Ascoli Calcio, Neri: “Siamo in continuo contatto con i calciatori e vogliamo essere vicini al territorio”
di Redazione Picenotime
lunedì 30 marzo 2020
Il presidente dell'Ascoli Calcio Carlo Neri sta continuando a lavorare dalla sua abitazione nel centro di Roma in queste giornate caratterizzate dallo stop dell'attività agonistica a causa dell'emergenza Coronavirus.
"Attraverso il nostro staff tecnico, atletico e medico siamo in continuo contatto con i nostri calciatori, che stanno seguendo un programma di allenamenti presso le loro abitazioni. Cerchiamo di seguirli in tutti gli aspetti, anche da un punto di vista psicologico, dietro ad ogni calciatore c'è un giovane che, come tutti i cittadini, può vivere momenti di ansia e sconforto in queste giornate molto difficili, nessuno deve essere lasciato solo, ora più che mai. Noi, come Società, siamo molto presenti e gli strumenti digitali ci permettono fortunatamente di proseguire l'attività del club anche in questa fase delicata - ha dichiarato nel pomeriggio odierno Neri a Picenotime.it -. In questo momento, a mio avviso, il tema calcistico passa in secondo piano. Bisogna, come esigenza primaria, tutelare la salute di tutti. Questo è ciò che conta. Restiamo in continuo contatto con le istituzioni e con la Lega di Serie B, non vogliamo sicuramente assumere un atteggiamento passivo in tale situazione, abbiamo lanciato le nostre proposte ma ci atterremo, per quanto concerne le prospettive future, a quelle che saranno le disposizioni del Governo. Poi ovviamente faremo leva su quelle che saranno le indicazioni del settore sanitario, con il nostro responsabile medico Enrico Ligabue che è parte integrante della commissione medico-scientifica della Lega di Serie B e che continua a monitorare h24 l'evolversi della situazione. Non è tempo di pensare agli interessi personali, non bisogna guardare al proprio orticello, siamo in attesa di quelle che saranno le decisioni di Figc e Leghe, nel frattempo continuiamo a lavorare per portare avanti al meglio le nostre attività e pensare a quello che succederà post emergenza. Importanti studi economici internazionali hanno calcolato che serviranno circa 13 anni per tornare a ciò che stiamo vivendo ora, nel 2020. Dovranno passare addirittura 25 anni per tornare invece alla situazione precedente alla crisi economica del triennio 2011-2014. Bisognerà puntare quindi sulla sostenibilità, sull'abbassamento dei costi e su un forte senso di responsabilità. Guardando, per quello che si può, il bicchiere mezzo pieno, questa emergenza potrebbe rappresentare un'occasione per aprire una pagina nuova del sistema calcio. Come Ascoli stiamo valutando la possibilità di incrementare ulteriormente l'attività del settore giovanile, magari andando a creare una Scuola Calcio per bambini di 5, 6 e 7 anni, con un forte impatto sociale e culturale, proponendo un'alternativa ai più giovani di crescita in un ambiente sano e positivo. La Serie B, inoltre, potrebbe adeguarsi alle serie minori ponendo l'obbligo di schierare un determinato numero di Under, ciò permetterebbe di portare una ventata di freschezza al movimento, di abbassare il monte ingaggi e di dare la possibilità agli elementi più validi del vivaio di mettersi in mostra. Per regolare le posizioni di questi Under potrebbero essere introdotti dei contratti di apprendistato, con i ragazzi che avrebbero maggiori tutele e con i club che ne gioverebbero da un punto di vista economico. Si potrebbe pensare anche alla possibilità di ingaggiare uno o più calciatori extracomunitari, con la possibilità di intessere rapporti commerciali e di partnership con le aziende dei Paesi da cui provengono. Sarebbe auspicabile che lo Stato garantisse delle somme economiche ai club per interventi importanti sulle infrastrutture, magari con una parte di finanziamento a fondo perduto a patto che si investa in maniera rilevante sulle strutture del territorio. Penso al centro sportivo ed allo stadio modulati con un maggior efficientamento energetico, alla realizzazione di un convitto per i nostri ragazzi del vivaio, ad un hotel dove poter far alloggiare i calciatori ed i membri dello staff, rilanciando anche il settore edilizio e creando di conseguenza lavoro ed occupazione, una sorta di moltiplicatore che porterebbe benefici a tutto il sistema economico e sociale del territorio".
Il presidente bianconero ha voluto poi lanciare un messaggio di vicinanza a tutta la popolazione picena ed ai tifosi del Picchio: "Non è una frase fatta quando parliamo di Ascoli Calcio come regina delle Marche, una squadra che fa parte della storia e delle tradizioni di un popolo e che alimenta una passione molto intensa. Come Società stiamo pensando ad iniziative di forte impatto sul territorio in questa fase di emergenza, vogliamo far sentire ancor di più la nostra vicinanza a chi sta vivendo purtroppo momenti molto complicati per gli effetti del Coronavirus - ha aggiunto Neri -. E' nostro dovere continuare ad essere portatori di valori sani, nella speranza che presto si possa tornare tutti insieme allo stadio ed a parlare di calcio, di risultati, di moduli e di prestazioni sportive. Ai nostri tifosi mi sento di dire di non mollare mai, in molti hanno paragonato questo difficilissimo periodo ad una "guerra" e di conseguenza dobbiamo essere tutti dei soldatini ligi al dovere ed al rispetto delle regole. Restate a casa, abbiate cura di voi stessi e dei vostri cari, uniti nell'auspicio che si possa ritornare presto alla normalità".
© Riproduzione riservata
Commenti
San Marco
lunedì 30 marzo 2020
Bella intervista con progetti veramente interessanti ed innovativi, complimenti Presidente . Ci auguriamo tutti che la Lega calcio ed il governo ragionino come lei. Torneremo con piu' voce e piu' numerosi alla nostra casa ed a far tremare il Del Duca .Sempre ForzaAscoli.
remo
lunedì 30 marzo 2020
Intervista che accolgo con piacere, bravo presidente!
simone70
lunedì 30 marzo 2020
Belle parole Presidente. Speriamo bene. Ha ragione lei quando dice che … in questo momento, a mio avviso, il tema calcistico passa in secondo piano … Ognuno di noi, dentro, ha la convinzione che questo periodo non sarà breve, che non tornerà nulla come prima. Certo però che le sue parole possano essere di auspicio affinché un giorno, qualunque siano gli scenari, si possa tornare a lottare, cantare, saltare e sperare per il nostro amato PICCHIO.
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