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Ascoli Calcio, 36 anni fa la brutale aggressione che costò la vita al tifoso Reno Filippini

di Redazione Picenotime

mercoledì 09 ottobre 2024

Il 9 Ottobre 1988 rappresenta una delle date più nefaste e tristi nella storia dell'Ascoli Calcio. Esattamente 36 anni fa, all'esterno dello stadio "Cino e Lillo Del Duca", venne brutalmente aggredito da pseudosostenitori dell'Inter il tifoso bianconero Nazzareno Filippini, per tutti "Reno". Il suo cuore smise di battere il 17 Ottobre 1988 a causa delle gravi lesioni subite, gettando tutta la città nello sconforto. Si sarebbe dovuto sposare dopo appena una settimana. 

Anche quest'anno gli Ultras 1898, nel giorno del tragico anniversario, hanno dato appuntamento a tutta la tifoseria alle ore 21:30 sul Ponte Rozzi per deporre un mazzo di fiori sulla targa d'acciaio a lui dedicata e per un momento di raccoglimento.




Questo il messaggio pubblicato oggi via social dagli Ultras 1898: "Acciaio inossidabile e cornice bianconera. L'abbiamo voluta così la targa in Suo ricordo. Perchè restasse identica e non si rovinasse col passare del tempo. Inossidabile come il suo ricordo. L'abbiamo realizzata raccogliendo i fondi all'interno della Sua curva, dove nessuno è passato indifferente senza buttare una monetina nel bussolotto agli ingressi della Curva Sud.

E' una targa diversa dalle solite, che rapisce l'occhio, non puoi non notarla. Sta li, sulla destra del ponte, a ricordare ai giovani che si avvicinano al Del Duca per la prima volta, che la curva è sacra anche perchè bagnata dal sangue. Sta lì, sempre identica, a dirci che in Ascoli non si è tifato per l'Inter e per le grandi squadre ma ci si è combattuto aspramente e anche fisicamente.

E' un ricordo ma anche un monito.

E' una targa silenziosa, essenziale, che parla nellivio tempo ti er ce iarste ti mette un pe, non imbarazzo mentre tu vai a fare il video della curva per pubblicarlo su facebook con l'occhio alla Champions League (o almeno lo speriamo).

E' a suo modo un manifesto antimodernista, un'allegoria del tifoso che mentre tutto scorre, tutto cambia, cambiano i giocatori, le società, gli orari, i regolamenti, gli arredi dello stadio, i punti per la vittoria, le squadre, il tifoso rimane fermo, identico, inamovibile, fedele, inossidabile, passionale, irrazionale nel suo spirito forgiato anche dall'esempio e dal ricordo di Nazzareno Filippini.

E una volta all'anno permetteteci di dedicargli una partita, uno striscione, un articolo e dichiarare al mondo che nell'animo non vogliamo cambiare, glielo dobbiamo. E' il nostro modo per rendergli tributo.

CIAO RENO, GRAZIE".


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Commenti

thealvaropugnaloni Osimo
mercoledì 09 ottobre 2024

Quando passo sopra il ponte Rozzi mi faccio sempre il segno della croce x rispetto e poi penso dai che oggi vinciamo anche x te..Rip in pace ..


dani76
mercoledì 09 ottobre 2024

Era la mia prima partita al Del Duca, seduto in tribuna a fianco a mio padre. Quel materasso che bruciava sotto la nord era il presagio di una giornata maledetta. Come maledetti furono gli assassini senza volto di Reno. RENO VIVE!!


FermoBn
mercoledì 09 ottobre 2024

Chi se la dimentica quella giornataccia!!!..... E come scrivemmo nello striscione mostrato nel 2005 a s.siro dopo tanti anni d'attesa:"IL TEMPO PASSA MA L'ODIO RIMANE....IN×××E


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