Ascoli Calcio, Petrucci: “Mi mancano famiglia e campo. Stipendi? Stiamo cercando punto d'incontro”
di Redazione Picenotime
giovedì 30 aprile 2020
"Sono a Grottammare, con me c'è il mio cane Max. Non torno a Roma da un paio di mesi, i miei genitori, Stefano e Patrizia, sono a San Basilio, il quartiere in cui sono nato e vissuto, come come mio fratello Danilo". A dichiararlo stamane sulle colonne del "Corriere dello Sport" è il 28enne centrocampista dell'Ascoli Davide Petrucci, che ha collezionato finora 21 presenze con la maglia del Picchio tra campionato di Serie B (19 gare giocate con 2 assist) e Coppa Italia (2 apparizioni dal primo minuto contro Pro Vercelli e Trapani).
"In questo periodo il vero leone in gabbia è mio padre, abituato a correre 100 chilometri al giorno in bicicletta, ora deve usare i rulli. CI confrontiamo continuamente, ogni giorno invio a papà un video dei miei allenamenti - ha aggiunto Petrucci -. Del calcio mi mancano il toccare la palla in campo, le risate di spogliatoio, la partita, il calore del pubblico. Nella vita privata mi manca abbracciare i famigliari, stare con loro. Proprio ora che sono tornato in Italia, dopo 12 anni all'estero, avrei potuto essere più presente in famiglia ed invece è accaduto tutto questo. Ma è un'emergenza globale e lo dico con una visione ampia del problema, avendo giocato in Inghilterra, Belgio, Turchia e Romania. Sono in contatto con tantissimi miei amici, alcuni mi hanno raccontato esperienze proprie o di compagni di squadra affetti da Covid-19. I sintomi percepiti erano grande stanchezza, febbre, tosse, difficoltà nella respirazione. Mi hanno detto che un atleta viene infettato forse con una violenza diversa rispetta ad un anziano o ad una persona con difese basse, ma il virus non va mai sottovalutato. Il pensiero generale è che riprendere a giocare farebbe ripartire calcio, economia, la vita in generale, ma dovrà avvenire nel rispetto delle regole e senza rischi per nessuno, perchè una seconda emergenza sarebbe più forte di prima. In non sapere se e quando si riprenderà a giocare inconsciamente fa staccare la spina, ma non è detto che sia un male, magari una pausa dà energia extra per quando si ricomincerà. Accordo finale di campionato che preveda solo playoff e playout? Non è un argomento che spetta a me trattare, la certezza è che sarà difficile accontentare tutti, intanto dobbiamo evitare di correre dei rischi e semmai di limitare al massimo la diffusione del virus. Campionato che dovesse coincidere con l'anno solare? Sono abituato perchè in Romania, per evitare le bassissime temperature invernali, giocavamo in estate. In Italia l'estate è molto calda, quindi la formula che abbiamo avuto finora è quella più sostenibile, però in caso di necessità... Vediamo cosa decideranno le autorità competenti - ha spiegato ancora il centrocampista romano -. Se daremo un aiuto all'Ascoli sulla riduzione degli ingaggi? Sì, stiamo cercando di trovare un punto di incontro condiviso e che vada bene a tutti. Il momento è difficile, quindi stiamo cercando un accordo".
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Commenti
Giuseppe
giovedì 30 aprile 2020
Dai che il 4 forse potrai riabracciare i tuoi,e quando passi a Trisungo ti saluteremo anche noi.ciao