Perez: “Ad Ascoli c'è bisogno di un cambiamento. E' stata l'esperienza più bella della carriera, ho ancora i brividi”
di Redazione Picenotime
venerdì 30 maggio 2025
Leonardo Perez ha vestito la maglia dell'Ascoli dal 2014 al 2018 collezionando complessivamente 87 presenze ufficiali. E' stato protagonista di 19 reti e 5 assist tra Serie B, Serie C e Coppa Italia Serie C.
Il 35enne attaccante di Mesagne nell'ultima stagione ha vinto il campionato di Serie D con il Casarano. Al suo attivo 6 gol in 27 presenze nel girone H, più una rete in 2 match di Coppa Italia Serie D ed una doppietta il 14 Maggio nella partita vinta 3-2 sul campo del Guidonia per la Poule scudetto.
Abbiamo contattato telefonicamente il "Soldato" nel tardo pomeriggio odierno per un parere sulla difficile situazione che sta vivendo il Picchio e per analizzare, a livello personale, l'annata calcistica da poco andata in archivio.
Leo, con il Casarano ti sei tolto la bella soddisfazione di vincere il campionato.
"E' stata una stagione positiva, non ho giocato tantissimo ma mi sono sacrificato per la squadra, giocando spesso esterno d'attacco ed a volte anche a centrocampo. Si è creato un bel gruppo e mi vogliono bene. E' stato un ottimo campionato e dopo oltre 25 anni siamo tornati tra i professionisti. Il Casarano ha un presidente molto facoltoso che non ci ha fatto mancare nulla e sa fare le cose come si deve. L'anno scorso c'erano stati moltissimi problemi, in questa stagione ha agito lui in prima linea, ha sistemato la società ed a Dicembre ha avuto anche il coraggio di cambiare tecnico quando eravamo primi in classifica, dopo la prima sconfitta, proprio perchè vedeva che non giravamo per il verso giusto. Da parte mia c'è l'intenzione di restare, vedremo se ci sarà modo di formalizzare una volta che saranno ultimate le pratiche per l'iscrizione".
Sei rimasto molto legato ai colori bianconeri. Come hai vissuto la retrocessione del 10 Maggio 2024 e l'ultimo travagliato campionato?
"Nessuno si aspettava che l'Ascoli potesse retrocedere la scorsa primavera. Erano stati fatti anche investimenti importanti, volevano provare a fare qualcosa di diverso ma con poca programmazione e tanta confusione non si va da nessuna parte e si rischia di fare più male che bene. E' successo pure ad altre squadre blasonate, come ad esempio alla Spal, che in poco tempo è passata dalla Serie A a disputare i playout in Serie C. E' stato un dispiacere vedere il Piccho tornare in C dopo nove anni e purtroppo anche l'ultima stagione è andata male. Non vedo idee chiare, sono stati cambiati diversi allenatori, Di Carlo è stato mandato via poi richiamato. Occorre affidarsi agli uomini giusti ed avere un gruppo di giocatori che poi ti possa permettere di risalire china, come è stato ai miei tempi lì. Ascoli è una piazza difficile, particolare, deve esserci unità di intenti tra tutte le componenti per centrare gli obiettivi. C'è bisogno di un cambiamento, di qualcosa di diverso, con maggiore stabilità. E mi pare di capire che anche la piazza voglia questo. Se non c'è sinergia tra la tifoseria e la proprietà è meglio lasciarsi, per il bene di tutti".
Hai avuto un rapporto sempre molto intenso con i tifosi del Picchio. Cosa ti senti di dir loro in questo momento particolarmente complicato?
"Ricordo perfettamente il primo giorno in cui arrivai ad Ascoli, nell'estate 2014. Mi volevano anche squadre di Serie B ma sentivo dentro di me il desiderio di venire lì. Ho ancora impresso in mente il primo confronto con i tifosi. Non ci hanno mai chiesto la vittoria del campionato ed hanno sottolineato che non saremmo mai stati giudicati per i gol mancati o per i passaggi sbagliati. Quello che interessava loro era l'atteggiamento e l'attaccamento alla maglia, con il massimo impegno. Quelle frasi me le sono sempre portate dietro ed ho cercato di onorarle in ogni partita, dando tutto in campo. Soprattutto in B non avevamo degli squadroni, abbiamo lottato per mantenere la categoria e ci hanno costantemente supportato. E' una piazza molto esigente che però capisce perchè ha visto calcio. E quando una tifoseria è competente, è poi difficile vendere del fumo. Comprendono al volo chi realmente sta dando tutto e chi invece non sta remando verso la giusta direzione. Lo dico sempre a mia moglie, Ascoli è stata l'esperienza più bella della mia carriera, se non ci fosse stato il terremoto credo che sarei rimasto a lungo lì. Ne abbiamo viste di tutti i colori in quel periodo ma siamo sempre stati un blocco unico, squadra e tifosi. Ho vissuto tantissime emozioni, ho ancora i brividi a parlarne. Stavo bene anche quando in B giocavo pochi minuti, mi sentivo importante, succedeva sempre qualcosa di positivo, bastava una scintilla e percepivo quanto la gente mi volesse bene. Permane del rammarico per quello che è successo poi nel mio ultimo anno, è stato un dispiacere andare via in quel modo. Resto molto legato alla piazza bianconera, ci tengo a salutare con affetto tutti i tifosi e li invito a tener duro. Lo so che non molleranno mai e sono certo che torneranno dove meritano".
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© Riproduzione riservata
Commenti
remo
venerdì 30 maggio 2025
Grande Leo, il soldato bianconero, torna da noi!!!
Fabio
venerdì 30 maggio 2025
Leonardo Perez uno di noi
POTENZA⚡PICENA
venerdì 30 maggio 2025
ONORE A SOLDATO PEREZ !
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