerso che il titolare della società ispezionata pagava gran parte del personale con emolumenti nettamente inferiori a quelli risultanti dalle buste paga, in presenza peraltro di maggiori ore effettuate rispetto a quelle formalmente indicate. Allo stesso modo, per taluni altri dipendenti, ove è stata rilevata la coincidenza degli importi con la busta paga, è stato riscontrato un numero di ore effettuate superiori a quelle documentate, le quali non sono state retribuite.
Inoltre, ulteriori accertamenti effettuati hanno permesso di constatare che veniva corrisposta una retribuzione netta inferiore di circa il 40% rispetto a quella stabilita nel Contratto Collettivo Nazionale di categoria, come, tra l'altro, confermato dagli stessi lavoratori dipendenti, rivelando anche che se non avessero accettato tali condizioni, ovvero una paga oraria di € 4,50/5, sarebbero stati licenziati.
Alla luce di quanto emerso, il datore di lavoro è stato deferito alla Procura della Repubblica di Macerata per il reato di sfruttamento del lavoro ex art. 603 bis c.p., c.d. "caporalato".
Al termine dell’attività complessivamente effettuata è stato, infine, accertato che a taluni dipendenti la retribuzione è stata corrisposta per alcune mensilità senza utilizzare metodi tracciabili e che due dipendenti sono stati impiegati, in alcune giornate, mentre fruivano della Cassa Integrazione in Deroga (C.I.G.) da covid-19.
In tal modo, l’impresa beneficiaria del sussidio ha anche usufruito gratuitamente di prestazioni lavorative pagate in realtà dall’INPS.
Per tale violazione la predetta società è stata sanzionata amministrativamente e l'importo indebitamente percepito è stato segnalato alla Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Macerata, quale provento illecito da sottoporre a tassazione.
L’operazione si inquadra tra le attività svolte a tutela dei lavoratori e degli operatori economici onesti danneggiati da forme insidiose di concorrenza sleale tanto più gravi perché poste in essere in un periodo di crisi economica legata alla pandemia in corso.
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