Ascoli, Cacia al Resto del Carlino: “Bellini? Certe persone gli raccontano realtà ben diversa. Volevo restare ma... ”
di Redazione Picenotime
mercoledì 15 novembre 2017
L'ex attaccante dell'Ascoli Picchio Daniele Cacia, attualmente al Cesena, è tornato sulla sua avventura in maglia bianconera nel corso di un'intervista esclusiva realizzata dal giornalista Gigi Mancini per l'edizione odierna de ''Il Resto del Carlino''.
“Avrei voluto chiudere la carriera ad Ascoli e battere il record con quella maglia ma non mi è stato concesso - ha dichiarato Cacia -. Innanzitutto ringrazio il direttore sportivo Marroccu per avermi dato la possibilità di approdare all’Ascoli e conoscere da un lato una piazza devastante come quella bianconera e dall’altro un dirigente, lui, con gli "attributi quadrati", non un aziendalista e raccomandato come ce ne sono tanti in giro. Poi, passando al “periodo caldo” che ha preceduto la mia cessione, posso dire che a Bari, dove iniziarono i problemi, chiesi solo chiarezza, per l’ennesima volta. Tutto qui. La successiva mancata convocazione per il ritiro fu solo la prima parte di un disegno che ancora oggi non ho capito da chi fosse orchestrato, anche perché cambiavano normalmente gli interlocutori”.
Almeno la ragione della cessione l’ha mai capita?
“No, perché cambiavano in continuazione anche quelle. Una volta sentivo parlare di motivi economici, poi tecnici, addirittura comportamentali e quando chiedevo chiarezza l’unico ritornello era lo scaricabarile delle responsabilità verso il presidente. Oggi, a freddo e da esterno, vedendo tutto quello che sta succedendo, presumo che il nostro allontanamento fosse legato alla necessità di ridurre il confronto interno con professionisti esperti, di carisma e personalità”.
Dopo la sua cessione Bellini disse, riferito alla buonuscita, che lei “voleva sempre più soldi”. A distanza di tempo come commenta queste affermazioni?
“Sorrido. E mi unisco a tutte le persone che in questo momento invitano il presidente ad essere più presente ad Ascoli per vedere le cose con i propri occhi. La realtà è ben diversa da quella che gli raccontano certe persone”.
Più volte, dopo il suo addio, lei ha usato l’espressione “certe cose le ho viste solo ad Ascoli”. Che cosa intendeva?
“Sono sul viale del tramonto e vedo il mio futuro come ds. Avendo avuto in passato buoni maestri, credo di aver capito come muovermi in questo mondo. Vi assicuro che negli ultimi mesi ad Ascoli ho imparato ciò che non dovrò mai fare. Avete visto la situazione Perez come è stata gestita? Lasciamo stare”.
Per la prima volta in tre anni l’Ascoli è ultimo in classifica da solo: se lo aspettava?
“Ho grande rispetto per i miei ex compagni e tifosi. Sono molto dispiaciuto per loro, ma c’è chi ha seminato vento e ora...”.
I tifosi hanno messo nel mirino il dirigente Cardinaletti: anche secondo lei è l’unico responsabile o ce ne sono altri?
“Personalmente ho ricevuto poca chiarezza da più di un dirigente”.
Per tirarsi fuori da un momento come questo cosa serve più di tutto?
“Non posso parlare del presente, ma vi posso dire quella che è stata la ricetta delle due salvezze che ho vissuto lì: zoccolo duro nello spogliatoio formato da uomini veri e coesione squadra-tifosi”.
Anche per lei non è una stagione facile...
“Come già detto, io non volevo andare via. Ho voltato pagina e sono arrivato in un club ugualmente importante, con un bello stadio, una tifoseria calda e una società che stimo molto. Alla prima da titolare ho messo a segno una doppietta, poi mi sono infortunato anche a causa della preparazione sbagliata che sono stato costretto a fare ad Ascoli”.
Il suo saluto ai tifosi?
“Gli dico di non mollare e di continuare a sostenere chi va in campo. Da ultimo vorrei ringraziare anche voi del Carlino per essere stati gli unici, la scorsa estate, ad aver scritto sempre la verità su me, Giorgi, Perez e Bianchi”.
© Riproduzione riservata
Commenti
carlo
mercoledì 15 novembre 2017
Musica per le mie orecchie pronta una nuova bolletta ahah. Buona ex lega Pro
paolo
mercoledì 15 novembre 2017
Grazie Daniele, grande indimenticabile bomber. La tua onesta' intellettuale ti fa onore. Purtroppo, in certi ambienti e con certi dirigenti sprovveduti di calcio, dire la verita', senza ipocrisia, puo' costare caro. Ci hai salvato da retrocessioni sicure e poi sei stato fatto fuori perche' hai denunciato tutti gli errori di questa societa' guidata da incompetenti. Grazie, guarisci presto e auguri per un veloce rientro in campo a suon di gol.
sandro
mercoledì 15 novembre 2017
Parole sacrosante, faccio un solo appunto al grande bomber, queste cose dovevi dirle prima per il bene di tutti!
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