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Ascoli Picchio, tifosi a LatteMiele: “Chiediamo ufficialmente un confronto pubblico a Bellini”

di Redazione Picenotime

lunedì 04 giugno 2018

Questa sera due rappresentanti della tifoseria dell'Ascoli sono intervenuti in diretta nel corso della trasmissione "Radio Goal" condotta da Alberto Crementi e Sandro Conti sulle frequenze di LatteMiele Ascoli. Si è parlato in particolar modo della stagione appena conclusa e delle vicende societarie degli ultimi giorni dopo il raggiungimento della salvezza (proseguono spediti i contatti tra il presidente Francesco Bellini ed il gruppo "Re Outside" rappresentato da Alex Oliva).

Gianni Luzi: "Ringrazio a nome del gruppo Ultras e della Curva Sud tutti i tifosi dell'Ascoli, dai più piccoli, agli anziani, alle donne, che sono stati vicini alla squadra, che ci hanno appoggiato e ci hanno dato forze necessarie per poter sostenere una squadra che francamente dall'inizio era sembrata inadeguata per questo campionato. Tutti insieme abbiamo voluto Francesco Bellini presidente dell'Ascoli, in migliaia eravamo davanti al tribunale il 6 Febbraio 2014, non lo dimentichiamo. Ora però leggere i giornali dopo la salvezza e sapere che Bellini ha deciso di vendere perchè si sente minacciato, sente a rischio la sua incolumità, va in giro con la Digos, a noi fa male. Noi abbiamo passato anche dei guai per avere questa Società, è stato accolto come un re, abbiamo sempre portato rispetto alla sua persona ed alla sua famiglia, abbiamo accettato tutto ciò che è stato fatto. Bellini non è mai stato contestato fino alla gara con la Salernitana dello scorso 3 Marzo. Nel calcio contano i risultati, l'Ascoli di Bellini, dopo un primo campionato perso in C e trasformatosi nella promozione in B a causa dei problemi del Teramo, ha avuto tre tornei cadetti con salvezze all'ultima e alla penultima giornata e quest'anno ai playout. Ci hanno detto che la nostra Società era trasparente, vicina alla gente, che avrebbe rispettato i tifosi, questo però è accaduto solo per un anno e mezzo, da due anni il rapporto tra Società e tifosi e aziende si è incrinato del tutto. Abbiamo incontrato Bellini diverse volte, anche durante questo campionato, sia a casa sua che in sede. Lui è un grande imprenditore, ha 70 anni, ma ha detto cose contrarie alla realtà, come i 40mila euro di multa presi a causa dei tifosi o i giocatori minacciati dopo la gara di Parma. E' stato creato un muro tra Società e gente, i giocatori non possono parlare con i tifosi e con i soci a rischio di essere messi fuori rosa o pagare multe, ce lo hanno detto loro una volta che li abbiamo incontrati al termine di una partita sul ponte Rozzi. A Bellini, nel tempo, sono state fatte credere cose che non corrispondono a realtà. Anche nella scorsa stagione Aglietti, dopo la salvezza di Bari, ha ammesso di essersi dimesso ed è venuto fuori tutto, così come la scorsa estate, nel ritiro a Cascia, i giocatori messi fuori rosa mangiavano per conto loro mentre si voleva portare lì un giocatore squalificato per calcioscommesse. Non abbiamo costretto Bellini a vendere o andare via, a Cremona ha detto che saremmo andati in Serie A, dopo Pescara ha detto che avrebbe fatto una grande squadra per il prossimo campionato, poi veniamo a scoprire che lo scorso Marzo ha firmato un precontratto di vendita con qualcuno... Ci sentiamo traditi, vogliamo sapere che dobbiamo fare di più per avere una Società normale, che rispetti la sua gente. Dopo la gara con l'Entella non è arrivato neanche un complimento per il calore di 11mila persone, che hanno cantato, pianto e gioito giovedì scorso. Un presidente scende in mezzo al campo e col microfono dice: "Vi ringrazio, ripartiamo tutti insieme e cercheremo di sbagliare di meno", così non è stato. A La Spezia, nel 2016, quando ci salvammo senza allenatore, c'erano Tosti e Marroccu a rappresentare la Società, con Marroccu portato in trionfo dalla squadra. A Bari, l'anno scorso, direttore sportivo e allenatore se ne ne sono dette di tutti i colori in sala stampa. Quest'anno, dopo la gara con l'Entella, ci sono stati dei parenti di attuali dirigenti che hanno insultato i soci accusandoli di aizzare i tifosi, il presidente invece è sceso in sala stampa dicendo che i tifosi sarebbero dovuti venire anche prima allo stadio. Questo clima non ci porta lontano, non so chi l'ha creato e perchè. L'Ascoli ha un valore sociale, non possiamo accettare una Società diventata fredda, senza cuore e senso di appartenenza, questa è la realtà. In Lega Pro, il primo anno, la Società aveva un tot di sponsorizzazioni oggi dimezzate. Questa squadra aveva 14 punti dopo 17 gare quest'anno, in qualsiasi azienda chi viene pagato per far funzionare gli ingranaggi, quando le cose non vanno, se ne va. La squadra era ultima in classifica, i giocatori si picchiavano con l'allenatore al Picchio Village dove c'erano anche figure poco chiare, abbiamo vissuto un film che non possiamo più ripetere. Sono stati dati quasi 2 milioni di euro al Pescara per un giocatore che lo stesso staff tecnico ha deciso di non schierare mai. Se un ds fa un'operazione del genere e l'allenatore non lo fa giocare, te la prendi con i tifosi? Stiamo scherzando? Il Cittadella, con la metà dei soldi che spende l'Ascoli, fa la semifinale dei playoff. L'Ascoli deve tornare la squadra di tutti, dei giocatori che si innamorano della gente, qui invece abbiamo una Società che disegna i cerchi al Picchio Village e che dice che tutti quelli fuori dal cerchio non esistono. Queste cose andatele a chiedere a tutti i giocatori passati ad Ascoli negli ultimi anni. Queste cose le abbiamo dette a Bellini di persona, davanti a sua moglie ed a Capanna. Abbiamo cercato di fargli capire che secondo noi, ascoltando il martellamento di chi gli ruota intorno, sarebbe diventato maggiore il suo distacco dalla città, a 70 anni invece avrebbe potuto essere ricordato molto meglio. Spero che Bellini sia in buona fede, me lo auguro, non sappiamo se abbia gia venduto o meno, se sta vedendo cosa fare. Per il bene dell'Ascoli e anche il suo, facciamo un confronto pubblico, lo chiediamo ufficialmente, un confronto sereno, razionale in cui ci dicono le motivazioni di un'eventuale uscita dall'Ascoli oppure se ci sono accuse da farci o altre cose da chiederci. Noi gli diremo quello che abbiamo fatto, ognuno nella vita si deve assumere le proprie responsabilità. Cosa pensa degli errori fatti in Società? Ha azzeccato la scelta delle persone? La gente gli ha chiesto o ha dato? Il primo coro contro lui è arrivato solamente tre mesi fa con una situazione di classifica molto preoccupante. Io porto rispetto a Bellini, ha l'età di mio padre che purtroppo non c'è più, anche se lui non ci ha portato rispetto, minacciando di smontarci la curva e dicendo altre cose assurde. Lui disse quel 6 Febbraio 2014, sul palco, che quelli erano i soldi spesi meglio nella vita. Per lui abbiamo fatto tanto, Ascoli gli ha dato tutto, lui cosa ha dato a noi? Ha sì messo dei soldi, ma ha fatto degli errori. L'unica volta che ha detto di aver sbagliato è successo dopo un incontro in sede con noi e poi lo disse immediatamente dopo anche in conferenza stampa senza parlare con nessuno dei suoi collaboratori, è successo due mesi fa, solo quella volta è successo, Ogni giorno gli viene riportata una realtà dei fatti a mio parere distorta, chi ha dei privilegi li vuole mantenere, lo stipendio è tutto per loro, chi non è di Ascoli non può capire l'amore che abbiamo per questa maglia. Ci sono stati errori anche da parte del sindaco, ci ha promesso che avrebbe terminato la Tribuna Est e non è stato così, gli abbiamo detto che deve accelerare. Abbiamo una tribuna centrale senza copertura, non esiste una cosa del genere altrove in Italia, chiunque viene ad Ascoli ci considera da terzo mondo. Bellini ha buttato soldi per tutte le persone di cui si è circondato, qui serve gente che ama l'Ascoli, con senso di appartenenza, non ci servono persone mandate da Tizio o Caio... Noi non lo minacciamo e non ci risulta che sia stato minacciato per strada, per noi è una novità, se qualcuno ha notizie diverse ce le dica, a noi non risulta. Deve cercare di farsi amare, non deve regalare soldi a gente che lo e ci mette nei guai. Non presentiamo la squadra ad inizio stagione da due anni, non è concepibile. Sono tre anni che non festeggiamo la salvezza, noi viviamo di calcio ma non possiamo festeggiare con i giocatori perchè la squadra è stata messa in un bunker. Cosa è successo a Novara? Eravamo quasi 100 tifosi, finisce la partita, felici per l'importante vittoria, ci guardiamo negli occhi con la squadra gridando "Noi e voi", passa il presidente in mezzo al campo con il suo "harem" intorno, nessuno di loro si è girato verso il Settore Ospiti, nessuno ci ha guardato in faccia. Si deve liberare delle persone di cui si è circondato, deve riunirsi e parlare con i soci, vogliamo la Società nata il 6 Febbraio 2014, si devono mettere a sedere tutti loro e decidere che fare, vendere o non vendere, sono loro quelli a cui abbiamo consegnato un immenso valore, sportivo e sociale. Faccio un appello ai soci ascolani, non vi nascondete, uscite fuori, chiedete un incontro, il giochetto delle tre carte è finito, devono tutti prendersi le proprie responsabilità. Chi vuole il bene dell'Ascoli è il momento che tiri fuori la testa. Se noi mettiamo l'Ascoli sopra ogni cosa andiamo lontano, altrimenti siamo morti". 


Alfredo Pizi: "Anche io ringrazio tutti i tifosi dell'Ascoli che ci hanno supportato e ci hanno ringraziato, in particolar modo dopo la salvezza, per il lavoro svolto in Curva Sud. Non era facile prendere una posizione, a due mesi dalla fine, in tanti volevano contestare ma c'era una squadra da salvare. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo voluto metterci la faccia, siamo andati a Pedaso, abbiamo voluto incontrare i giocatori più rappresentativi, si sono presentati Mengoni, Cherubin e Agazzi, c'è stata una discussione leale con loro, nonostante non fosse facile, ricordiamoci come Sommesse ci avesse giurato sui figli che non si vendeva la partite... Sono stati sinceri, ci hanno detto che caratterialmente non erano il massimo, erano molto influenzati dall'ambiente esterno, che mugugnava per una Società molto distante dai tifosi. Abbiamo fatto una promessa con loro, noi avremmo supportato la squadra fino all'ultima giornata, da loro volevamo che la salvassero all'ultima giornata, ci sono riusciti due partite dopo, siamo stati orgogliosi lo stesso della parola che ci hanno dato, ci hanno messo la faccia, noi li abbiamo sostenuti, loro hanno rispettato i patti. Non sono mai venuti sotto la Curva nel finale di stagione, gli abbiamo detto che se avessero salvato la squadra li avremmo fatti venire dentro la Curva, mentre in caso di retrocessione sarebbero stati contestati per aver fatto perdere la B alla squadra della nostra città. E' stato un passo difficile da fare ma abbiamo deciso cosi, visto che la Società era abbastanza assente. Pensiamo a Cacia, Giorgi e Perez, grandi protagonisti della scorsa salvezza e protagonisti anche di importanti donazioni per i terremotati nelle nostre raccolte fondi. Sono stati trattati come vermi, messi fuori rosa e svenduti. In Società non sono stati trasparenti con i giocatori che hanno salvato questa squadra. Bellini ha detto che ci voleva in numero maggiore allo stadio, che ci smontava la curva, che è costretto ad andare in giro con la Digos. Siamo tra le società di B che porta più tifosi in trasferta, il 1° Maggio eravamo 300 a Chiavari, meritiamo di essere rispettati. Aggressione Venditti e Parlati? Anche quel frangente è stato enfatizzato. Molti di noi sono stati chiamati in questura, ancora una volta capro espiatorio di ogni situazione, non ci risulta che sia venuto fuori nessun certificato medico per atti violenti. Magari si tratta qualche ruggine davanti ad un locale, Ascoli è una città piccola, da queste vicende è meglio rimanerne fuori, fermo restando che la violenza personale va sempre condannata anche se è successo in passato qui anche a Bierhoff, non sono cose normali ma a volte accadono, di certo non erano Venditti e Parlati i colpevoli di quella situazione difficile che si era venuta a creare. Ci auguriamo tutti di tornare al simbolo storico di cui ci siamo innamorati fin da piccoli, è il simbolo che ci ha rappresentanto e fatto conoscere in tutta Italia. Ci aspettiamo, prima di un'eventuale cessione, che la trasparenza di cui in Società si sono vantati si concretizzi nell'andare a donare i fondi raccolti per le popolazioni terremotate anche con l'aiuto di noi tifosi. Anche qui noi ci abbiamo messo la faccia invitando Cardinaletti in un ristorante di Ascoli davanti a Pirozzi con dei progetti. Questi progetti però non sono stati mantenuti, nè forse Pirozzi conosce più Cardinaletti... Spero, come dice Gianni, che Bellini accetti il nostro invito per un confronto pubblico per capire le mosse future e cosa intende fare".  


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Commenti

Condor77
lunedì 04 giugno 2018

"Gli hanno raccontato" "sono state fatte credere cose"... Chi è questa gente?? Voglio i nomi e cognomi. Voglio che Bellini resto alla guida dell'Ascoli. Che dia pieni poteri a Tosti.


BÀÀ
lunedì 04 giugno 2018

PER FORTUNA NN SONO TUTTI CAPRÒ...... CI SONO ANCHE UOMINI COME GIANNI LUZI. GRAZIE TERMINATOR;-)


Ceascu
lunedì 04 giugno 2018

Questo è' un discorso sensato,altrimenti se Bellini se ne va massimo fra due anni faremo trasferte vicinissime


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