Nord del Piceno
01/10/2019 10:08
Nei commenti il solito sali e scendi tipico dell'ascolano (come non ricordare Boskov, che a tal proposito recitava: tifoso ascolano o con piedi sotto terra o con piedi sopra cielo, mai con piedi su terra...) ma questo è. Tuttavia, venendo a ieri, la Cremonese è stata costruita per la promozione diretta, la rosa migliore, forse, della serie cadetta, eppure la partita nel secondo tempo poteva essere pattata (Arde quel gol quasi fatto capitato a Rossetti lo avrebbe capitalizzato... Sebbene a Rosseti vada riconosciuto che sono 4/5 sei mesi che non vede il campo e questo si vede, così come le polveri bagnate), anche per effetto del clamoroso calo della Cremo, che praticamente nella seconda frazione, a parte un paio di ripartenze inconcludenti, ha rinunciato a giocare a calcio rintanandosi nella propria metà campo e sbagliando almeno 15 situazioni in fase di impostazione dalla difesa (ad una certa ho pensato che ci facessero appositamente tanto bizzarro fosse quell'atteggiamento). venendo a noi, la prestazione peggiore della fin qui breve stagione, partita sbagliata in toto, può starci comunque. La differenza con la Cremonese, checche se ne dica, se verrà fuori avverrà più avanti, perché ieri, al di la della bomba di Soddimo, che ha galvanizzato l'ambiente e dato stimoli per attaccare con piglio, non si è per nulla vista. Con un pizzico di organizzazione in più l'Ascoli averebbe pareggiato. Parlo da tifoso, non da allenatore, quale non sono, e personalmente più che la giornata storta, che potrebbe starci, mi preoccupano le ricadute continue negli atteggiamenti (personalismi) che alcuni interpreti della nostra rosa hanno nel loro Dna: Da Cruz, che ha la tendenza a fare il solista, se le cose girano male (come ieri) si dimentica proprio che ha altri 10 compagni di squadra con cui dialogare e che soprattutto vestono la stessa maglia, con risultati che alla lunga rasentano l'indisponente/ridicolo (senza mettere in dubbio le qualità immense del ragazzo, ieri sfido chiunque a dire che non ha provato dentro di sè il desiderio di urlargli in faccia di passare quel pallone e che il circo è ben altra cosa); Ninko, ci risiamo ancora, ancora una volta ed un'altra volta ancora. Giocatore sublime per tecnica e visione, ampiezza e profondità di manovra, ma discontinuità stellare. Poi, come ieri, se le cose e gli umori girano verso la luna nera, bé il gioco è fatto... Scenate, pugni alla panchina, calci agli scalini in cemento, cartellini (ieri per fortuna no il rosso), insulti ai compagni, mancanza di rispetto, figuracce per la società. Penso che, una squadra forte ed una società di blasone come l'Ascoli, debba porre rimedio a ciò, le modalità e le ricette vanno lasciate ai tecnici e ai dirigenti, ma qualcosa va fatto.