Ascoli, Ciccoianni: “Fiducioso per il 2016. Che gioia quel gol di Altinier...”
di Redazione Picenotime
martedì 29 dicembre 2015
Il 2015 che sta per andare in archivio ha rappresentato un bel banco di prova per tutti i dirigenti dell'Ascoli Picchio, chiamati a dover affrontare tantissime situazioni (sportive e non) che hanno partorito l'approdo in Serie B con un girone d'andata chiuso a quota 23 punti. Abbiamo tracciato un bilancio di fine stagione con l'azionista bianconero Gianluca Ciccoianni, sempre al fianco della squadra anche nelle trasferte più lontane.
Soddisfatto di come si è sviluppata la prima metà di campionato e del lavoro di Mangia nelle ultime 10 partite?
Sono soddisfatto a metà, mi aspettavo una partenza migliore, invece abbiamo avuto qualche difficoltà. Le ultime partite però sono state molto positive e guardando in prospettiva mi dichiaro ottimista. Mi piace molto Mangia e mi piace come lavora, è un signore ed un professionista esemplare. Appena arrivato ha dovuto affrontare tante situazioni difficili ma ha dimostrato grande intelligenza cambiando il suo credo calcistico ed adattando i moduli tattici ai giocatori che aveva a disposizione, avendo buone risposte dai ragazzi anche se a volte schierati in ruoli a loro meno congeniali. Sono convinto che Mangia farà molto bene con l'Ascoli.
Fari già puntati sul calciomercato invernale: come avete intenzione di muovervi?
Le scelte di calciomercato saranno avallate in completa sintonia da mister Mangia e dal ds Marroccu. Penso che ci saranno tra i 2 e i 4 innesti, in particolar modo abbiamo bisogno di un giocatore mancino che possa disimpegnarsi sulla corsia sinistra, anche se le ultime prestazioni di Jankto in quella posizione (aspettando il ritorno a pieno regime di Antonini) potrebbero spingerci a fare valutazioni diverse. In mezzo al campo potrebbe servirci un elemento di personalità, ma prima di acquistare dobbiamo innanzitutto sfoltire la rosa e non è così facile come possa sembrare. Stiamo lavorando anche sull'ingaggio di ragazzi di prospettiva da far crescere e maturare inserendoli gradualmente in prima squadra.
Fondamentale in tal senso anche la collaborazione tra Mangia e Di Mascio.
I due si stimano molto ed hanno un bel feeling, d'altronde entrambi hanno fatto vedere cose pregevoli con i giovani. Considero ottimo il lavoro che sta portando avanti Di Mascio, non è facile sdoppiarsi tra allenatore della Primavera (ruolo che lui adora) e responsabile di tutto il settore giovanile, ma ci sta riuscendo al meglio grazie anche al supporto di collaboratori validissimi. Non diamo troppo peso alle classifiche delle squadre giovanili, quello che ci interessa è valorizzare i nostri ragazzi e far sì che nel più breve tempo possibile possano entrare a far parte della prima squadra, come successo a Quaranta di recente. E come lui ce ne sono tanti altri che hanno le carte in regola per diventare i nuovi Giorgi, Carpani e De Grazia.
Che idea ti sei fatto in generale del campionato di Serie B ora che l'Ascoli ha affrontato tutte le avversarie?
Come sempre la Serie B si sta confermando un campionato aperto e livellato, con molto equilibrio sia in testa che in coda. L'Avellino ha vinto 4 partite e si ritrova ora in zona playoff, il Livorno partito alla grande perde tre gare di fila e sprofonda in zona playout, non ci sono match scontati ed anche il Cagliari ha rischiato di perdere in casa contro il fanalino di coda Como. A me personalmente ha impressionato il Cesena anche se ultimamente sta soffrendo. L'Ascoli, in questa dimensione, credo sia destinata a crescere e sono molto fiducioso per il girone di ritorno. La classifica è stata figlia anche di tante situazioni complicate, Mangia è stato bravo a fare chiarezza ed a trasmettere nuove certezze con un cambio di modulo che ha compattato il gruppo ed ha dato riferimenti precisi. L'obiettivo prioritario resta la salvezza, poi se ad Aprile dovessimo trovarci in una posizione di classifica interessante magari si potrebbe aspirare a qualcosa di più.
Che ricordi conservi della stressante e incredibile estate tra pallone e tribunali?
E' come se il campionato di Lega Pro 2014/2015 non fosse mai finito, siamo rimasti con il motore acceso per tutta l'estate ed abbiamo vissuto giornate davvero stressanti. Alla fine però hanno avuto la meglio i giusti, lo avevamo detto a gran voce già il 6 Febbraio 2014 in Piazza Arringo che questa sarebbe stata una Società onesta e seria, questi valori hanno premiato. Speriamo che sia stato un primo passo verso un calcio più pulito, me lo auguro di cuore.
C'è invece un momento del 2015 che ti è rimasto nel cuore?
Un episodio a cui non è stato dato troppo peso. Mi riferisco al gol di testa di Altinier a Grosseto nel primo minuto di recupero lo scorso 11 Aprile. Una rete importantissima che ci permise, in dieci per l'espulsione di Mengoni, di non perdere allo "Zecchini" e di non sprofondare in una crisi tremenda in vista delle ultime gare del campionato. Ero in tribuna ed esultai in maniera forsennata, fu una sorta di liberazione ed ancora oggi credo che quella rete fu decisiva per la conquista del secondo posto che poi ci ha permesso di salire in B. Colgo l'occasione per ringraziare nuovamente tutti quei calciatori che hanno contribuito a conquistare la promozione nella serie cadetta e che poi, per svariati motivi, hanno preso strade diverse.
Sono quasi due anni che vesti i panni del dirigente calcistico. Che esperienza è e che rapporto hai ora con i tifosi?
Ho la fortuna di lavorare con persone eccezionali, siamo molto compatti ed affiatati in Società e la vediamo nella stessa maniera su molte cose. Dal 6 Febbraio 2014 non c'è stato praticamente giorno in cui non mi sono occupato dell'Ascoli, un impegno probante ma che regala tantissime soddisfazioni. Tutti i bambini che tifano Picchio sognano di giocare con la maglia bianconera e poi, da grandi, di fare il presidente. Mi considero un uomo fortunato da questo punto di vista e sono molto orgoglioso di rappresentare il club che amo e seguo da sempre. Da dirigente ho avuto modo di conoscere e relazionarmi con molti tifosi, non solo di Ascoli. Ho scoperto, con grandissimo piacere, che il Picchio è amato ovunque, in Italia e soprattutto all'estero. Ci sono tanti supporters che soffrono e trepidano per la maglia bianconera in Australia, in Argentina, negli Stati Uniti, in Giappone, davvero in ogni angolo del mondo. E' proprio vero, come diceva Costantino Rozzi, che questa squadra di calcio rappresenta un popolo intero.
© Riproduzione riservata
Commenti
dario
martedì 29 dicembre 2015
Grande gianluca, anche se credo che sia stato più importante il gol di Altinier contro la Carrarese, come ho goduto!
stefano
martedì 29 dicembre 2015
qualcuno a capito l'importanza dei gol di altinier, sarebbe stoto utile anche in b.
enrico
martedì 29 dicembre 2015
"E' proprio vero, come diceva Costantino Rozzi, che questa squadra di calcio rappresenta un popolo intero". Bellissima frase, verissima!
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