Jankto a Redbull.com: “Ad Ascoli tutti hanno fatto qualcosa per farmi sentire a casa”
di Redazione Picenotime
martedì 01 marzo 2016
Si rimane in casa Ascoli Picchio per il nuovo protagonista della rubrica "Prospetti" di Redbull.com. Dopo Andrea Petagna, è la volta di Jakub Jankto, gioiellino del centrocampo marchigiano che nel Campionato di Serie B in corso sta incantando pubblico e addetti ai lavori. Il giovanissimo centrocampista di nazionalità ceca, giunto in prestito dall'Udinese, si sta mettendo in luce non solo come uno dei migliori '96 del torneo, ma in generale come uno dei giovani prospetti più promettenti in assoluto.
Per capire quanto è giovane Jankto, si possono fare almeno un paio di riferimenti storici: è nato 6 anni dopo la perla di Roberto Baggio alla Cecoslovacchia nei Mondiali '90 (una delle reti più belle nella carriera del Divin Codino), e tre anni dopo la divisione (politica e sportiva) della stessa Cecoslovacchia in Repubblica Ceca e Slovacchia. Per capire quanto è forte, invece, basta leggere il suo “score”: 20 presenze, 2 goal e 5 assist fino ad ora, numeri accompagnati da una continuità di rendimento abbastanza impressionante.
Jankto è un centrocampista moderno, rapido, molto abile nel dribbling e nella costruzione dell'azione offensiva. E' un mancino naturale, ha un sinistro chirurgico che gli consente di piazzare il pallone sotto la traversa o nel “sette”, anche se per la posizione che occupa in campo è più portato all'assist che alla conclusione. Quando gioca largo sulla fascia, sa fare bene la doppia fase. Gli scout dell'Udinese lo hanno pescato nelle giovanili dello Slavia Praga, il secondo club più titolato della Repubblica Ceca. Veste la maglia dell'Under20 del suo Paese e ad Ascoli ha trovato l'ambiente giusto per esplodere. Ah, il ragazzo parla anche un ottimo italiano e ci ha raccontato personalmente la sua storia.
SLAVIA PRAGA
“Innanzitutto devo dire grazie ai miei genitori se sono diventato un calciatore, quando ero bambino loro volevano assolutamente che io facessi sport, e a me piaceva il calcio... all'età di 6 anni mi hanno portato a fare un provino allo Slavia Praga, la squadra più importante della città insieme allo Sparta. Sono due squadre storiche, protagoniste di grandi derby e di sfide molto accese anche con il Viktoria Plzen, altro club molto importante. Io ho “scelto” lo Slavia perchè mi piaceva, lo tifavo, ma anche perché lo stadio era a 300 metri da casa mia (sorride). Il provino è andato bene, ho passato dieci anni lì, ho fatto la trafila, sono cresciuto come calciatore"
UDINESE
“Quando sono arrivato in Italia non conoscevo una sola parola della vostra lingua. Tra l'altro all'inizio non c'erano nemmeno i miei genitori qui, ero da solo. Non è stato difficile, è stato difficilissimo... Ho preso un maestro per apprendere l'italiano e in qualche mese ho imparato (complimenti al maestro, e a Jakub per come lo parla, n.d.r.). Calcisticamente, è andato tutto benissimo da subito. Ho passato due settimane in ritiro con la Prima Squadra, allenandomi con gente come Totò Di Natale, Danilo, Pinzi... E Mister Stramaccioni è stato bravo con me: mi ha consigliato di andare a giocare con la Primavera, perché era un peccato per uno come me stare in panchina. Così ho giocato il Campionato Primavera, però poi il Mister spesso mi chiamava in Prima Squadra... ho raccolto in tutto 7/8 convocazioni. E' stato un peccato non poter debuttare in Serie A, ma anche solo sedersi in panchina è stata una grande esperienza!”
ASCOLI PICCHIO F.C. 1898
“Ad Ascoli mi sono trovato benissimo fin da subito. Certo è stata un'estate strana... eravamo in ritiro a Cascia, senza sapere ancora in quale Serie avremo giocato. Molti giocatori, poi, come Cacia e Petagna (che segue tutta l'intervista vicino all'amico Jakub, n.d.r.) non erano ancora arrivati. Però non c'è stata una sola persona che non abbia fatto qualcosa per farmi sentire a mio agio, a cominciare da Andrea Mengoni, che mi ha aiutato tantissimo”. Già con Mister Petrone, Jakub giocava con una certa continuità, anche se è sotto la guida tecnica di Mister Mangia che il ragazzo è diventato praticamente intoccabile nell'11 titolare. Quello che balza maggiormente all'occhio è la capacità di Jankto di adattarsi a tutti i ruoli in mezzo al campo (ha giocato a 3, a 4 e sempre più spesso a 5), la duttilità è forse la sua miglior caratteristica, oltre alle innate qualità tecniche: “Con Mister Petrone giocavo largo a sinistra, ho fatto 7 presenze. Con Mister Mangia abbiamo cambiato modulo e anche la mia posizione in campo, più di una volta. Oltre che l'esterno di sinistra ho fatto l'attaccante, il trequartista diciamo, e questo mi consente di attaccare di più la profondità. Mi piace. Comunque alla fine quello che conta, al di là della posizione in campo, è esserci sempre, significa che c'è continuità”.
REPUBBLICA CECA
Un ultimo flashback per introdurre il percorso calcistico di Jankto con la maglia della Nazionale del suo Paese: Jakub aveva solo 5 mesi quando la Repubblica Ceca più forte della storia, quella di gente come Nedved, Berger e Poborsky, si giocava la finale dei Campionati Europei 1996, perdendo contro la Germania solo per un Golden Goal, il primo Golden Goal della storia (una storia poi abolita dal regolamento nel 2004...), firmato Oliver Bierhoff. Il 1996 come simbolica staffetta, quindi, un ideale passaggio di testimone tra quei grandi campioni e i protagonisti della Nuova Generazione Ceca, come Jankto: “Sono stati campioni straordinari, ci metto anche quelli degli anni duemila, come Tomas Rosicky, un giocatore fortissimo, eccezionale. Uno di quei grandi calciatori, Marek Jankulovski, mi ha aiutato molto prima di venire in Italia. Con lui ho fatto una lunga chiacchierata e mi ha raccontato molto del vostro Paese, mi ha dato consigli utilissimi per la mia carriera qui.” Lo sguardo va però al presente, Jakub Jankto ha già un buon percorso calcistico con la Nazionale Ceca, che lo ha portato dall'Under 17 all'Under 20. Con l'Under 18 il suo tabellino recita addirittura 8 goal in 7 partite e siamo un po' incuriositi: “Ma in realtà è perché ne ho fatti 4 in una partita sola! (ride), è stato contro Montenegro, un match incredibile per me. Comunque sì, quell'anno ho fatto veramente tanti goal. In generale, sono fiero e orgoglioso di indossare la maglia del mio Paese, il sogno è quello di arrivare a vestire quella della Nazionale maggiore!”
Chiusura dedicata alle solite curiosità a raffica. Il tuo idolo ceco di tutti i tempi?
“Sempre lui, Tomas Rosicky! Che giocatore! Con l'Arsenal ha fatto cose straordinarie...”
E il calciatore più forte che hai visto con i tuoi occhi in Italia?
“Ti dico un nome, Allan (ottima risposta, da fine intenditore, n.d.r.). Era mio compagno a Udine e si sta confermando anche a Napoli come uno dei migliori centrocampisti della Serie A. Inoltre è un grande professionista, un esempio durante gli allenamenti. E poi ci metto uno slovacco... Marek Hamsik, grande campione”.
Sport preferiti oltre al calcio? “Ho sempre seguito tutti gli sport, fin da bambino. In particolare sono appassionato di Hockey su Ghiaccio (dice Ice Hockey, in inglese, e Petagna fa il suggeritore da dietro la quinte...), da noi è lo sport nazionale!”
Hai incrociato il tuo amico ed ex compagno Scuffet, contro il Como...
“Sì, Simone è un grande portiere e un bravo ragazzo. Ho fatto l'assist per Petagna, il goal gliel'avevo già fatto all'andata! (ride)”
© Riproduzione riservata
Commenti
FORZA TERAMO
martedì 01 marzo 2016
Altro grande esempio di "sportività" questo giocatore. Avete notato quando dopo il goal fa il gesto con le mani alle orecchie sotto ai distinti a Pescara??? Oppure vedete, pretestuosamente solo le "provocazioni" di Lapadula???
ascoli il resto è noia
martedì 01 marzo 2016
x forza teramo le marche vi vanno indigeste lasciamo perdere il picchio altra storia e blasone nei nostri confronti siete il nulla + assoluto i cugini maceratesi vi hanno lasciato 1punto su 6 ad ancona avete perso ..........coraggio con i 3 punti che vi hanno ridato ieri lotterete x un posto in europa league ahahah
FORZA TERAMO
martedì 01 marzo 2016
Con Ancona abbiamo vinto il ritorno(strana questa tua alleanza con gli "amici" anconetani). La Maceratese(vostri degni compari i maceratesi...) Domenica non ha MAI tirato in porta,ha segnato su autogoal,è stata letteralmente asfaltata sul piano del gioco...con voi in due campionati ci siamo incontrati e siamo arrivati sempre avanti in classifica...di che stiamo parlando??? E il prossimo anno ci si rivede...
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