Ascoli Time
di Redazione Picenotime
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Abbiamo affidato alla penna di Cristopher Leoni, giornalista del "Corriere di Romagna", la presentazione dalla sponda romagnola del match tra Cesena e Ascoli Picchio in programma Domenica 24 Settembre alle ore 17:30 all'Orologel Stadium "Dino Manuzzi" per la sesta giornata del campionato di Serie B.
Protagonisti d'autore, intrecci e colpi di scena: quando Cesena e Ascoli si affrontano al Manuzzi non è mai una partita banale. Chiedete a chi ha visto le ultime tre, disputate in B dall'inizio di questo decennio. Reperto A, 6 marzo 2013. La neve aveva fatto slittare il match di dieci giorni e un impaziente Cesena non perse tempo: in 3 minuti un gol annullato e un gol buono sembravano presagi di trionfo, ma neanche il tempo di immaginarsi con tre punti in più e gli ospiti pareggiarono con Simone Zaza, proprio lui, quello che mentre martedì i romagnoli venivano presi a pallate dal Cittadella ne ha fatti tre al Malaga con la maglia del Valencia. Ah, quel 6 marzo l'ex Sassuolo e Juventus “si fermò” a due, sufficienti a gelare ulteriormente il Manuzzi e ribaltare il Cesena, ma non ad evitare la retrocessione. Per un altro Cesena-Ascoli si deve attendere il 30 gennaio 2016. Tre anni che sono sembrati un secolo: i bianconeri di Romagna tornavano dalla Serie A, quelli marchigiani salivano dalla terza serie. La partita non è esistita: 3-0 Cesena, con l'Ascoli “leggermente” furioso con l'arbitro Baracani per i due espulsi nella prima mezz'ora che di fatto spensero ogni velleità. Tra questi anche Jakub Jankto, che oggi giganteggia nell'Udinese e piace al Milan. Un anno quasi esatto dopo quel tris pomeridiano ecco l'ultimo Cesena-Ascoli in ordine di tempo: due volte avanti, i romagnoli vengono rimontati con altrettanti tiri dal dischetto. L'ultimo in pieno recupero, visto che al Cesena l'anno scorso piaceva buttare i punti in zona Cesarini. E oggi?
Tristezza. Oggi il Cesena può essere per l'Ascoli l'avversario giusto e sbagliato da affrontare: da un lato il Picchio affronterà una squadra quasi in balia di se stessa e incapace di trovare certezze granitiche, dall'altra c'è il fattore Manuzzi che soprattutto negli ultimi anni di prestazioni e risultati altalenanti ha trasformato dei micetti da trasferta in lupi assatanati tra le mure amiche, specie quando c'è da riscattare un tonfo pauroso, nella fattispecie il bugiardissimo 4-0 di Cittadella. Bugiardissimo perché il Cesena visto al Tombolato poteva serenamente prenderne 7-8 e nessuno avrebbe avuto da ridire. Parlavamo di certezze granitiche, ebbene ad oggi l'unica degna di tale epiteto è triste da far paura: non è per niente facile trovare cinque squadre che possano finire dietro al Cesena, almeno a questo Cesena. Può far ben sperare il fatto che anche l'anno scorso (sì, anche dopo Cesena-Ascoli) i pensieri erano più o meno gli stessi, ma la missione della nuova rosa bianconera sembra alla luce dei fatti decisamente più ardua. Ad ogni modo guai a sputare sentenze calcisticamente tragiche già a fine settembre: ci sono ragioni che giustificano allo stesso modo pessimismo e ottimismo.
Bicchiere mezzo vuoto. Togliamoci subito di torno le brutte notizie: questo Cesena non può pensare di salvarsi se scende in campo solo al Manuzzi. In tre trasferte gli uomini di Andrea Camplone sono stati presi a pesci in faccia da Bari e Cittadella, mentre a Terni (in quello che potrebbe facilmente rappresentare uno scontro diretto) la reazione al gol subìto in apertura praticamente non c'è stata, segnale non meno allarmante. Quali sono i problemi? Innanzitutto quasi mezza rosa deve ancora ritrovare la giusta condizione: su tutti Cacia (ci arriveremo) e Rigione, che devono recuperare la preparazione, poi anche elementi come Cascione, Di Noia, Scognamiglio, Jallow, Dalmonte (squalifica finita ieri), Donkor, Esposito, tutta gente che per un motivo o per l'altro non è ancora al meglio. Il centrocampo è ad oggi l'incognita più grossa: si sono messi tutti le mani nei capelli per la cessione di Crimi, e finora il tandem di mezzali Vita-Sbrissa non ha proprio incantato, per quanto Sbrissa migliori di gara in gara. Sugli esterni le mani nei capelli se le mette Camplone: a Cittadella Fazzi ed Eguelfi sono stati al limite del dannoso e Kupisz ha finora deluso le attese (e ha già iniziato a fare panchina). Non se la passa meglio la difesa, la terza più battuta della B e che al Tombolato ha concesso 22 tiri totali di cui 11 nello specchio: Cascione da centrale è un esperimento che non sta funzionando, Scognamiglio deve aumentare i giri nel proprio motore e gli altri, Rigione a parte, sono (o sono stati) infortunati: Esposito è appena rientrato e Perticone e Donkor sono ancora ai box. Là davanti Gliozzi e Moncini hanno sbattuto pienamente la faccia contro un campionato di B che non sembra ricordare neppure da lontano la Lega Pro, e Panico non è partito coi giri giusti. Ma, come anticipato, non è tutto da buttare.
Bicchiere mezzo pieno. Se il Cesena da trasferta è un pianto, al Manuzzi finora sono arrivati quattro punti e soprattutto una bella prova contro l'Avellino, dove al netto di un tasso di sofferenza troppo alto nel finale si è comunque visto quel Cesena che può lottare per salvarsi anche quest'anno, trascinato da alcuni elementi partiti di slancio. Su tutti il portiere Andrea Fulignati, che ha accumulato errori e incertezze nell'esordio di Bari per poi risultare sempre tra i migliori (o tra gli incolpevoli) dal Venezia in poi: porta blindata nel match contro gli Inzaghi-boys e importantissima deviazione col piede sul rigore di Ardemagni venerdì scorso in una sliding door forse non solo di quella partita. A Terni se nessuno marca dietro è difficilmente ipotizzabile evitare il gol di Angiulli, mentre a Cittadella è finita solo 4-0 perché l'ex portiere del Palermo ha fatto anche i miracoli per evitare umiliazioni peggiori. Aveva anche parato un altro rigore, ma stavolta la ribattuta gli ha detto male. Avere un portiere reattivo è comunque un buon punto di partenza. Il migliore tra gli esterni è finora quello su cui nessuno avrebbe speso una lira: Davide Mordini, 21enne prodotto del vivaio arrivato in cadetteria dopo un anno di Serie D con la Recanatese, tra l'altro chiuso con la retrocessione. Tra il Mordini visto con l'Avellino e l'Eguelfi di Cittadella sembra esserci una categoria di differenza. Ma a vantaggio del marchigiano. Bene (o comunque non male) anche Di Noia nel reparto mezzali, anche lui tra i migliori venerdì scorso e pieno di energie dopo aver riposato martedì sera. Ed eccoci al reparto clou, quello offensivo: Nicola Dalmonte ha scontato la squalifica per doping ed è carico più che mai per lasciare un segno, mentre Lamin Jallow ha già mostrato di avere la gamba per fare la differenza e per scoperchiare le partite. E poi...
Il più atteso. E poi c'è lui, il secondo top scorer di sempre della B. Daniele Cacia è il classico ex col dente avvelenato: pungolato da Sky dopo la doppietta all'Avellino, ha gentilmente chiesto a chi di dovere (sponda Ascoli, quindi) di avere il coraggio di dire come sono realmente andate le cose. Come suo solito, anche a Cesena non ha promesso niente se non il massimo impegno, essendo uno a cui piace parlare coi fatti. Anche lui martedì ha riposato e se, come ha detto, le energie mentali fanno una gran differenza, sfidare il suo recente passato con in mente una chiusura di rapporto non felice non può che caricarlo a mille. Il nuovo 10 del Cesena ha già messo la sua firma alla prima da titolare nel suo nuovo stadio e con altri due centri diventerà il bomber più prolifico nella storia del campionato cadetto. Insomma, diciamo che le motivazioni non gli mancano, e se un predatore nell'area di 34 anni si nutre di motivazioni, allora domenica ne vedremo delle belle.
riservata 1****
Io sono e sarò sempre una delle tante "vedove" di Cacia. Sarà inevitabile che Daniele la viva nel modo descritto dal giornalista. Ancora non mi è andata giù la sua cessione e ancor più il modo con cui è stato trattato. Spero che raggiunga il record contro di noi... ma che il Picchio poi ne faccia almeno tre! Con l'aria che tira è plausibile che si realizzi la prima più che la seconda ipotesi. Forza Picchio sempre
Picchio74, Sei troppo giovane , quì ne sono passati tanti e molto meglio di Cacia , il mio rammarico è non aver completato una rosa in difesa e centrocampo.
Picchio74, l'Ascoli non ha trattato bene Cacia, e va bene,
ma sai come Cacia ha trattatol'Ascoli ? sai cosa c'è dietro? conosci il comportamento di un professionista strapagato in determinate situazioni? ....se non si conoscono certe cose, è meglio non parlare, invece di augurarsi che ci segni contro!
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