Orlandin presenta Spal-Ascoli: “Sarà una bella sfida. Semplici conosce e stima Aglietti”

Abbiamo affidato alla penna del giornalista Alessandro Orlandin, direttore responsabile del sito Lospallino.com, la presentazione dalla sponda biancazzurra del match tra Spal e Ascoli Picchio in programma Sabato 4 Febbraio alle ore 15 allo stadio "Mazza" di Ferrara per la 24esima giornata del campionato di Serie B.

Mettere a confronto una delle squadre col miglior rendimento casalingo con una che tende fare bene in trasferta di norma è un buon modo per creare aspettative di una certa rilevanza, almeno tra gli addetti ai lavori. Non fanno eccezione SPAL e Ascoli che si incontrano sabato al Paolo Mazza, a maggior ragione perché sono entrambe squadre che stanno bene. Sta bene la SPAL, che a Vicenza ha dimostrato di non mollare anche quando tutto sembra perduto; sta altrettanto bene l'Ascoli che di recente è uscito indenne da campi parecchio difficili come quelli di Benevento e Cesena. Eppure ci sono elementi che suggeriscono la possibilità di una partita tendenzialmente bloccata, quasi di scacchi. Di quelle che piacciono agli amanti della tattica. Prima di tutto perché di fronte si trovano due allenatori che si conoscono e si stimano, peraltro originari della stessa terra. Uno è di Tavarnuzze, l'altro di San Giovanni Valdarno: tre quarti d'ora di macchina scarsi di distanza, il tempo di un paio di giri di Chianti per scoprire di avere parecchio in comune. Semplici e Aglietti si sono incrociati sui campi delle serie minori toscane, sia con le scarpe coi tacchetti ai piedi, sia quando è stato ora di indossare i panni degli allenatori. Sono uomini che hanno allenato a sufficienza per averne viste di tutti i colori e soprattutto sono attenti al dettaglio. Particolare che fa abbastanza la differenza se si sceglie questo mestiere. La partita d'andata ce la ricordiamo tutti: l'Ascoli gioca, la SPAL segna con una prodezza di Pontisso che ancora capita di rivedere nelle compilation dei migliori gol della stagione. Ne esce una partita non certo eccelsa sul profilo tecnico, in quel periodo pesavano il caldo, le gambe ancora in fase di rodaggio e un'identità ancora tutta da costruire. Le cose però possono cambiare in fretta e la trasformazione della SPAL da bruco a farfalla nel variopinto giardino della B ne è dimostrazione fin troppo lampante. Ora la squadra di Semplici ha acquisito una fisionomia chiara: è pratica, ma anche imprevedibile. Gioca con disciplina, ma ha anche cuore. Vola come una farfalla e punge come un'ape. Qualità che l'hanno proiettata ad altezze sconosciute per chi non ha almeno un po' di grigio tra i capelli. Intanto una città intera si metta in coda già al lunedì pur di avere un assaggio di aria rarefatta d'alta quota e dire "io c'ero", come se ci fosse da mettere una bandierina su un metaforico Everest. Il problema in questi casi è che più si sale, più servono cautela e senso del pericolo. Perché anche un apparentemente innocuo picchio può portare fuori strada e costringere a un cambiamento di rotta. La SPAL, non è un mistero, punta ad arrivare all'appuntamento con l'Hellas Verona (tra 3 giornate) con il minor distacco possibile. Per vendicare l'unica sconfitta casalinga del campionato e soprattutto mettere in discussione una forma di dominio che a tratti ha avuto le sembianze della tirannia. L'Ascoli da questo punto di vista non ha l'aria di essere una squadra di passaggio, che transiterà da Ferrara per accontentarsi di un anonimo pareggino. Vorrà senz'altro giocarsela e lasciare un segno. Per questo è più che lecito aspettarsi una bella sfida.