Canello presenta Ascoli-Venezia: “Ancora 3-5-2 per Inzaghi. Caso Perinetti ha fatto parecchio rumore”
di Redazione Picenotime
mercoledì 11 ottobre 2017
Abbiamo affidato alla penna del giornalista Dimitri Canello, direttore di Trivenetogoal.it e Tuttocampo.it, telecronista di Sportube e collaborare del Corriere del Veneto, la presentazione dalla sponda arancioneroverde del match Ascoli-Venezia in programma Sabato 14 Ottobre alle ore 15 allo stadio "Del Duca" per la nona giornata del campionato di Serie B.
E' un Venezia capace di superare una scossa di terremoto potentissima, quello che si presenta all'appuntamento con la trasferta di Ascoli. Trasferta che, ancora una volta, verrà affrontata col 3-5-2 e che potrebbe coincidere col ritorno dal primo minuto di Alex Geijo. Ma le attenzioni sono ancora concentrate sul caso-Perinetti, che da queste parti ha fatto parecchio rumore. Un tornado fuori stagione si abbatte mercoledì scorso in laguna: irrituale, fuori tempo massimo, per certi versi sconcertante. L’addio di Giorgio Perinetti si consuma fra piatti che volano, comunicati al veleno e un rapporto che va in frantumi all’improvviso ma solo in apparenza. Tacopina, lo dice la sua storia, non rimarrà a Venezia per sempre. Ma il momento dei saluti è ancora lontano, il rilancio in laguna è stato immediato e tutti i segnali sono stati rassicuranti. Leandro Rinaudo fino a giugno, poi radio – mercato gracchia in modalità criptata di un possibile ricongiungimento fra Tacopina e Franco Baldini (ex Real Madrid), legati da un solido rapporto che resiste ad anni e intemperie. Per adesso nessuna smentita e qualche mezza ammissione dietro le quinte, la pista va seguita ma intanto in bocca al lupo a Rinaudo, che si è presentato nel modo giusto.
Perché se n’è andato Perinetti? Nel comunicato ci sono tutti gli indizi necessari per capire. Al di là dell’irritualità e della mancanza di rispetto di Enrico Preziosi, che annuncia in tv l’ingaggio di un dirigente sotto contratto con un altro club fino a giugno, le motivazioni sono chiarissime. In quella frase in cui si ricorda “il budget più alto di tutta la categoria” speso per risalire c’è tutto. Per risalire due scalini in due anni si doveva spendere e giocare al rischiatutto: Perinetti ha speso tantissimo, ovviamente autorizzato, ma i ritocchi contrattuali in caso di promozione e diverse operazioni economicamente discutibili (su tutte il riscatto di Caccavallo, finito poi in prestito a Cosenza, per la bellezza di 300mila euro, cifra confermata dalla società) hanno incrinato la fiducia di Tacopina. Insomma, la storia di Perinetti si conferma tale: bravissimo dirigente, profondo conoscitore di calcio, capace di farsi aprire le porte anche dai padroni del pallone italiano, ma a un certo punto si arriva a un bivio. Proseguendo a oltranza su una strada con queste caratteristiche senza avere ancora in mano la certezza del nuovo stadio (chiedere per informazioni lumi sui contratti dei vari Pederzoli, Tortori, Ferrari, Facchin, Baldanzeddu e lo stesso Caccavallo) si sarebbe imboccato un vicolo cieco. Ecco, dunque, che si riparte senza più bisogno di rilanci al buio, perché la base di squadra c’è tutta, perché Inzaghi sta facendo un gran lavoro privilegiando la sostanza allo spettacolo e perché era urgente un riequilibrio dei costi e un cambio di rotta. Il che non significa non spendere, ma evitare che i conti vadano fuori controllo, perché da queste parti pianti e stridore di denti li hanno già conosciuti.
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Commenti
Luigi 1960
mercoledì 11 ottobre 2017
Mi vien da ridere. Questo giornalista ha presentato tutto meno che la partita di sabato prossimo. Ci ha solo fornito uno spaccato di problemi societari lagunari legati alla brusca partenza verso Genova del direttore tecnico, tra l'altro prontamente e degnamente sostituito. Se si dovesse presentare la partita in questi termini dalla sponda ascolana per descrivere tutti i problemi societari che assillano l'Ascoli ultimamente non basterebbe un'enciclopedia... ma vacci a capire come gira il calcio oggi.....
Mauro60
giovedì 12 ottobre 2017
Luigi ma che stai di io penso che almeno il 90%delle squadre di b vorrebbero avere i nostri problemi
Luigi 1960
giovedì 12 ottobre 2017
Mauro era solo una battuta per dire che ultimamente si fa un gran parlare di problemi societari da tutte le parti, anche in questo articolo, ma ci si dimentica del calcio giocato. Comunque penso che ad ogni società di problemi bastino i propri. Stammi bene. Ciao.
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