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Gondo: “Ho preferito l'Ascoli al Perugia, qui starò benissimo. Pulcinelli persona speciale”

di Redazione Picenotime

mercoledì 31 agosto 2022

Cedric Gondo è stato il grande protagonista dell'inizio di stagione dell'Ascoli capolista del campionato di Serie B con 7 punti insieme al Genoa. Il 25enne attaccante ivoriano, arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla Cremonese, ha realizzato 4 reti in tre match con la perla della prima tripletta tra i professionisti allo stadio "Barbera" di Palermo.

"Penso che ci sia tutto per fare bene qui ad Ascoli. squadra, ambiente, città. Mi sono trovato subito bene in questa società - ha dichiarato Gondo in un'intervista a cura di Tullio Calzone pubblicata oggi dal 'Corriere dello Sport' -. Arrivo in Italia dalla Costa d'Avorio? E' stata un'esperienza complessa. Quando vai in un Paese nuovo, devi adattarti e capire dove sei. Sono arrivato piccolissimo, avevo 7 anni. Ma ho avuto sempre persone che mi sono state vicine. Come Renato Candier che mi ha aiutato e mi ha seguito nel mio percorso iniziale nel mondo del calcio. Ricordo con affetto anche la mia prima maestra, Marianna, le sono grato perchè mi ha insegnato l'italiano. Ma ringrazio le tantissime persone che mi hanno accolto e aiutato sin da piccolo qui da voi. Senza dimenticare mai i sacrifici fatti dai miei genitori: papà Samma, mamma Maria Cristina. Eravamo io più quattro fratelli e quattro sorelle, non è stato semplice, ma siamo restati molto uniti. E i primi anni a Treviso sono stati intensi e fecondi. I miei genitori mi hanno insegnato che la semplicità e la normalità vengono prima di tutto, Come i valori cristiani che mi hanno trasmesso. Se mi sento un "gondoliere"? Diciamo che da piccolo mi chiamavano "gondola" per via del cognome. Poi la mia compagna Chiara De Nasti, lagunare di Mestre, ha fatto il resto. Mio figlio Gabriele? E' un dono. Ha tre anni ed è la felicità di tutta la famiglia. Gli piace il pallone e giochiamo tanto al calcio insieme - ha aggiunto Gondo -. Gli inizi di carriera? A Firenze mi portò Renato Candier che mi ha seguito agli inizi. In Grecia sono stato con Antonio Donnarumma che mi ha dato tanto dal punto di vista dell'amicizia. La Salernitana? Il direttore Fabiani mi ha incoraggiato moltissimo. Avevo chiesto di andare via, lui mi convinse a restare. Poi è finito un ciclo e hanno voluto cambiare. Mi è dispiaciuto non restare in una società che mi ha dato tanto. Devo molto a Salerno ed alla sua gente che porto nel cuore. Pulcinelli? Una personale speciale, dal punto di vista umano è difficile trovare nel calcio uomini così. C'è stato subito feeling tra di noi e con l'ambiente. Ventura e Castori? Ho imparati da entrambi. Con l'ex ct si giocava più in ampiezza. Mister Fabrizio cercava sempre la profondità. Approcci diversi, ma devo essere riconoscente ad entrambi per la fiducia che mi hanno concesso e le cose che mi hanno insegnato. Bucchi? Abbiamo un ottimo rapporto. E' un grande allenatore, vuole che stiamo sempre sul pezzo e se abbassi l'impegno si fa sentire. Cerca quella mentalità che è fondamentale in questo campionato.  Ho la voglia giusta e la squadra mi assiste tantissimo. Non è facile dopo tre settimane di lavoro fare subito bene. Ma la B è lunga. E questi quattro gol sono già alle spalle: conterà il prossimo. A me piace attaccare la profondità. Muovermi per creare spazi per gli altri. I compagni di squadra più importanti avuti finora? Non ce n'è uno in particolare, ho legato con tutti. Con Djuric ci capivamo in un attimo perchè abbiamo giocato tanto insieme. Ribery ci motivava continuamente, provando a trasmetterci la grande mentalità del campione quale è. Ma anche tanta umiltà. Comunque sto imparando tanto anche ad Ascoli con Dionisi che mi dà consigli preziosi. E questo è importante per me che voglio crescere e migliorare ancora tanto. Perchè non sono andato a Perugia dove avrei ritrovato Castori? E' stata una scelta personale. Mi ha cercato anche il ds Giannitti e ringrazio mister Fabrizio per la stima che ha per me. Ma a volte nel calcio bisogna prendere altre strade, Ho preferito Ascoli, dove starò benissimo. I miei attaccanti ideali? Sono ivoriano e cresciuto con Drogba che era il mito dei bambini come me. Ma mi piacciono anche Higuain e Suarez. E appena posso rubo il mestiere a tutti. Obiettivo tornare in A, magari con l'Ascoli? Ne ho ancora tanti di sogna da realizzare. Per ora voglio solo crescere come calciatore e come persona. E dare una mano all'Ascoli. A Salerno e Cremona è stato bellissimo conquistare la massima serie. Aiuta a farti maturare ed a credere in te stesso. La voglia di vincere può farti perdere, però. Con Daniel Ciofani abbiamo capito che avremmo potuto farcela lo scorso anno alla Cremonese nonostante il batticuore finale quando la promozione non dipendeva più solo da noi. Ma ci abbiamo creduto sino alla fine. Ecco perchè non bisogna mollare mai. Pronto ad un'eventuale chiamata del ct Mancini vista la mia cittadinanza italiana? Ci ho pensato, ma il mio sogno è la nazionale ivoriana. Certo l'azzurro è un'icona nel mondo del calcio e sono riconoscente a questo Paese che è anche un po' mio. Ma sono nato in Costa d'Avorio. Promesse ai tifosi dell'Ascoli? E' sempre difficile farne. Ma se i nostri tifosi continueranno a starci vicino ed a spingerci, possiamo solo fare bene".


Foto Lapresse - Legab.it

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Commenti

sopra..tutto... l'Ascoli Calcio
mercoledì 31 agosto 2022

Con questa società, con questa squadra..con questi tifosi... hai fatto la scelta migliore. Noi chiediamo solo impegno e la maglia sudata... NOI SIAMO L'ASCOLI CALCIO.


paul
mercoledì 31 agosto 2022

Si capisce subito che sei un bravo ragazzo e il senso di appartenenza al tuo paese d'origine ti fa onore. Ascolta i consigli di Bucchi e Dionisi che sono Stati due grandi attaccanti e vedrai che i gol vengono da soli


daesterno
giovedì 01 settembre 2022

Ricordiamo anche un suo predecessore all'Ascoli, sempre ivoriano, il primo africano a giocare in Italia: Francois Zahoui, che da allenatore della nazionale della Costa d'Avorio batté l'Italia in amichevole....