Ascoli Time
di Redazione Picenotime
L'ultimo numero di "B Magazine", rivista ufficiale della Lega di Serie B, ha dedicato due pagine ad un'attenta analisi degli spettatori del campionato cadetto appena andato in archivio. L'Ascoli Picchio, nelle 21 gare interne di regular season, ha visto lo stadio "Del Duca" riempirsi di 119.542 tifosi, 13° posto nello speciale ranking con una media di 5692 spettatori a partita.
Record: 3.438.861 è record, perché se si esclude la stagione 2006-07 (quella che vide contemporaneamente in B Juventus, Napoli e Genoa), mai tanti tifosi
avevano assistito al campionato. E per il terzo anno consecutivo hanno presenziato alle 462 partite più di 3.000.000 di spettatori, ai quali vanno aggiunti i 120.388 di playoff e playout dove spesso si è giocato in stadi esauriti, a dimostrazione di quanto piacciano gli scontri “dentro o fuori” che mettono in paliouna promozione in A e una salvezza.
Una partecipazione di pubblico che attesta ancora una volta la crescita della B, un campionato che regala gol ed emozioni. Infatti, la bellezza del torneo è proprio nell’imprevedibilità delle gare: come più volte hanno sottolineato allenatori e giocatori, nella quasi totalità dei casi si può vincere e perdere contro chiunque. L’assenza di partite dall’esito praticamente scontato avvicina il pubblico, invoglia a seguire gli eventi sia che faccia caldo, sia che sugli spalti ci sia parecchio freddo.
Così se due anni fa allo stadio ci andarono 3.050.662 spettatori e nella scorsa stagione il dato salì a 3.199.973 (in pratica 150.000 appassionati in più), i 3.438.861 di quest’anno rappresentano un vero e proprio boom, perché tanta gente allo stadio dimostra ulteriormente come il mix calciatori giovani-calciatori esperti scelto dalle società sia vincente.
La squadra più seguita è il Bari: al “San Nicola” si sono registrate ben 338.539, ma si sa, questa è una città che vive di calcio e, lo stadio disegnato dall’archistar Renzo Piano è entrato nella storia per aver ospitato il 29 maggio 1991 la finale di Coppa Campioni (Stella Rossa-Olympique Marsiglia vinta 5-3 da Mihajlovic e compagni ai calci di rigore) e la finale terzo e quarto posto di Italia ’90 (nella quale battemmo l’Inghilterra per 2-1). A tanto pubblico, il Bari ha offerto un ottimo rendimento fatto di 13 vittorie in 21 partite, che hanno fruttato 44 punti (solo l’Empoli che ha vinto il campionato “per distacco” ha fatto meglio nelle gare interne).
La salvezza è giunta solo sul filo di lana, ma se si fosse giocato il campionato del tifo il Cesena sarebbe andato dritto spedito in Serie A. In Romagna, dove il ricordo della squadra che entusiasmò negli Anni Settata si fonde con quelli della grandeur di qualche anno fa (qui ha giocato pure Adrian Mutu), allo stadio ci sono andati in 274.617. E, analizzando il rendimento della squadra, c’è da dire che nel conseguimento della salvezza il pubblico ha avuto un peso determinante, viste
le 11 sconfitte esterne e i 36 punti su 50 in classifica conquistati nel fortino di casa.
Anche a Parma la passione si è fatta sentire: 268.814 spettatori hanno seguito il campionato della squadra di D’Aversa. Ma questa, si sa, è una storia veramente speciale. Il fallimento di tre anni fa ha compattato città, tifosi, società e squadra rendendo possibile un’impresa semplicemente eccezionale fatta di tre campionati consecutivi vinti. Salire dalla D alla A facendo percorso netto, non è scontato anche se ti chiami Parma.
L’amore dei foggiani Passione alle stelle anche a Foggia, per la B ritrovata e a Frosinone, dove l’obiettivo era tornare in Serie A. La squadra allenata da Stroppa ai suoi 231.129 tifosi ha regalato gol e spettacolo, con prestazioni nelle quali ha mostrato un ottimo calcio e tanto orgoglio, ottenendo anche risultati impensabili come il pareggio 2-2 con il Venezia con due reti segnate praticamente nel recupero. A Frosinone i 216.903 (ai quali ne vanno aggiunti 27.244 dei playoff) sono stati il premio per la società che ha iniziato la stagione nel vecchio “Matusa”, prima di passare al “Benito Stirpe”, un vero gioiello, impianto di proprietà del club.
Vicino a quota 200.000 la Salernitana sorretta all’ “Arechi” da 194.649 spettatori.
Per concludere due curiosità: il Foggia è stata la squadra più seguita in trasferta, nel “settore ospiti” dei vari stadi si sono accomodati 24.409 paganti, mentre l’impianto nel quale si sono recati più spettatori a seguire la propria squadra è quello di Cesena: in 14.751 hanno sorretto la propri giocatori contro quelli di casa
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